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Alle madri egoiste. Che sono le migliori.

Io sono una di quelle che trova sempre un sacco di scuse. O meglio, sono una di quelle che trova un sacco di scuse cinque minuti prima di uscire di casa. Non è sempre stato così, diciamo che è sempre stato tendenzialmente così e che la maternità ha peggiorato notevolmente questo mio approccio pigro e disfattista. Continua a Leggere

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Dialogo tra due madri

“Io la mattina mi sveglio prima di tutti, faccio fatica, ma ho poco tempo e quello che ho a disposizione mi occorre tutto. Mi vesto come un automa, mi preparo cercando di rendermi presentabile e mentre lavo i denti penso alle scadenze che mi aspettano in ufficio, faccio di tutto per assumere un’aria rassicurante e riposata. In fretta, però. Continua a Leggere

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Le altre madri

C’è quella ma come fa a  far tutto. Vagamente assimilabile, per magrezza e stile, a Sarah Jessica Parker è la mamma manager, al top della carriera, con tre figli tutti belli, biondi e ben educati. Ottima cuoca, di sera sforna dolci per la colazione della prole prima di dedicarsi a suo marito che, inutile a dirlo, l’adora. Ad uno sguardo superficiale potrebbe sembrare la donna ideale, ma a ben guardare troverete 15 tate, una per stanza più le tre che tiene in ufficio.

C’è quella in shorts ad un mese dal parto. Si chiama Belén Rodrìguez e c’è poco da aggiungere.

C’è quella solo ora la mia vita ha un senso. Donna redenta ha trovato la sua dimensione nell’essere madre. Che a me va benissimo finché non alza il suo ditino critico verso di me.

C’è quella peace&love. Cresce i suoi figli in armonia con la natura. Allatta a richiesta, autosvezza, usa pannolini lavabili e pratica l’Elimination Communication* (non sapete cos’è? vergognatevi). Per suo figlio autoproduce di tutto, dal didò al corredino. Suo figlio ha una sorella: la pasta madre. Vacanze solo in camper e dieta vegana. La mamma peace&love vive in simbiosi col pargolo che ha partorito in casa e anche se, d’impatto, può sembrare un po’ sciroccata, sappiate che tutto quello che fa, lo fa solo perché ama davvero la natura.

C’è quella tu non puoi capire. Eh, no perché tu, tuo figlio l’hai partorito col pensiero, te l’ha allattato la balia e svezzato tua cugina. Tu non puoi capire perché tuo figlio mica è comunicativo/affettuoso/simpatico/socievole/sorridente già a due mesi. Tu non puoi capire e basta. Quindi smettila di applicarti così tanto.

C’è quella ma che me frega a me. Apparentemente indifferente alle questione inerenti pannolini e biberon, farà spallucce davanti ad una qualsiasi foto del figlio, al primo mamma e pure ai primi passi. In realtà, appena resta sola, non fa altro che guardare e riguardare quella faccetta paffuta. Mamma ma che me frega a me, ti riconoscerei tra mille.

C’è la neocatecumenale. Sforna figli manco fosse Angelina Jolie. L’hai vista l’ultima volta lo scorso anno e quest’anno la ritrovi con un figlio e mezzo in più. Sempre curata e ben vestita non manca di avere un sorriso, e un consiglio, per tutte le altre madre. Il calo demografico la teme. E pure parecchio.

C’è lo so io come si fa. Lei non lo fa perché vuole eccellere o per sminuire il tuo operato. Lei lo fa perché davvero ha sempre la soluzione a portata di mano. Pragmatica e svelta ad ogni tua domanda esistenziale darà la risposta giusta, quella che, arrivata a casa, ti sarai già dimenticata.

Tutte le altre sono gran belle pessime madri.

 

*L’EC consiste nell’osservare il pianto e le espressioni che, secondo questa teoria, possono anticipare la necessità del bimbo di defecare o urinare. Un cosa complicatissima, insomma.