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Io vivo sempre insieme ai miei capelli (prima e dopo la gravidanza)

La prima in assoluto credo sia stata Natalie Imbruglia, poi c’è stata Cameron Diaz, Paola Barale, Keira Knightley, Olivia Palermo e non so quante altre prima di arrivare a Michelle Williams.Nel mio computer ho una cartella che si chiama “foto capelli tagli” e racchiude più o meno quelli che sono stati tutti i miei tentativi a mezzo parrucchiere di diventare gnocca.

Bene, non ci sono mai riuscita. Quasi nessun esperimento è andato a buon fine, ma almeno, nel tempo, ho imparato a conoscere i miei capelli.

Il siparietto era sempre lo stesso. Io che mi presento al parrucchiere di turno mostrandogli timidamente la foto di qualche sgnacchera dal viso perfetto e con un taglio carino, lui che mi rassicura sul fatto che quel taglio sta bene a tutte, fidati di me, io che mi lascio convincere e che tornata a casa dichiaro, dal buio della mia cameretta, che resterò chiusa in casa per i successivi due anni.

Ecco, la prima cosa che ho imparato è che i capelli ricrescono (quasi) sempre, magari non proprio identici a quelli di prima, ma ricrescono.

Da piccola li avevo lisci e lunghi, dopo essermi rapata a zero (eh no, la foto non ve la metto ma nemmeno per sogno) durante il liceo li ho avuti di tutti i colori possibili, passando anche per l’arancione Milla Jovovich e il viola. Poi ho smesso di tingerli e ho scoperto di avere un bellissimo colore naturale a metà tra il castano e il ramato.

Pur ripromettendomi ogni volta di non farlo mai più, spesso ho avuto la frangia e ai tempi dell’università passavo metà delle mie giornate a fare la piega ai capelli con phon, spazzola e piastra per togliere quell’effetto naturale che per me era solo crespo.

frangiaPoi ho smesso di piastrarli e ho deciso di diventare riccia.tempePoi ho smesso anche di farli ricci (per amore di decenza) e ho scoperto che i miei capelli al naturale erano più belli che mai.capellInfine sono rimasta incinta. Gli ultimi nove mesi di stato di grazia dei miei capelli. Dopo la gravidanza è arrivato Pit e sono spariti i miei capelli. Almeno per come li ricordavo. Dall’allattamento in poi hanno iniziato a cadere prima, sfibrarsi poi, assottigliarsi e indebolirsi, tanto che l’esito è stato quello (che secondo me accomuna un sacco di neo mamme) di tagliarli.

Quindi oggi la compulsione verso i capelli non mi resta che sfogarla nel provare prodotti nuovi. Confesso, (nella speranza che il mio parrucchiere al quale ho giurato di non farlo più non legga il blog) che lavo i capelli diciamo ogni due giorni e che per questo motivo ho bisogno di prodotti che non li sciupino ancora di più.

Mi hanno chiesto di provare questa linea di prodotti “riparatori” per capelli sciupati di Biolage R.A.W., agli estratti di Yucca e di Bacche di Goji, senza siliconi, né parabeni e contenitori (carinissimi, tra l’altro) in plastica riciclata. Vi dico la verità, non ho mai utilizzato prodotti bio per i capelli, ma la cosa mi incuriosisce. Per il momento vi posso dire che l’olio, anch’esso senza parabeni, siliconi e coloranti artificiali (che io uso anche per il corpo) è ottimo per togliere e contrastare l’effetto crespo. Per lo shampoo e il balsamo ho bisogno di più tempo, per il momento posso dirvi che il primo lava bene e non ingrassa.  Se volete provarli anche voi, li trovate in esclusiva su www.hairstylemarket.com.IMG_3014Intanto, se vi va, perché mi raccontate se quello con i vostri capelli è un rapporto di odio o di amore?

Post in collaborazione con www.hairstylemarket.com

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2 Commenti

  • Rispondi Giulia 19 Aprile 2017 alle 14:03

    Io li detesto, da che ho memoria.
    Da bambina erano lisci come spaghetti, sottilissimi, si ingarbugliavano a ogni soffio d’aria e pettinarli era una tortura. Avrei voluto una lunghissima chioma da principessa, ma mia madre mi imponeva il taglio alla maschietta, ufficialmente ‘per rinforzarli’, ma secondo me anche per preservare la sua salute mentale..hai presente combattere con una ragazzina che strilla come un’ossessa a ogni colpo di pettine?
    Appena ho potuto fare di testa mia li ho fatti crescere lunghi fino al sedere. Ma non ero comunque soddisfatta, non erano ne lisci ne ricci e di quel colore che i buonisti chiamano biondo cenere mentre io definisco color topo. Quindi ogni tanto arrivava la mattana: permanente, colpi di sole, tinta ramata o castana scura, frangetta, carré, taglio corto come meg ryan (si vabbè, credici…).
    La gravidanza è stata uno stato di grazia, corposi e lucidi come mai nella vita.
    Ora che Rob ha tre mesi e mezzo, anche se non allatto ho iniziato a perderli a ciuffi e quelli che non perdo spontaneamente me li strappa il pupo che ci si aggrappa tipo tarzan alla liana. Quindi ho deciso di nuovo di apportare un taglio drastico, vedremo che ne verrà fuori.
    La verità vera è però che della mia chioma non mi piace niente, nè la consistenza ne il colore (quest’ultimo men che meno adesso che sono spuntati i primi maledetti bianchi), ad andare dal parrucchiere regolarmente non sono mai riuscita perché mi rompo, quindi penso che sarò felice solo quando avrò il coraggio di lasciarli selvaggi e sale e pepe. Ecco, l’ho detto.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 20 Aprile 2017 alle 21:02

      secondo me sì, sarà una gran liberazione. ho una mia teoria sui capelli… penso che una donna sia davvero serena quando fa pace con la loro natura 🙂

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