Dopo un po’ succede. Succede anche se adesso che siete sepolte vive sotto chili di pannolini non ci credete più. Succede e basta.
Succede che quelli piccoli inizino a parlare, a lavarsi le mani da soli, a piangere solo se c’è un motivo (quasi) valido. A giocare (anche) in autonomia.
E succede che tu ritorni quella di prima. Ricominci a leggere, ad andare al cinema, a farti una doccia completa senza interruzioni. Ad avere interessi, idee, progetti che ti ricordano molto com’eri, e cosa pensavi, prima. Pian piano, sottopelle, senti pulsare qualcosa che capisci essere il ricordo della vera te, di quella te che c’era prima che nascessero i vostri figli.
E senti di nuovo la voglia di sentire il peso della tua presenza. Come persona. Di gridare che quella sei proprio tu.
tu. e. non. la. mamma. di. qualcuno.
Niente è cambiato, ci piacciono ancora le cose che ci piacevano prima, l’ironia, la leggerezza ci sono ancora. C’è la voglia di pensare a noi stesse, di pensare e basta. Di ascoltare musica. Di capirci di nuovo qualcosa di quella contorsione di emozioni e desideri che abbiamo, e avevamo anche prima, dentro di noi.
Loro crescono e tu ritrovi per strada pezzi di te che avevi scordato. Il sapore di un bicchiere di vino rosso bevuto la sera tardi. Il piacere di una canzone ascoltata a tutto volume in macchina. Il suono delle parole “da grandi”. Il ticchettio dei tacchi che, questa volta, sono i tuoi. Di nuovo.
Gli occhi, sempre gli stessi, sempre i tuoi, che però hanno una visione diversa di tutto. Più giusta.
Perché è questo quello che un figlio sa fare meglio: dare il giusto valore alle cose. E alle persone. Senza volerlo t’insegnerà cosa davvero conta e cosa (o chi) si può tagliar via senza arrecare un danno eccessivo alla tua vita. Quali sono gli obiettivi per i quali varrà la pena essere determinate, fare sacrifici e cosa, invece, non sarà che una semplice perdita di tempo e di energie. Ti ricorderà che la vita è fatta per essere vissuta, per emozionarsi, per vibrare in ogni attimo, senza sprecarne. Che questo viaggio ha bisogno di più cuore e di meno cervello. Che questa occasione è la tua e comunque bellissima.
Come donna, quella che eri prima, prima che come mamma.
10 Commenti
Ci si mette un po’ da parte quando i figli sono piccoli, ma arriva il momento in cui ci si ritrova, ci si ricorda, si ricomincia a fare quelle piccole cose da nonsolomamma 🙂
Esatto: nonsolomamme!
Quanto sono vere le tue parole. A un certo punto succede e basta. Riusciamo lentamente a ritrovare noi stesse, e scopriamo che è ancora meglio di prima. Ottimo spunto di riflessione, grazie 🙂
Grazie a te. E bentrovata alla te di prima!
Veramente ci si ritrova ? Intorno ai 3 anni? Ho ancora un annetto di smarrimento/crisi d identità quindi…a meno che non arrivi il secondo, se no altro giro altra corsa! Mi ritrovo tanto in quello che scrivi, ti leggo sempre con gran piacere.
Sì sì, certo la spensieratezza non è più quella di prima, però ci si riavvicina a qualcosa di molto simile a quello che eravamo. Giuro.
Bello….mi manca ancora forse qualche mese/anno, forse anche io mi “ritroverò”
Dai, su, coraggio. Sono con te!
Ditemi, vi prego, a che età dei pargoli, tutto ciò accadrà!… 🙂
ora, non è proprio un’età, più uno stato della mente 🙂
(verso i tre, comunque)