È così che nasce l’idea di Wilma, mamma di Gaia (3 anni) e di Agata (1 anno e mezzo), diplomata all’Istituo Europeo di Design a Milano che, dopo aver vissuto vari anni a Barcellona e a Parigi lavorando nel mondo della moda e della comunicazione, si è stabilita a Marsiglia insieme alla sua famiglia e che, dopo la maternità, ha deciso di investire in un suo progetto.
Sono sempre stata affascinata dai disegni dei bambini, il loro modo di disegnare e dipingere senza schemi che sprigiona un’energia creativa incredibile. L’idea di Piccolo Artista é nata dopo aver trasformato un disegno di mia nipote in un pupazzo, rappresentava il suo amico immaginario. Con il passaparola sono arrivate sempre piu richieste. Ho dunque deciso di sviluppare questo progetto, che mi dà la grande opportunità di creare sempre qualcosa di diverso conciliando anche il ruolo di mamma. E di offrire un ricordo dell’infanzia che dura per sempre.
Mi racconti come funziona?
Tutto funziona attraverso internet. Ricevo le foto o le scansioni dei disegni per mail e da queste inizio a creare il pupazzo. Disegno il modello trasformandolo in 3D, scelgo i tessuti e gli accessori piu adatti (bottoni, nastri…) per riuscire a rendere al meglio i dettagli di ogni “opera” e poi passo alla fase di cucitura e imbottitura. Una volta finito il pupazzo prima di spedirlo mando una foto per essere sicura che sia stato ben interpretato rispetto alle aspettative del cliente.
La maternità come ha cambiato il tuo approccio al lavoro?
Dopo la maternità il mio approccio al lavoro é cambiato radicalmente. Lavoravo in un’agenzia di comunicazione a Parigi dove gli orari praticamente non esistevano. Ho imparato il valore del tempo da dedicare ai figli e da dedicare al lavoro. Proprio per questo ho deciso di investire in un progetto mio, che mi lasci la libertà di creare cose nuove (che é quello che più mi piace) dandomi la possibilità di gestire le giornate anche in funzione delle mie figlie, che, diciamocelo non lasciano molto margine di manovra nelle loro necessità.
E a livello di conciliazione come sei messa?
Le bambine sono ancora piccole, hanno 3 anni e 1 anno e mezzo; a volte conciliare loro e il lavoro é difficile, son costretta a fare cose negli orari più improbabili, cercare concentrazione dove prima non sarei riuscita a fare assolutamente niente. Ma é una sfida e anche una necessità, e devo dire che per ora funziona.
Domanda di rito: capita anche a te, a volte, di sentirti una pessima madre?
Penso che ogni madre in certi momenti si senta una pessima madre. A me capita, ad esempio, quando mia figlia mi chiede di andare al parchino e per pigrizia le rispondo che è chiuso perchè c’è troppo vento.
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