Io con la noia ho un serio problema. La noia io la fuggo come fosse la peste. Non so bene cos’è che della noia mi fa tanta paura ma le cose stanno così e se malauguratamente qualcosa mi annoia, io scappo.Mi han dato della viziata e dell’eterna adolescente per questo motivo ma non posso farci molto. Eccetto andare dall’analista e cercare di non annoiarmi più di tanto. Tipo scrivendo, che è una cosa che non mi annoia mai, lavorando in genere, stando con le mie amiche e, se potessi, comprando scarpe all’infinito. Detto questo e appurato che ho un problema anche piuttosto serio, mi preoccupo spesso del rapporto che mio figlio ha con la noia.
Anche lui, ovviamente, dalla noia fugge e della noia si lamenta anche se io non gli lascio quasi mai il tempo di annoiarsi.
Sono reduce (anzi per l’esattezza sono ancora qua) da una vacanza in montagna: una di quelle vacanze pensate esclusivamente per essere “a misura” di bambino. Ieri ho pubblicato un post su Instagram in cui scrivevo questa cosa qua: “Mio figlio è sempre annoiato. La vacanza in montagna era una vacanza per lui. Abbiamo visto cervi, asini e capre. Siamo saliti a 2000 metri con la funivia perché era curioso di provare. Ho sopportato schizzi in una piscina piena di bimbi urlanti e, su tutto, ho cenato alle 19.30 perché lui mi ha chiesto di poter partecipare alla baby dance in piazza. Ripeto: baby dance in piazza. Ecco, io faccio tutto questo con amore e lui mi dice che gli manca Perugia e la sua tv. Secondo voi, esattamente, dov’è che ho sbagliato tutto?” e dal quale è scaturita una bella riflessione con altre mamme.
Il problema sarà forse il troppo fare mi è stato detto? Il fatto che i nostri figli sono “troppo” al centro delle nostre vite e che, a differenza di quando eravamo noi ad essere piccoli, loro hanno un potere decisionale che noi, che arrancavamo dietro ai nostri genitori, ci sognavamo di avere?
Sarà proprio questo metterli al centro a renderli così nervosi e perennemente scontenti anche in vacanza? In una vacanza, peraltro, pensata per essere piacevole più per loro che per noi.
Ma soprattutto, mi chiedo, perché lasciamo che siano loro a decidere? Perché abbiamo perso il nostro sacrosanto essere autorevoli ai loro occhi quando forse, e dico forse, è proprio questo quello che loro cercano?
Nel mio caso so che sono i sensi di colpa a fare la loro parte. Quella ricerca affannosa di provare ad “esserci” facendo cose che ai miei occhi sembrano divertenti o appaganti per un bambino ma che ai suoi, me ne convinco ancora una volta, non sostituiranno mai il piacere, sincero, di passare del tempo insieme. Anche senza fare nulla. Come di nuovo mi convinco che è inutile snaturarsi nel ruolo di genitore e che nessuna baby dance o parco acquatico alla quale si va di malavoglia renderà i nostri figli felici quanto la nostra serenità.
2 Commenti
…e se lasciassimo fare un pò al caso, come viene viene..? e se smettessimo di inventarci mille cose per “farci belle” ai loro occhi? se la sbrogliassero ogni tanto da soli, la loro giornata e la loro vita! Io sono stata al mare un mese e più e sono rientrata prima del previsto tanto è stato un supplizio di sole sale costelli capricci e schizzi! E ora basta! Ci siamo anche noi! Ci siamo sempre state e cos’è questo immolarsi per questi tiranni in erba…?!!! Baci e ben tornata
Baci a te.