Pit è tornato ieri dopo quindici giorni al mare con i nonni. Quindici giorni durante i quali io mi sono lasciata andare alla nostalgia. Non di Pit, ovviamente, ma di quello che ero prima di Pit. Avrei dovuto dedicarmi al lavoro anima e corpo, sistemare la casa, fare le lavatrici, le analisi del sangue e tutta quella serie di cose che rimando perché non ho mai tempo. Inutile che dica che non ho fatto nulla di tutto questo. In un paio d’ore mi sono (ri)trasformata in quella di tre anni fa, ho chiamato a raccolta le amiche, ho dormito, lavoro permettendo, fino a tardi la mattina dopo aver fatto molto tardi la sera. Sono uscita ed entrata in casa senza chiedere il permesso a nessuno. Ho preso la macchina e girato a lungo, da sola, ascoltando musica. Non ho cucinato mai, nemmeno una volta, anzi una sì se per cucinare intendiamo aprire il sacchetto dell’insalata già lavata, ho fatto shopping senza neanche avvicinarmi, nemmeno con il pensiero, al reparto bambino. Ho guardato serie fino a tardissimo e mi sono addormentata spesso sul divano.
Tutti, ma proprio tutti, tranne le mie amiche più strette, mi hanno fatto quella domanda lì: “Ti manca Pietro”. Io all’inizio rispondevo con un sorrisino, poi mi sono fatta coraggio e ho iniziato a dire la verità. “No, non mi manca. Mi mancava troppo Lucrezia per sentire la mancanza di un’altra persona”.
Ieri è tornato, con due giorni di anticipo, interrompendo anzitempo la luna di miele con me stessa. Ci sono rimasta male, malissimo, non avevo nessuna voglia di tornare alla vita di prima e più pensavo questa cosa più i sensi di colpa mi riempivano lo stomaco e la testa. Ma oggi va meglio. Va meglio perché sono felice del fatto che quella me lì mi mancherà sempre. Sono felice di avere la consapevolezza che non sono una cattiva madre solo perché ho voglia di indipendenza, di una vita che non sia solo routine. Sono felice perché, mi costerà fatica lo so, ma non posso più soffocare tutto quella parte di me che in questi ultimi anni non ho ascoltato.
Non è sentendo la mancanza di un figlio che si sta divertendo al mare che si diventa brave mamme, non è sentendosi in colpa perché si ha bisogno di spazi propri che si può crescere un bambino sereno, anzi. Non io, almeno.
Se c’è una possibilità di serenità io la vedo solo nella consapevolezza, nell’amarmi per prima, nell’ascoltarmi, nel capire che privandomi di alcune cose solo per senso del dovere non sarò mai una donna, né tantomeno una mamma, appagata.
Allora la verità è che mi pesa essere madre? No, ma mi pesa esserlo in maniera convenzionale, affermare che mio figlio mi manca quando non è così perché, ovvio, quindici giorni o un mese, non sono la vita. Mi pesa sentirmi in colpa perché a volte, spesso, ho più voglia delle mie amiche che di mio figlio. Per troppo tempo ho pensato che quella voglia sarebbe passata, che era ora di crescere, di accettare nel profondo quello che ho che, intendiamoci, amo. Per un tempo troppo lungo che io vorrei finisse qua: ho bisogno di smettere di soffocare quello che ero, e di capire che quella che sono che può benissimo essere madre senza rinnegarsi.
14 Commenti
Beata te che hai trovato la “pace dei sensi”. Io devo ancora capire cosa sono e cosa voglio senza farmi influenzare dai sensi di colpa che ho, o che dovrei avere!
Beh, pace dei sensi proprio non direi. Anzi, il post nasce proprio da questa eterna “lotta” interna tra il prima e l’adesso!
