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Fare tanto, fare male

La verità è che il mio affanno da tempo che non ho sta prendendo il sopravvento sul buonsenso. Tanto da non riuscire più, anche avendone la possibilità, a fare una sola cosa per volta.

Da golosa cronica potrei fare l’esempio dei cioccolatini. Mangiarne uno solo non mi è mai bastato. Sono talmente vorace che non riesco ad assaporarne la bontà, lo ingurgito pensando a quello che butterò giù un attimo dopo. Così è ora, insensatamente, anche per tutto il resto.

Leggo quattro libri alla volta senza leggerne nemmeno uno.

Guardo film andando a caccia di spoiler sul web di serie tv random.

Dico sì, sempre sì, a lavori per cui dovrei studiare giorno e notte. Sopravvalutandomi probabilmente.

Se non ho la testa almeno su tre cose mi assale l’ansia di non fare abbastanza.

Trascuro Pit. Pure le mie unghie.

Faccio tanto ma ho l’impressione di fare tutto male. Dovrei tirare il fiato ma non trovo (più) le riserve dell’ossigeno.

E il lunedì mattina mi terrorizza.

 

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13 Commenti

  • Rispondi chiara 25 Maggio 2015 alle 10:51

    Sto leggendo tre libri. E uno nemmeno mi piace.
    Ieri giocavo con Olivia, e nel frattempo cercavo di scrivere le ultime righe di un ricorso in cassazione (facile, ovviamente!).
    Oggi sono arrivata in ufficio alle 7, portandomi dietro lo smalto.

    Ma io non saprei vivere diversamente. E nemmeno mi andrebbe di vivere diversamente.
    Per me “fare le cose” significa farle così. Bene o male, non lo so. Ma è il mio modo.
    Non posso fingere che non mi piaccia…ovvio, anche io a volte ho bisogno di un paio di giorni di “pausa”. Ma non più di due.

    p.s. Vado a prendere il caffè. Nel frattempo faccio una telefonata. E termino quell’acquisto su yoox!
    p.p.s. da quanto è nata Olivia, ho smesso di lavorare il week end. Tranne quelo appena trascorso.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 25 Maggio 2015 alle 10:58

      Anche a me piace così, lo ammetto. Ma credo che la situazione, soprattutto dal punto di vista lavorativo, stia iniziando a sfuggirmi di mano. Quanti lavori posso far bene contemporaneamente? Dovrà pur esserci un limite, no?

  • Rispondi chiara 25 Maggio 2015 alle 11:10

    Lo sapremo quando lo avremo già raggiunto, temo!

  • Rispondi Sara 25 Maggio 2015 alle 15:25

    Ti capisco alla perfezione.
    Ultimamente ho l’impressione di somigliare al Bianconiglio, costantemente in ritardo. A caccia di tempo.
    “Non ne ho”, mi racconto.
    La verità è che bisogna saperselo prendere. Ed io non ne sono capace.

