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Umbria

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Turisti in Umbria – prima parte

Vivo in Umbria da 14 anni, da quando ho deciso di trasferirmi a Perugia per via dell’Università senza mai pensare che questa sarebbe potuta diventare casa mia. Se oggi lo sia o meno non lo so. So, però, che troppo spesso mi dimentico di apprezzare la bellezza di questa terra, piena di contraddizioni e scarsamente valorizzata e che, ancora più spesso, vengo meno al proposito di visitarla come fossi una turista*. Continua a Leggere

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A dieta con l’Olio Extra Vergine d’oliva DOP

In testa mi è balenata una malsana idea: mettermi a dieta.

Premesso che, probabilmente, non troverò mai la forza di volontà per farlo, ho iniziato a documentarmi, a cercare nel mare magnum del web qualche linea guida da seguire, istruzioni per l’uso, formule magiche chessò.

Niente, di formule magiche nemmeno l’ombra però ho trovato una cosa interessante: nessuna  (o quasi) dieta vieta il consumo dell’olio extra vergine d’oliva. E così scopro (a trent’anni e un po’) che l’olio è un buonissimo alleato di benessere.

In Umbria ne producono di ottimo, ci sono frantoi che amano farsi conoscere anche attraverso giornate dedicate, durante le quali aprono le porte per spiegare tutte le fasi della lavorazione direttamente in loco. Un modo in più per attestare la qualità della produzione della DOP Umbria.

Continuando nella mia ricerca scopro che l’olio extra vergine d’oliva è ricco di importanti principi nutrizionali e, senza scendere troppo nello specifico, ha un effetto protettivo e preventivo per la nostra salute.

Inoltre, non fa ingrassare, se consumato con moderazione (la dose consigliata è di tre cucchiai al giorno) e  grazie alla presenza dell’acido oleico fa sentire meno i morsi della fame aumentando il senso di sazietà. Però no, far pranzo con un solo cucchiaio d’olio non è consigliato (o per lo meno io ancora non l’ho trovato scritto in nessuna delle mie preziose fonti).

Ah, l’olio andrebbe consumato a crudo e scelto nella migliore qualità per godere dei suoi benefici.

Ricco di antiossidanti previene l’invecchiamento, è un ottimo emolliente per la pelle e, dulcis in fundo, è un prezioso alleato per la stitichezza che, mamme mi darete ragione, non è cosa da poco.

Se siete interessate all’argomento (e se passate dalle parti di Perugia) domani alle ore 17.30 presso il Centro Servizi G. Alessi nel centro storico della città che, per chi non lo sapesse, in questo giorno fa da cornice al Festival Internazionale del Giornalismo, l’Assoprol Umbria (Organizzazione dei produttori olivicoli dell’Umbria) organizza insieme a Confagricoltura un incontro per riflettere sull’olio di oliva di qualità, uno dei prodotti d’eccellenza del made in Italy, dal titolo “Umbria, protezione di un’origine: l’olio extravergine d’oliva DOP”.

 

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Di uscite domenicali e città che non sono eterne

La città che muore è un nome abbastanza evocativo da giustificare, già di per sé, una visita a questo suggestivo borgo. Civita di Bagnoregio, tra Orvieto e Viterbo, è un borghetto medievale condannato all’erosione. Costruita dagli etruschi su un colle di tufo è collegata al resto del mondo da un ponte, rappresentando,  un’isola sospesa sul nulla e minata alla base dalla continua erosione di due torrentelli che scorrono nelle valli sottostanti e dall’azione degli agenti atmosferici.

In pratica Civita si sta sgretolando, lentamente ma inesorabilmente.

Capite perché una visita a questo suggestivo borgo, attaccato con ferocia alla sua torre di pietra, sia obbligatoria quanto suggestiva. Se poi c’è pure il sole l’uscita domenicale è servita.

CIVITA DI BAGNOREGIO

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Dopo aver percosso i 300 metri di ponte ho capito sostanzialmente una cosa: nella mia vita urge attività sportiva, di qualsiasi natura essa sia e per non pensarci troppo mi sono seduta a tavola. Il consiglio è quello di prenotare perché, nonostante i ristorantini (tutti caratteristici e molto carini) siano parecchi,  durante la bella stagione si riempiono subito (date anche le loro ridotte dimensioni).

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Avevamo prenotato Al Forno di Agnese che si è rivelata un’ottima scelta anche se non  non troppo economica: mangiare tipico e di qualità, servizio buono e “alla mano”.

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Anche l’organizzazione nanesca è andata bene. Sostanzialmente è bastato un termos per il pranzo e una merenda “omogeneizzata” per risolvere tutte le mie paranoie legate al mio se usciamo con Pietro dovremo portarci via mezza casa. Tutte scuse, come al solito.

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Naturalmente non poteva mancare la dozzina di selfie ai quali ho costretto i miei compagni di uscita domenicale che, tra l’altro, si sono rivelati risolutori anche per le mie braccia dato che si sono spupazzati il Nano per tutta la giornata.

Un rimedio più che efficace per l’umore e per la schiena.

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E se non vi bastasse il blog…

Due righe al volo, volo per dire a quei quattro mitici pazzi che di tanto in tanto leggono le mie scemenze in questo blog che da oggi potete leggere qualcosa di mio anche su umbria24 che dedicherà uno spazio a “C’era una vodka” (sì, prima di fare la mamma facevo la stalker, in effetti li ho convinti così) con storie, suggerimenti, paure di una neomamma in Umbria (e se ci scappa anche qualcosina fuori dall’Umbria). Continua a Leggere