Nel mondo che vorrei la guerra tra madri non esisterebbe. Le mamma, tra di loro, si spalleggerebbero, tutte dalla stessa parte, che poi è semplicemente quella della sopravvivenza, senza bisogno di puntare il dito l’una contro l’altra perché: “Se sbagli tu, mi perdono più facilmente io“.Nel mondo che vorrei quando due mamme si incontrano e la prima si lamenta delle occhiaie, delle notti insonni e dell’allattamento a richiesta, l’altra dovrebbe rispondere: “Anche per me è così“. E mai, mai e poi mai: “Il mio, invece, ha dormito tutta la notte, una tirata unica da ieri sera alle nove“.
Nel mondo che vorrei quando due mamme si incontrano e la prima confessa che a volte un po’ la vita di prima, a pensarci bene, le manca, che suo figlio è meraviglioso ma sì, quella spensieratezza là ad averla indietro per una giornata non sarebbe affatto male, l’altra non dovrebbe rispondere: “A me invece la maternità ha cambiato la vita e non scambierei nemmeno un secondo di questa mia nuova vita con quella di prima“.
E tutto questo, l’altra dovrebbe dirlo anche se non lo pensa davvero. Per, ecco, solidarietà
Nel mondo che vorrei quando due mamme si incontrano e la prima dice che suo figlio non obbedisce, che fa i capricci e che, con ostinata insolenza, si oppone alla materna volontà con fare assimilabile a quello di un adolescente, l’altra non dovrebbe mai rispondere: “Invece il mio è bravissimo. Educato e disciplinato“.
Nel mondo che vorrei quando due mamme si incontrano e la prima chiede alla seconda quanti anni ha il figlioletto, la seconda dovrebbe rispondere: “Tre anni” e non “Quarantadue mesi e tre settimane“.
Nel mondo che vorrei quando due mamme si incontrano e la prima, trafelata, e con gli occhi lucidi, dice che deve ancora rientrare a casa dalle nove della mattina perché al lavoro non le hanno concesso il part-time e non ha avuto nemmeno il tempo di fare la cena, l’altra non dovrebbe mai rispondere: “Io ho rinunciato alla carriera per mio figlio e sono felice così“.
Nel mondo che vorrei quando due mamme si incontrano e la prima dice, con un sospiro carico di malinconia, che ha rinunciato alla carriera per crescere suo figlio, l’altra non dovrebbe mai rispondere: “Che lei viene prima di tutto e che da madri frustrate non possono che crescere figli infelici“.
Nel mondo che vorrei quando due mamme si incontrano e la prima racconta di essere ingrassata molto durante la sua gravidanza e di fare una grande fatica adesso, a distanza di due anni, a tornare nei jeans di “prima”, l’altra non dovrebbe rispondere: “Io ho preso giusto 10 chili, circa uno ogni mese. Persi tutti. Con il parto“.
Nel mondo che vorrei quando due mamme si incontrano e la prima racconta di aver sofferto di una depressione feroce, di essersi sentita sola, inadeguata, non all’altezza di questo nuovo ruolo, l’altra non dovrebbe mai rispondere: “Per me è stato tutto così naturale. Vedere la pancia crescere, il parto, essere nata come madre nell’esatto momento in cui mio figlio ha visto la luce per la prima volta“.
Ecco, tutto questo, nel mondo che vorrei, è il male.
6 Commenti
Buongiorno. Nel mondo che vorremmo molte di noi dovrebbe essere così. Ma saremmo troppo simili. Invece è palese che ci sono persone che hanno bisogno di mettere in campo le proprie difficoltà e la propria esperienza per costruire rapporti sociali, anche con una certa dose di autoironia, mentre ci sono altri che devono mettere barriere e far credere di essere perfetti e felici.
ma consolati che siamo in molte almeno, solo non siamo in prima linea a farci notare
Barbara
Un abbraccio
Il mondo è bello perché è vario… Spesso le opinioni differenti vengono sentite come critiche mentre invece sono solo, appunto, opinioni. Quando una diventa madre per forza di cose diventa anche insicura per cui tutto quello che le viene detto le sembra un giudizio pesante da prendere sul personale. Anche a me è successo di trovarmi sia dalla parte “giudicante” sia da quella “giudicata”. L’importante per me è saper distinguere chi lo fa con cattiveria e chi invece no.
Perché le stronze ci sono. In ogni campo della vita, non solo tra le mamme. Ecco, dalle stronze è meglio stare alla larga. Sempre.
Per cui il mio motto é “sii empatica”. Cerca di capire se una mamma si sta sfogando o se sta solo chiacchierando, se darà molto peso alle tue parole oppure no.E agisci di conseguenza.
Buona continuazione!
Priscilla X di http://www.datemiunam.it
Sì, hai ragione, l’empatia è una delle cose più importanti, ne sono convinta anch’io.
Ciao a tutte mamme!
Leggendo l articolo in alcune frasi di risposta mi è scappato un sorriso, come se volessi rendere piu ” leggere” alcune frasi che effettivamente anche a me è capitato spesso di sentire o di dire ad altre mamme….
Ognuna ha un vissuto diverso e come spesso succede nelle situazioni in cui si viene coinvolti diciamo che si manifesta la prevaricazione del proprio Ego ….. a mio avviso basterebbe ascoltare un po di più, fare domande, provare ad immedesimarsi senza giudicare e poi in un secondo momento raccontare la propria esperienza senza avere la necessità di mentire: non serve!
Non sempre è semplice, ma lo sarebbe, sì, se ognuno di noi fosse in grado di ascoltare l’altro come dici tu.