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nottataccia

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Non dite buongiorno

Stanotte alle 3 ero seduta sul divano a guardare Peppa Pig, ma anche la sigla de La Pimpa  a loop e un puntata di  Shaun the sheep. Pietro si è fatto un paio d’ore di pianto nel cuore della notte della quali, tuttora, ignoro la causa.

Ad un certo punto ho iniziato a prendere a testate il muro ché magari stordendomi perdevo anche l’udito, ma niente. Pianti  e urla con una micro pausa per intercessione di Santa Peppa e poi la calma improvvisa della quale, tuttora, ignoro la causa.

E ai buongiorno stamattina non posso che rispondere: “Buongiorno, un cazzo”!

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Mio figlio se la tira

E quindi niente baci, stropicciamenti, abbracci senza che si divincoli o mi allontani. A malapena mi guarda. Se gli spernacchio la pancia non mi regala nemmeno mezzo sorriso

Ha deciso di farmi pagare l’abbandono dalla nonna con lo sciopero delle coccole.

E con notti a venire piene di moccio e avare di sonno.

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Bentornato a casa amore della mamma.

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Ceci n’est pas una sveglia

Se c’è una cosa che mi lascia particolarmente perplessa quella è il risveglio di mio figlio. Non tanto il risveglio in sé, quanto il modo in cui avviene. Praticamente succede che il Nano apre gli occhi ed… è sveglio. Così. Senza esitazioni. Senza mezze misure. Senza tentennamenti. Lui la mattina si sveglia e, immediatamente, inizia col suo repertorio di pa-pa-pa-pa-pa-pa-sla-sla-sla-sla-ma-ma-ma-ma-calci-pugni-graffi (la seconda parte avviene, maledetta me, dopo che, nella speranza di riassopirlo, lo infilo nel lettone).

E ogni mattina io, che passerei tre quarti della mia giornata in quella fase fatta di apro-un-occhio-e-poi-ne-chiudo-due-mi-giro-e-mi-rigiro-aspettando-che-avvenga-il-miracolo-e-il-sonno-mi-passi-intanto-chiudo-di-nuovo-gli-occhi, ci rimango male. Proprio fisicamente male. Tutta quella vivacità intorno a me, nei primi 30 minuti di lento abbandono del sonno, mi destabilizzano. Io che sono la ragazza dello Snooze. Io che sotto il piumone, pur di non alzare il culo, potrei camparci.

Io che ho bisogno di tempo. E di un paio di caffè. Invece lui è là, attivo come non mai, con una voglia di vivere che io nemmeno il venerdì notte ai tempi d’oro e no, non lo puoi ignorare. Lui ha ricaricato le batterie ed è pronto per ricominciare. Semplice. Lui ha finito il suo ciclo di sonno ed ora è in modalità on.

Eppure, figlio mio, un minuto fa dormivi profondamente.

Mi spieghi come fai?

Ma, soprattutto, mi spieghi perché lo stesso repentino cambio di stato non avviene anche la sera? Perché tra lo stato sono molto stanco e quello dormo intercorrono sempre, almeno, trenta simpaticissimi minuti di pianti nevrotici?

Perché, me lo spiegate?

Ora parlo io

Pensaci bene mamma

Qualche sera fa siamo stati a cena da un’amica della mamma. A cena c’era anche una bambina piccola che era la figlia dell’amica della mia mamma. Questa bambina piccola, dicevano i grandi, è tanto brava, non piange mai e non vuole nemmeno stare sempre in braccio. Secondo me questa bambina è solo piccola ancora ma i grandi queste cose non le capiscono.

Comunque l’amica della mia mamma, insieme al babbo della bambina piccola, hanno raccontato alla mia mamma e al mio babbo, ma c’erano anche le mie zie ad ascoltare, che la bambina piccola la sera si addormenta da sola senza la ninna nanna cantata dalla sua mamma mentre fa il giro della camera tante volte, come fa la mia mamma. Questa bambina la mettono nel suo lettino e lei dopo un pochino dorme anche se la mamma e il babbo stanno in un’altra stanza. Io queste cose non le volevo proprio ascoltare: è per questo che ho frignato per tutta la cena.

