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Quella di prima

Dopo un po’ succede. Succede anche se adesso che siete sepolte vive sotto chili di pannolini non ci credete più. Succede e basta.
Succede che quelli piccoli inizino a parlare, a lavarsi le mani da soli, a piangere solo se c’è un motivo (quasi) valido. A giocare (anche) in autonomia.
E succede che tu ritorni quella di prima. Ricominci a leggere, ad andare al cinema, a farti una doccia completa senza interruzioni. Ad avere interessi, idee, progetti che ti ricordano molto com’eri, e cosa pensavi, prima. Pian piano, sottopelle, senti pulsare qualcosa che capisci essere il ricordo della vera te, di quella te che c’era prima che nascessero i vostri figli.
E senti di nuovo la voglia di sentire il peso della tua presenza. Come persona. Di gridare che quella sei proprio tu.

tu. e. non. la. mamma. di. qualcuno.

Niente è cambiato, ci piacciono ancora le cose che ci piacevano prima, l’ironia, la leggerezza ci sono ancora. C’è la voglia di pensare a noi stesse, di pensare e basta. Di ascoltare musica. Di capirci di nuovo qualcosa di quella contorsione di emozioni e desideri che abbiamo, e avevamo anche prima, dentro di noi.

Loro crescono e tu ritrovi per strada pezzi di te che avevi scordato. Il sapore di un bicchiere di vino rosso bevuto la sera tardi. Il piacere di una canzone ascoltata a tutto volume in macchina. Il suono delle parole “da grandi”. Il ticchettio dei tacchi che, questa volta, sono i tuoi. Di nuovo.

Gli occhi, sempre gli stessi, sempre i tuoi, che però hanno una visione diversa di tutto. Più giusta.

Perché è questo quello che un figlio sa fare meglio: dare il giusto valore alle cose. E alle persone. Senza volerlo t’insegnerà cosa davvero conta e cosa (o chi) si può tagliar via senza arrecare un danno eccessivo alla tua vita. Quali sono gli obiettivi per i quali varrà la pena essere determinate, fare sacrifici e cosa, invece, non sarà che una semplice perdita di tempo e di energie. Ti ricorderà che la vita è fatta per essere vissuta, per emozionarsi, per vibrare in ogni attimo, senza sprecarne. Che questo viaggio ha bisogno di più cuore e di meno cervello. Che questa occasione è la tua e comunque bellissima.
Come donna, quella che eri prima, prima che come mamma.

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10 Commenti

  • Rispondi mammaalcubo 4 Marzo 2016 alle 10:43

    Ci si mette un po’ da parte quando i figli sono piccoli, ma arriva il momento in cui ci si ritrova, ci si ricorda, si ricomincia a fare quelle piccole cose da nonsolomamma 🙂

  • Rispondi Angela 5 Marzo 2016 alle 23:15

    Quanto sono vere le tue parole. A un certo punto succede e basta. Riusciamo lentamente a ritrovare noi stesse, e scopriamo che è ancora meglio di prima. Ottimo spunto di riflessione, grazie 🙂

  • Rispondi erica 10 Marzo 2016 alle 16:18

    Veramente ci si ritrova ? Intorno ai 3 anni? Ho ancora un annetto di smarrimento/crisi d identità quindi…a meno che non arrivi il secondo, se no altro giro altra corsa! Mi ritrovo tanto in quello che scrivi, ti leggo sempre con gran piacere.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2016 alle 22:04

      Sì sì, certo la spensieratezza non è più quella di prima, però ci si riavvicina a qualcosa di molto simile a quello che eravamo. Giuro.

  • Rispondi Serena 10 Marzo 2016 alle 20:53

    Bello….mi manca ancora forse qualche mese/anno, forse anche io mi “ritroverò”

  • Rispondi Carolina 16 Marzo 2016 alle 15:51

    Ditemi, vi prego, a che età dei pargoli, tutto ciò accadrà!… 🙂

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 16 Marzo 2016 alle 21:43

      ora, non è proprio un’età, più uno stato della mente 🙂

      (verso i tre, comunque)

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