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Quando con le mie amiche parlerò del tempo che è passato

Il conto la vita ce lo chiederà fra cinque anni. Forse saranno dieci o anche di più. Io avrò qualche capello bianco in più e tu, amica mia, qualche ruga che renderanno il tuo sorriso ancora più bello. Ci sederemo allo stesso bar di sempre e parleremo del tempo che è passato. Di chi è restato e di, invece, è fuggito lontano. Sarà bello ricordare la prima volta che ci siamo sedute a quel tavolo, per un caffè, quando ci conoscevamo appena e parlavamo ancora di esami e università.

Ci racconteremo che la vita è bella, che ci ha riempite di doni. Ci ha fatte crescere amate e coccolate, ad alcune di noi ha riservato il privilegio di un amore di quelli che i cuori battono all’unisono, ad altre quello di un lavoro gratificante. La vita per alcune è stata avere un figlio, per un cane, due cavalli e una casa in campagna.

Ci racconteremo che la vita è bastarda perché, ad un certo punto, dopo averti abituata a ricevere senza nemmeno dover chiedere, inizia a toglierti. Qualcosa ogni tanto. Oggi le ore di sonno, domani la concentrazione, i capelli folti e lucenti, la tonicità. Qualche caro che ha lasciato un grande vuoto. Un amico. Un amore. La vita per alcune è stata non riuscire ad averlo quel figlio, un cane, due cavalli e una casa in campagna.

In entrambi i casi saremo insieme, amica mia, perché noi siamo restate, perché i dispiaceri, le delusioni, i tradimenti hanno riguardato anche noi, ma noi siamo riuscite ad inventarci sempre stratagemmi nuovi per perdonarci. E continuare a tenerci la mano.

Quando la vita ci chiederà il conto sarà bello guardare agli anni passati insieme come ad un percorso ad ostacoli durante il quale quella che cadevo ero sempre io, ma quando sei caduta tu, quell’unica volta, io c’ero. Sarà bello ridere insieme ancora una volta perché in quello stesso tavolo il caffè l’abbiamo bevuto anche con uno dei tanti nostri amori sbagliati, uno di quelli che poi quando lui non c’era più tu, invece, c’eri ancora. Sempre.

Le lacrime allora conteranno come le risate, o forse peseranno anche di più, perché se tu sei ancora qua, accanto a me, è perché asciugandomi le lacrime poi riuscivi sempre a farmi ridere.

La piega ai capelli che mi facevi prima di uscire, i vestiti a fiori che io prestavo a te, quel buffo cappello che sono finita per regalarti perché a te donava di più. I pranzi di corsa, la fissa per la palestra, le pizze a domicilio, le maratone di tv spazzatura.

Chi è entrato e  chi è uscito, chi è restato e chi è scappato, chi ci ha donato e chi ci ha tolto, mentre tu, a volte in disparte, eri sempre accanto a me, amica mia. Quando con le mie amiche parlerò del tempo che è passato non sarà per fare il conto degli anni ma per ricordarci di questo.

E ogni volta mi scalda il cuore pensare che, nonostante il tempo passato, noi siamo ancora qua. A ridere e a piangere insieme.

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4 Commenti

  • Rispondi Nia 28 Marzo 2017 alle 7:24

    Sei fortunata ad avere un’amica così!!!!!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 29 Marzo 2017 alle 15:35

      È vero, è una gran fortuna, ma una fortuna che va coltivata e “innaffiata” ogni giorno

  • Rispondi irene 29 Dicembre 2018 alle 22:22

    Che bel post, davvero.Mi ha fatto pensare che una migliore amica ce l’ avevo anch’io, ce l’ ho avuta per circa 15 anni. Siamo sempre state diverse, due opposti,ma ho sempre pensato che questo ci arricchisse.Poi boh, non so cisa è successo: le scelte, il lavoro, I nuovi bisogni ci hanno allontanate ed oggi le nostre vite hanno preso strade diverse, non ci sentiamo più.non so nemmeno se siamo ancora amiche o no, abbiamo smesso di cercarcj, ecco tutto. Ci sono amicizie che finiscono così, in sordina. Non lo avrei mai detto. Ma poi chissà, magari ci ritroveremo un giorno sedute alla stessa panchina ed avremo un sacco di cose da raccontarci. O forse no, ma va bene così

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