Oggi sono tre anni che mi sopporti. L’hai capito subito che non ero perfetta, da quando ti ho visto e ho chiesto che ti portassero via velocemente, perché io ero sfinita e tu, per come la vedevo io, troppo piccolo e delicato per il mio essere maldestra.
Poi le cose, piano piano, tra di noi sono migliorate. A migliorarle ci hai pensato tu, tu che mi hai amato così tanto da farmi capire che dovevo muovermi, abbracciarti, consolorarti, baciarti. Essere tua madre.
Ti è stata data una mamma che lavora tanto, che a volte si annoia quando gioca con te, che è felice di fare la mamma, ma che dice sempre che non è fare la mamma la sua realizzazione. Perché, per essere una mamma, deve essere prima una donna appagata. Tu però, in questi tre anni, sembra che non te ne sia accorto, anzi. Figurarsi. Tu, una volta, mi hai pure detto che per essere felice a te basta che io ti sia accanto. Insieme al babbo sì.
Una mamma che non ti ha mai sussurrato che il tuo arrivo ha dato un senso alla sua vita, anzi. Ho sempre sostenuto che la mia vita di prima, per quanto imperfetta, a me andava benissimo così com’era.
E così, ti sei trovato non solo a sopportarmi in questi tre anni, ma anche a supportarmi. Con i tuoi abbracci. Con i tuoi baci. Con i tuoi pianti. Mi hai presa per mano e mi hai condotta in questo percorso impervio, impossibile, senza regole, né dettami, in cui tutti hanno ragione e nessuno ne ha, che è fare il genitore. In quella che per me era una sfida impossibile.
Mentre tu accoglievi le cose di tutti i giorni come trionfi grandiosi, io capivo che cose più piccole, quelle ordinarie, che avevo sempre dato per scontate, scontate non lo erano affatto. Che richiedono un impegno e una dedizione grande. Che hanno il valore delle conquiste. Che anche una parola pronunciata correttamente può essere un traguardo enorme.
Perché è questo quello che tu hai saputo fare in questi tre anni: dare il giusto valore alle cose. E alle persone. Senza volerlo mi hai insegnato cosa davvero conta e cosa (o chi) si può tagliar via senza arrecare un danno eccessivo alla mia vita. Quali sono gli obiettivi per i quali vale la pena essere determinata, fare sacrifici e cosa, invece, non sarà che una semplice perdita di tempo e di energie. Mi ricordi che la vita va fatta per essere vissuta, per emozionarsi, per vibrare in ogni attimo, senza sprecarne. Che questo viaggio ha bisogno di più cuore e di meno cervello. Che questa occasione è la mia, la tua, e comunque bellissima. Anche per questo ti amo.
Auguri per i tuoi tre anni, i nostri tre anni di vita insieme.
7 Commenti
Buon compleanno Pit!!
Grazieeeeeee!
Anche il mio ha fatto tre anni, giusto domenica scorsa.
Auguri piccoli ometti meravigliosi!
Auguri anche a te, mamma 😉
Pit è un bambino fortunato ad aver incontrato una mamma così… e lo sono anche io!!!
ciao!
mi capita spesso di leggere il tuo blog e seppure non mi capiti mai di lasciare commenti, stavolta ho decido di scriverti. per dirti GRAZIE. hai una capacità di scrittura che mi piace, mi tocca, mi emoziona.
sopratutto questo post, perchè è esattamente come mi sono sentita e mi sono sento da quando quasi due anni e mezzo fa sono diventata mamma. e niente, mi sento meno “sola” e più “normale” da quando ti ho cominciato a leggere.
grazie ancora.. continuerò a seguirti!
Grazie a te di leggermi, un abbraccio.