Sono stata una di quelle neomamme titubanti e impaurite. Sì, il mio bambino mi faceva paura. Non è che avessi paura di lui perché come si fa ad avere paura di un esserino indifeso di tre chili e un cordone ombelicale? Paura di me con lui piuttosto, timore di non essere in grado di affrontare la mia nuova vita insieme a quell’esserino. Qualsiasi fosse la situazione da affrontare, o meglio vivere, ero spaventata dall’affrontarla, o meglio viverla, con lui.
Parlo di cose stupide eh, cose come andare a fare la spesa, guidare con Pit in macchina, portarlo al ristorante, andare in libreria a comprare un libro o semplicemente fare una passeggiata al parco.
Per un po’ di tempo la paura mi ha atterrita e lo spavento mi ha chiuso in casa, c’è voluto del tempo per prendere il giusto ritmo, non minuti, né ore, ma mesi, forse anni, per superare questa sorta di limite che mi imponevo per tenere al riparo me e il mio bambino. La verità è che preferivo restarmene a casa, al sicuro tra le mura di casa io che a casa non ci passavo nemmeno il lunedì sera, invece di uscire e stavo bene così. Mi bastava essere al sicuro, tanta era l’incertezza e il senso di smarrimento.
Un senso di smarrimento che pian pianino ho messo da parte. C’è ancora, c’è sempre, ma un passo dopo l’altro l’ho messo da parte, ho preso per mano mio figlio, oppure è stato lui a prendermi per mano questo non l’ho mai capito, e sono uscita. Per fare la spesa, tornare dai miei, andare a prendermi un caffè con le mie amiche. Ogni giorno qualche chilometro in più, qualche passo ancora finché fare tutto quello che facevo prima insieme a Pit è diventato normalità.
4 Commenti
La prima volta che sono uscita con Viola, per fare un giro al parco con la carrozzina, ho avuto paura che qualcuno me la portasse via.. che io fossi troppo stanca per difenderla. Uscivo sempre però, appena il tempo lo permetteva.
A casa ho avuto paura di impazzire più di una volta… di essere troppo stanca per essere lucida. Sono stata spesso sola e a forza di respiri profondi ce l’ho fatta!
Oggi va all’asilo nido e io sono tornata a lavoro. Per me la gioia più grande, perchè la sera quando ci ritroviamo (e il sabato e la domenica) è tutto più bello!
Piano piano si impara… ma ci vuole tempo. Ad ognuna un tempo diverso, è questo il bello.
Sai che è proprio vero. Mia figlia ha cinque mesi e oggi per la prima volta, portandola in giro in marsupio, mi sono accorta del colore del cielo e del profumo dell’aria. Per la prima volta, fuori con lei, non ero completamente assorbita dal controllarla spasmodicamente né terrorizzata che si mettesse a piangere come un’ossessa rendendomi oggetto delle occhiatacce di tutti..ho da poco scoperto il tuo blog, grazie!
grazie a te (avevo perso il tuo commento perché passo di qua raramente)