  • Rispondi Nina Gigante 25 Maggio 2015 alle 15:59

    Ciao C’eraunaLu,
    questo post meriterebbe un commento lunghissimo, o meglio una telefonata, e meglio ancora una birretta (qui oggi è anche Bank Holiday e piovono inviti al pub a tutte le ore!). Perché no, io non credo che sia questa la strada. Credo che questa mania di fare tutto – e farlo, necessariamente, male – stia ammazzando le nostre possibilità, anziché moltiplicarle. Un seme non ci mette una notte per germogliare e fiorire, Roma non è stata costruita in un giorno come dicono qui e in una canzone di qualche anno fa, e noi, no, noi non siamo fatte per fare le cose male. Il benedetto multitasking credo sia un’invenzione superficiale e comoda, per moltiplicare la produttività ai danni della creatività. C’e’ bisogno di ossigeno, pensieri, nuvole a volte. Non di continui task da spuntare sull’agenda. Lo smalto sbeccato perché tutto viene prima di te e non hai avuto il tempo di sistemarlo, il film che guardi ma non guardi, il we che non è più we da mesi: se mi fermo a riflettere non é questo quello che voglio per la mia vita. I progetti meritano di essere nutriti e curati, non affastellati come libri che di sera sei troppo stanca per leggere sul comodino. E te lo dice una che ha sempre pensato che questo, in fondo, fosse l’unico modo di vivere e che, ancora più in fondo, fosse il SUO unico modo di vivere. E che le piacesse pure.
    Beh, no, mi sono accorta che non mi piace affatto. Forse i libri sul comodino resteranno sempre mille e, ogni sera, come faccio da 30 anni, ce ne sarà sempre ancora un altro da volere cominciare, ma sto cambiando direzione per tutto il resto. Ho capito, mai come adesso, che in realtá quando affastello cose con la scusa che mi diverto, in realtá non sto mi sto nutrendo affatto, ma sto scappando da me, da altri bisogni che cosi spero di non sentire e non vedere. E comincio a pensare che il mio odioso capo milanese aveva ragione quando ogni lunedi diceva: fate tutto ma fatelo bene. Ricordate che la fretta passa, ma la sciatteria (lui diceva un’altra cosa un po’ più volgare) resta.
    Ti abbraccio, dalle nuvole veloci di un lunedi di festa inglese. Nina

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 25 Maggio 2015 alle 16:13

      Cara la mia Nina, quanta ragione hai. Ma io mi chiedo, e ti chiedo, come si fa? Qual è la via? Se è vero che il ferro va battuto finché è caldo, si possono lasciare strade intentate perché nel frattempo si ha la necessità di vivere? Sì, ma anche no. Solo che sono stanca, molto ma molto stanca.

  • Rispondi Luna 27 Maggio 2015 alle 14:56

    Non so se può esserti di conforto o meno ma anche per me la questione è molto simile. Faccio una cosa e nello stesso momento ne penso 10 facendone altre tre e alla fine mi sembra di non aver concluso niente perchè di fatto non ero concentrata bene su nessuna. Vorrei dividermi per dare il giusto tempo e l’attenzione dovuta a tutti ma le giornate durano troppo poco e a sera ci arrivo schizzata e stanca. So di dovermi organizzare e quando non ho intoppi riesco benissimo ma ultimamente proprio quando sono concentrata a 360 gradi su una cosa arriva un’urgenza impellente che mi porta a fare due cose insieme e così via. Le cose sono tre. O scappo o comincio a dire di no o imparo a dire “aspetta”. Ma non ci riesco. 🙂

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 28 Maggio 2015 alle 9:59

      Sì, io mi focalizzerei sull’aspetta. Ma non è facile, lo so

  • Rispondi Mammarch 27 Maggio 2015 alle 16:17

    Appena tornata full time nel mondo del lavoro, entro in ufficio all’alba, esco che è buio…arrivo a casa, sto un’oretta sul divano con le bimbe, poi pappa e nanna…boh, ci sto provando ma boh!!!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 28 Maggio 2015 alle 9:59

      Già, “boh” al momento è l’unica risposta anche per me.

  • Rispondi Mammachestorie 28 Maggio 2015 alle 15:55

    Io spesso mi chiedo quante siano quelle necessarie, fra le cose che faccio, e quante invece non lo siano. Quante diventino necessarie solo perché sono io, a farle diventare tali, mentre invece non lo sarebbero per nulla. A volte mi sembra di non riuscire a gestire le cose perché sono talmente concentrata sulla quantità da non avere la possibilità di concentrarmi sulla qualità. Come se mi perdessi nella mia stessa preoccupazione di dover fare tante cose.
    Forse dovrei tornare ad un sano monotasking, ovvero: una cosa per volta.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 28 Maggio 2015 alle 17:24

      già, mi succede tantissimo anche a me. soluzione prevista: arrivo delle ferie (fra qualche mese)

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