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«Mamma, vorrei che fosse già venerdì»

«Mamma, vorrei che fosse già venerdì» quando te lo dice di lunedì la verità è solo una. La verità è che tuo figlio è (finalmente) cresciuto.

Tuo figlio sì, quel frugoletto morbido e sdentato che avevi in braccio fino a qualche minuto fa, ora cammina, parla, interagisce, fa ragionamenti solitamente più intelligenti dei nostri e soprattutto ha interiorizzato la prima legge importante nella vita di un adulto. Ora lui sa, perché lo ha sperimentato sulla sua pelle, che il lunedì è dolore e che la vita, quella bella, inizia il venerdì. Una constatazione che, oltre a tranquillizzarti sulla sanità mentale della tua prole, dovrebbe farti esclamare con gioia che “Il peggio è passato” e che, se vuoi, è questo il momento per tornare alla vita.

Di riappropriarsi del proprio tempo.

Di sentire di nuovo il proprio corpo. Di ritrovare passioni sopite. Di dormire un po’ di più. Di (ri)considerare i propri spazi. Di fare una pausa. Di valutare le opzioni. Di essere la mamma di, ma non solo quello.

È un bel tempo questo, nel quale permangono le responsabilità da mamma, ma all’interno del quale succede che tu ritorni ad essere quella di prima, ma meglio di prima. Il tempo in cui senti pulsare sottopelle qualcosa che capisci essere il ricordo della vera te, di quella te che c’era prima che nascesse tuo figlio. E soprattutto la voglia di percepire di nuovo il peso della tua presenza. Come persona. Di gridare che quella sei proprio tu: tu e non la mamma di qualcuno. È un bel tempo, in cui scoprire che l’ironia, la tua leggerezza, ci sono ancora, sono ancora lì. Oltre alla voglia di pensare nuovamente a noi stesse, di pensare e basta. Di ascoltare musica. Di capirci di nuovo qualcosa di quella contorsione di emozioni e desideri che abbiamo, e avevamo anche prima, dentro di noi. È un bel tempo quello in cui lui è cresciuto e noi ritroviamo per strada quei pezzi che avevamo scordato si avere.

È un bel tempo quello in cui la pacchia per tuo figlio è finita e per te, invece, appena iniziata.

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