Ciao Lucrezia ti seguo spesso e sottoscrivo questo post. Considera che anche io, come l’anno scorso, manderò mia figlia di due anni e mezzo al mare con i nonni. L’anno passato per dieci giorni, questo per due settimane. questa volta non solo non me ne pento per nulla, ma forte della esperienza tutta positiva (per lei, per me, per i nonni) dell’anno passato, non vedo l’ora. Ho già mille programmi e sto incastrando di tutto in quelle due settimane. Non solo, ma a grande sorpresa verrà a trovarmi la mia migliore amica da Barcellona per una settimana. Inutile dirti che già mi vedo la 15enne che sono stata con lei, a fare qualsiasi cosa senza pensieri. Questo senza sensi di colpa. Anzi, saranno le mie vere vacanze che quest’anno mi sono ampiamente meritata (marito x lavoro fuori a Roma da lunedì a venerdì, lavoro in proprio, inserimento asilo e baby sitter, senza nonni!!!!) direi che non mi renderà una mamma peggiore ma anzi di sicuro migliore di quella che sono in questo momento che mi sento così stanca! Un bacio e spero davvero di conoscerti (faccio parte della rete al femminile, sono di Perugia e mia figlia inizierà la materna al tiglio prossimo anno….ci incroceremo primo o poi!!)
Bravaaaaaa, fai benissimo. Anche Pit farà la materna al tiglio, ha fatto anche il nido lì, e quindi certo che ci incroceremo. Buone meritate vacanze 🙂
sante parole!!! io bramo l’arrivo di luglio perchè così i bambini vanno un mese in montagna con i nonni e io torno ad essere me stessa, con i miei ritmi, le mie non voglie di fare e io e lui torniamo ad essere una coppia. è solo un mese all’anno, per loro non cambia nulla, a noi serve per ritrovare noi stesse e le persone che eravamo.
Un mese lo voglio pure io però…
Sei coraggiosa ad aprirti in questo modo ed ammettere le tue emozioni.
Credo che dalla consapevolezza e dalla serenità interiore possano ricavarsi solo buoni sviluppi.
Non dimentichiamoci che per essere la miglior mamma possibile dobbiamo prima sentirci bene ed appagate come donne. Le forzature non fanno bene a nessuno e non creano quella magicità di momenti che solo la spontaneità e l’amore tra mamma e figlio possono suscitare.
Un abbraccio
Hai ragione, è un equilibrio difficile da trovare, ma sono convinta che bisogna lavorare molto su noi stesse prima di capire come fare le mamme al meglio. Ricambio l’abbraccio.
Grazie… perché nei momenti difficili in cui mi sembra di essere l’unica PM (pessima madre) al mondo ti leggo e mi ricordo del prima e di quanto sia importante ricordarselo sempre perché solo così potrò aiutare nanerottola a diventare una donna speciale!
Vero, speriamo di riuscirci davvero con i nostri figli!
eccomi qui
rispondo alla chiamata
ciao sono kikka ho un figlio di otto anni (quasi) e non voglio assolutamente dimenticarmi di come sono: l’eterna lotta è piacevole è divertente alle volte stressante
perchè dovrei dimenticarmi di come sono? perchè dovrei fingere di essere diversa?
perchè dovrei nascondere a mio figlio come sono?
io che faccio di tutto per insegnargli che le persone sn belle tutte in tutta la loro diversità-stranezza-e “colorezza”
mamma è così: capelli verdi u
uscite cn le amiche
cene col babbo
abbracci e baci a profusione
shopping (come dice lui -mamma oggi và a sfasciare soldi)
lavori da finire e da consegnare
tele da riempire
libri (alcuni dei quali ADESSO sono anche suoi)
col mal di testa
etc etc etc
la cosa bella dei suoi otto anni è che tante cose le fa cn me, cn noi… aperitivo fino a tardi in piazza vittorio, cena lunga al quadrilatero e balli cn gli amici sotto casa….
perchè a noi la vita piace cosi
colorata sconclusionata ma Felice e sincera.
e sn certa che nemmeno io gli manco
(ti seguo già su instagram e trovarti qui è stato ancora + delizioso)
kikka
Ma quindi vivi a Torino. Che bello!!!
yes
Torino è la mia città
L’adoro!