Io lo sapevo che non doveva ascoltare nemmeno la mia mamma ché, alla fine della cena, ha detto, che l’avrebbe fatto anche lei. Con me. Io non ci ho creduto solo che lei ha continuato a ripeterlo per tutto il fine settimana. L’ha detto anche alla nonna che però, me l’ha detto in un orecchio, mica era d’accordo, al nonno, alle zie, a tutti insomma come fa lei di solito.

Anche ieri me l’ha ripetuto tante volte che da lunedì, che sarebbe oggi, anche io sarei finito ad addormentarmi nel mio lettino, da solo e senza passeggiatine intorno al letto. E io mi sono preoccupato. Infatti sapete cosa ho fatto ieri? Mi sono addormentato senza fare storie, appena finito di bere il latte, in braccio alla mia mamma. Non ho fatto la passeggiatina ma almeno ero in braccio e non da solo nell’altra stanza. Spero di averli convinti la mia mamma e il mio babbo che anch’io sono un bambino bravo e che non mi merito tutta quella sofferenza.

Mamma, babbo pensateci bene!

 

A me (non) piace immaginarla così

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Quando arriva lunedì?

La prossima volta che il capo mi dà un giorno libero mi ricordate di sorridere e, cortesemente, rifiutare? O almeno di non uscire dall’ufficio così contenta?

No, perché, qua la storia è sempre la stessa. E io apprendo con un certo ritardo, dopo la presa di coscienza sulle vacanze,  che col cavolo che una (mamma) si può godere il suo giorno di meritatissimo riposo. Anzi. Se prima la regola era datemi un venerdì di vacanza e vi solleverò il mondo, ora è aridateme il lunedì.

Io veramente ci ho messo tanto impegno, volevo dedicare il mio venerdì a sorridere al Nano e a giocare con lui, pulire, lavare, ridare dignità ai cassetti delle mutande che erano rimasti praticamente vuoti. L’unica cosa che sono riuscita a fare è stata riempire i suddetti cassetti di slip puliti e no, la cosa, non mi ha fatto sorridere. Né sentirmi appagata.

Poi arriva il sabato, sopravvivi fino a sera ma non perdi la speranza e t’impegni. Organizzi una cena con gli amici senza dare ascolto a quella vocina che ti ricorda quanto ti sei stressata l’ultima volta al ristorante. Vai, ti stressi al ristorante e sopravvivi anche a quello. E allora inizia a rosicare perché le tue amiche restano e “fanno serata” e tu no, tu sei costretta a tornare a casa.

Che poi, alla fin fine, penso che avranno dormito più loro di me. E io, se non arriva presto lunedì, gnapossofa.

 

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Donna avvisata

Mi avevano avvertita. Mai, mai, mai dire che tuo figlio è un bravo bambino. O che tuo figlio dorme tutta la notte. O semplicemente che qualche volta, sporadicamente, tuo figlio ha dormito qualche ora in più del solito. E tu ti stai rasserenando.  Giusto un pochino. Io l’ho fatto e sono stata punita. Pietro non dorme più e le serate mie e del Coinquilino sono tornate ad essere nostre a partire da mezzanotte, forse l’una. Prima per noi solo lamenti che manco Dante

Mi dicono che sicuramente saranno i denti ma io a questa storia dei denti sto smettendo di credere. Intanto lui vuole solo stare in braccio. A me.

E stasera il Coinquilino è pure uscito e io mi sento un mix tra Bridget Jones e Crudelia De Mon.

 

brodinoquesta, per dire, è la mia cena. giallo su giallo per raggiungere vette di tristezza visiva mai viste