1. Qualcosa che si muove nella tua regione*. Week Hand, festival del fatto a mano, lo scorso fine settimana, ha visto arrivare a Foligno una squadra di creativi da urlo tra i quali la mitica Gaia (Segattini ndr.) che, in Umbria, ha portato il suo, ormai arcinoto, workshop per creare pupazzi colorati dai calzettoni.
Inutile che vi dica che abbracciarla nuovamente è stata una ventata di ottimismo. Inoltre, concentrarsi su lavori manuali, aiuta a lasciar andare i pensieri. Almeno per qualche ora.
2. Una cena con gli amici di sempre, in uno dei posti del cuore. Ne approfitto per far pubblicità ad un amici. Se passate dalle parti di Foligno è qua che dovete mangiare. Mi ringrazierete.
3. Una gita domenicale con figlio e Coinquilino. Una di quelle cose che a pensarci qualche anno fa avrei iniziato a grattarmi dall’ansia. Tenere chiusi fuori i pensieri per un po’, viversi la domenica per quello che dovrebbe essere e, invece, non è quasi mai: tempo da dedicarsi e da dedicare a chi ami.
Perché questo post? Perché settembre è un mese avverso, stanco, difficile. Il blog va a rilento, lo so, ma il lavoro al giornale questa volta mi ha risucchiato. Mi hanno risucchiato anche i pensieri negativi, la paura di non farcela, il non capirne il senso. Di questa corsa, di questo affanno, di questa continua ricerca.
E allora ecco, ho scritto che invece le cose belle esistono, a volte nascoste sotto strati di pressione, ma esistono. Ne ho scritto per non dimenticarmene.
* Quella in cui abito ché la mia, ci tengo a precisare è un’altra.
2 Commenti
La mia fantastica città dove oramai c è il tutto!!!
Ma tu sei di Foligno???
Ciao Silvia, no, sono marchigiana ma vivo a Perugia da anni 🙂