Blog

Sono dieci anni che il diavolo veste Prada, ma voi no.

Nel 2003 Il Diavolo veste Prada, il romanzo scritto da Lauren Weisberger e ispirato alle sue esperienze lavorative all’interno della redazione del magazine Vogue, è diventato un piccolo caso editoriale e nel 2006 è diventato un film con protagoniste Meryl Streep e Anne Hathaway. Un cult che ci ha rovinato la vita, diciamolo, quasi quanto Carrie&Co perché: “Tutti vogliono questa vita, tutti vogliono essere noi” dice ad un certo punto Meryl Streep-Miranda Priestley. La verità è questa, inutile negarlo, ma soprattutto la vita ce l’ha rovinata perché Il Diavolo veste Prada è portatore (in)sano di una grande verità.

È quel film che ci ha fatto scoprire che siamo tutte sovrappeso, almeno secondo i canoni del fashion system, anche se siamo delle taglie 42.

Mi stupisco, allora, come a dieci anni di distanza (michia se sono vecchia) dall’uscita del film, dopo averlo visto, rivisto e visto ancora, la gente se ne vada ancora in giro non tenendo conto di alcuni insegnamenti fondamentali. Tipo che:

1. Le calze color carne, mai. Non starebbero bene nemmeno a quei due metri di coscia di Bianca-Secca-Balti;

2. Le spalline del reggiseno in silicone, parliamone. Perché lo fai disperata ragazza mia? Abbiamo superato (quasi) indenni gli anni ’90, se ci impegniamo possiamo farcela anche con i primi 2000.

3. Gli shorts con la chiappa di fuori sì. Se non hai più di 18 anni.

4. I leggins non sono pantaloni. E tu non sei Gisele Bündchen.

5. Le sopracciglia ad ali di gabbiano nemmeno per le donne. Figuriamoci per gli uomini.

6. Lasciatevi ispirare da quello che le fashion blogger indossano al Pitti. Vi servirà per la prossima festa di Carnevale.

7. Uomo, non importa quanto tu sia figo e virile, se indossi il borsello non possiamo avere argomenti da approfondire.

8. Meglio scalzi che con le Hogan ai piedi. Sempre.

9. Anche se pensi che la moda non ti tocchi perché tu sei troppo intelligente e impegnata per queste cose, in un modo o nell’altro ne fai parte pure tu. Fidati. Lo dice Miranda Priestley, mica io.

“Tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te, tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito, per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapisil, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar De La Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee, e poi è stato Yves Saint Laurent, se non sbaglio, a proporre delle giacche militari di color ceruleo, e poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti, dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual dove tu, evidentemente, l’hai pescato nel cesto delle occasioni. Tuttavia quell’azzurro rappresenta milioni di dollari ed innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda: quindi, in effetti, indossi un golfino che è stato selezionato per te dalla persona qui presente in mezzo ad una pila di roba!”

Precedenti Successivi

Potrebbe Interessarti:

6 Commenti

  • Rispondi nia 30 Giugno 2016 alle 22:48

    Adoro. Visto, rivisto e rivisto ancora. E quando ho letto 10 anni mi è preso un colpo!! Non sapevo fosse tratto da in libro, dovrò rimediare

  • Rispondi Barbara 5 Luglio 2016 alle 19:06

    Quando ho letto la numero 8 ho provato un senso di sollievo e quasi commozione. Quando ne vedi così tante di Hogan che girano impunemente per la città, inizi a chiederti se ormai non ci sia più niente da fare. E poi invece leggi questo articolo e capisci che c’è ancora speranza. Ovviamente super d’accordo con tutto il resto, calze color carne in primis. Questa è affinità. Passa a trovarmi http://www.chikscorner.com

  • Rispondi Vanja 7 Luglio 2016 alle 15:35

    La frase finale che hai trascritto, di Miranda-Meryl è una sacrosanta verità.
    Il film è molto realistico, io faccio il lavoro di Anne Hathaway e ti assicuro che è davvero molto difficile! 🙂
    Cmq un film che ha fatto storia, interpretazione ottima di entrambe. E trovo Meryl Streep di una bellezza disarmante con quel caschetto bianco!

  • Lascia un Commento