Io sono sempre stata quella delle feste. Dopo neanche tre mesi all’Università ho deciso che bisognava dare una smossa ai più e ho messo in piedi una cena di corso che alla fine è diventata cena di facoltà.Quando vivevo in 40 metri quadrati sono riuscita a radunare più di cinquanta persone per una serata a tema black&white che in pratica là dentro si ballava per contatto. Ho preparato litri di sangria, organizzato compleanni, aperitivi, capodanni, ritagliato festoni, convinto gente ad indossare ridicole parrucche, ricoperto le piastrelle del bagno con lo scotch una ad una. Ho comprato bicchieri abbinati alle cannucce, riempito il frigo di sacchi di ghiacci per i cocktail, pensato al vestito giusto per giorni.
Però c’è una cosa che non avevo mai fatto, prima di questo weekend non avevo mai organizzato una festa con invitati sotto il metro d’altezza. Complice un banale pretesto come quello che può essere la fine delle vacanze, un bel sabato pomeriggio di sole mi sono fatta coraggio ed ho invitato nanetti dagli zero agli otto anni ad invadere il giardino dei nonni (che ‘so volpe io e certe cose le organizzo a debita distanza).
Sia chiaro, non è che ora voglia buttarmi nel business dei baby party che il mio campo è un altro, più adulto, ma, devo dirla, è andata alla grande.
Il segreto è creare un paio di specchietti per le allodole e stuzzichino a volontà che invoglino qualche amica stretta a venire per poi comunicar loro, quando ormai è troppo tardi per scappare, che coloreranno insieme a bimbetti unenni per le successive tre ore. E che sono le tue baby sitter preferite.
Gli invitati si sono sporcati parecchio e quindi, inutile dirlo, divertiti. Divertiti proprio. E anche i grandi si sono divertiti a guardarli (e a sporcarsi).
Metterli davanti ad un piatto pieno di tempere è un po’ come trovare il coraggio per tuffarsi. Quando lo trovi, poi, è una figata!
la tribù dei musi sporchi
quella manina lì la riconoscerei (e morsicherei) fra mille
a fine festa le amiche aiuteranno anche a pulire
a casa invece no, non ci sarà nessuna amica che ti aiuterà a lavare le macchie di colore sulla maglia di tuo figlio
Questo post è offerto da Chanteclair e fa parte della campagna #liberidisporcarsi pensata per presentare la linea Bebè, detersivi per il bucato dei più piccoli e spray per la pulizia delle superfici a loro vicine, creati con formule studiate per rispettare la pelle delicata ma al contempo garantire una pulizia profonda.
5 Commenti
ma sei fantastica, sembra una festa fikissima!
😀
il tuo nanetto non si mangia i colori? il mio ancora non riesce a resistere dall’assaggiare tutto e poi perde saliva color arcobaleno…
sì, si sono divertiti davvero tanto.
Certo che li mangia. Mangia pure i sassi se è per questo 🙁
alla prossima festa io e Fedy potremo venire???sembra bulissima…e io,se vuoi,ho mia suocera che ComeToglieLeMacchieLeiNessuno..altro che ChanteClaire…ti riporto le NanoVestizioni linde e pinte!!!!
Cioè, io ho dovuto elemosinare bambini a destra e sinistra. Mannaggia a non averci pensato… aspettiamo che passi la pioggia e poi siete dei nostri!
bello!!