Le interviste

Network Mamas, un’idea di Cristina Interliggi per mettere in rete le mamme professioniste

I problemi, si dice, a volte aiutano le idee che sono lì, nascoste, a venire fuori. Per Cristina Interliggi, web designer, mamma e fondatrice di NetworkMamas sembra proprio essere accaduta una cosa simile.Un lavoro in una multinazionale prima, la maternità (doppia) poi. E in mezzo una necessità di conciliazione che lei ha colmato rimboccandosi le maniche. Cristina ha realizzato quella che può essere una soluzione concreta per tutte le mamme che vogliono lavorare senza rinunciare al privilegio di godere dei propri figli. O per quelle donne che già lavorano ma cercano un modo per far conoscere in rete la loro professionalità. NetworkMamas è una piattaforma web dove le mamas (appunto) possono offrire le loro disparate professionalità a chi ne ha bisogno, mamme e non, abbattendo distanze e costi.

Cristina, come nasce l’idea di Network Mamas?
NetworkMamas nasce come esigenza personale. Stanca di sentirmi dire no ai colloqui, con motivazioni spesso strettamente legate al mio essere mamma di una bambina (e in seguito di due), ho pensato quale potesse essere una soluzione per me ed è nato NetworkMamas, un negozio di consulenze online, che ha come obiettivo quello di “diventare punto di riferimento per tutte le mamme che vogliono telelavorare”. L’idea del telelavoro non l’ho inventata io ma, insieme a Marco Fantozzi e Matteo De Simone l’abbiamo resa ancora più possibile e adattata alle esigenze delle Mamas iscritte. Ora dalla vetrina online all’acquisto tramite PayPal fino al contatto tramite una videochat simile a Skype ma sviluppata da noi, è tutto gestito su NetworkMamas in maniera facile ed intuitiva.

Che cosa facevi prima di diventare mamma? E ora, com’è cambiata la vita?

Lavoravo come web designer in una multinazionale americana a Torino, città in cui viviamo noi tre founders e in cui è nato NetworkMamas. Ho perso il lavoro poco prima di rimanere incinta di Viola che ora ha quasi sette anni e due anni e mezzo fa è nata Flora. Diciamo che gli ultimi tempi sono stati ricchi di grandi cambiamenti, lavorativi e non. Da quando son diventata mamma, in un modo o nell’altro, ho sempre lavorato come freelance, da casa. Non so immaginare come sia veramente uscire di casa al mattino e tornare alla sera, perdendosi molto dei propri figli. Ma quando mi capita di stare lontana per uno o due giorni, alla fine vedo loro comunque felici perché lasciate in buone mani, ma io sento che mi è mancato qualcosa. Ho perso un pezzo, che su uno o due giorni, si recupera ma sul lungo periodo, mi farebbe soffrire.

Founders

Una tua giornata tipo?

Niente di avventuroso. Mi alzo e porto le bimbe una a scuola e una all’asilo. Torno a casa e inizia l’incastro tra casa, mail, lavatrice, lavoro da community manager per NetworkMamas, telefono, cucina e tutto quello che capita a chi lavora da casa. Pomeriggio ai giardini o dai nonni, con un occhio sempre al cellulare per mettere una toppa a qualche emergenza. Cena, cartoni, pigiama e tutta quella roba da bimbi. A quiete ritrovata, ricomincio a lavorare finché reggo.

A livello lavorativo credi che, realmente, sia questo mondo a discriminare le mamme o che siano queste ultime a mettere al primo posto figli e famiglia dopo la maternità?

Penso che molto dipenda da come siamo. Ognuna di noi è diversa. Io posso parlare per me e so che la situazione socio-economica non favorevole mi ha spinta verso una strada che forse avrei imboccato comunque. Scelto di avere delle figlie, volevo occuparmene personalmente, il più possibile. Ho letto molte storie di mamme da quando è iniziata questa avventura e la maggior parte ha subito reazioni negative da parte dei datori di lavoro alla notizia della gravidanza.

Progetti lavorativi (e di conciliazione) per il futuro?

Per ora concentrarci su NetworkMamas e chissà, magari accontentare tutte le persone non mamme che vorrebbero parteciparvi. Considerando che le figlie intanto crescono… qualcosa cambierà di sicuro. E la affronteremo strada facendo.

Domanda di rito: ti senti anche tu una pessima madre, almeno ogni tanto?
Una decina di volte al giorno. Sento forte “puzza” di pre-adolescenza e di mia inadeguatezza. Ma siamo ancora in quella fase benedetta in cui spesso ce la caviamo con “un bacino sulla bua” e ciao.

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6 Commenti

  • Rispondi Fabiola 24 Febbraio 2015 alle 9:26

    Ho divorato questo post. Interessante… no, utile, necessario. Perchè di mamme che sognano di poter lavorare da casa quante ce ne saranno, millemila?
    Purtroppo il telelavoro è “concesso” in italia solo per alcuni mestieri. Eppure una mamma che lavora fuori tutto il giorno ha una marcia in meno (possibile che i datori di lavoro non la capiscano questa cosa?). Ammirazione profonda per Cristina! E un grande grazie a te … servono queste storie!
    Un abbraccio <3

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 24 Febbraio 2015 alle 10:35

      Sono contenta che le storie che raccontano siano utili. Davvero grazie a te

  • Rispondi ilfilodiarianna13 24 Febbraio 2015 alle 18:50

    che bellissimo post e che peccato che ancora oggi le mamme italiane siano così penalizzate io ho vissuto sulla mia pelle le “conseguenze”che la maternità ha portato al mio posto di lavoro ed oggi che mi piacerebbe dar vita alla mia passione (se vuoi dai un’occhiata al mio blog http://ilfilodiarianna13.blogspot.com)quindi far crescere il mio blog, confrontarmi con altre mamme voglio sperare che sia possibile….buona serata cara seguirò il tuo blog con molto piacere

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 24 Febbraio 2015 alle 21:38

      Io te lo auguro, a te e a tutte quelle mamme che vogliono anche, giustamente, fare altro. Ti vengo a trovare sul blog

  • Rispondi mammaalcubo 16 Marzo 2015 alle 10:04

    Bellissima idea, in bocca al lupo a tutte le Networkmamas!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 16 Marzo 2015 alle 10:28

      Io sono molto tentata di provarci. Appena avrò tempo per pensare ad un offerta mi butto sul mercato

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