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Sì viaggiare (con riserva)

Negli ultimi due anni non ho viaggiato molto. Qualche gita fuori porta, al massimo un weekend in una capitale europea. Viaggiare col Nano mi spaventa, lo ammetto. Mi spaventano i settordici chili di borse che vanno preparate anzitempo per prevenire e controllare il contrattempo che, diciamocelo, è sempre dietro l’angolo. E questa è la scusa dietro la quale ho nascosto la mia pigrizia dell’ultimo periodo.

Ma la primavera non solo mi far tornare una gran voglia di bere birra, incontrare gente e fare tardi. Mi mette addosso anche una gran voglia di uscire di casa. Vedere, conoscere, esplorare. Con Nano appresso. Nel prossimo mese sarò spesso fuori casa, un po’ per lavoro un po’ per piacere, un po’ senza Nano ma molto nanomunita. E la cosa mi alletta e preoccupa allo stesso tempo.

So che internet è pieno di forum e blog che parlano di questi argomenti ma io ho bisogno di consigli calibrati su di me. Su di un Nano unenne che inizia a mangiare adesso un po’ di tutto, ma al quale cucino ancora pastine e pappe ad hoc. Che mastica poco e male e non è poi, così tanto, abituato a girare il mondo.

L’argomento più spinoso resta quello del mangiare. Ho un termos che probabilmente uso male, dato che l’ultima volta che me ne sono servita ho tirato fuori una palla di minestra che se Pietro me l’avesse tirata in fronte mi avrebbe fatto male. Molto male.

Che mi consigliate? Voi come viaggiate con i vostri bambini?

Perché viaggiate con i vostri bambini, vero?