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Quei momenti piccoli, piccoli

La mattina faccio sempre un po’ di fatica a svegliare mio figlio. Io ho sonno, lui pure. Nessuno dei due, io per prima, vorrebbe mai tirarsi fuori da quel letto.Allora, con immensa fatica, cerco sempre di alzarmi cinque minuti prima, di accarezzarlo un po’, svegliarlo con dolcezza e poi, appena è sveglio, abbracciarlo per qualche minuto.

Un momento piccolo, piccolo, solo nostro, in cui non penso a nulla se non a stringere forte mio figlio, senza pensare all’orologio, alle scadenze, alle rotture che segneranno la mia giornata. Un momento in cui riesco a stabilire le priorità.

Quando ero incinta mi dicevano che appena partorito, vedendo mio figlio, tutto sarebbe cambiato, che la fatica non mi sarebbe più pesata perché l’amore avrebbe mitigato tutto il resto. Mi raccontavano questa cosa e io ascoltavo, rapita da questa favola che mi ricordava tanto quella delle farfalle nello stomaco che dovresti sentire quando incontri il vero amore. Inutile dire che io le farfalle nello stomaco non le ho mai avute, non ho mai sentito le campane, né mi sono innamorata di mio figlio a prima vista.

Niente colpo di fulmine, niente illuminazione che cancella con un colpo di spugna fatica e preoccupazione, niente gioia infinita che ti fa dimenticare tutti, ma proprio tutti i dolori del parto. Niente spirito di maternità che ti investe di una visione nuova della vita e del mondo.

D’altra parte si chiama spirito di maternità, mica spirito santo, avrei dovuto capirlo subito che qualcosa non tornava. Insomma, dopo anni me ne sto qua a chiedermi dov’è quell’amore infinito che avrebbe dovuto fare tutto al posto mio, cambio pannolini inclusi, che avrebbe cancellato la me di prima, i miei sogni, i miei desideri, rendendo le mie giornate da madre meravigliose e senza pensieri. E giù a flagellarmi, a dirmi che sono pessima e degenere, che probabilmente ero troppo concentrata sui punti di sutura, egoista che non sono altro, per accorgermi di quel raggio di luce che stava per colpirmi.

Giù a darmi mazzate a suon di imperfezione, inadeguatezza, non ce la posso fare. A piangere senza capire.

Capire che a me, quell’amore infinito, mi colpisce ogni giorno in quei momenti piccoli, piccoli, perfetti, brevi e solo nostri. Quei momenti fatti di abbracci stretti e di mondo che si ferma intorno a noi. Di impegni che possono aspettare, ma solo per un po’. Di baci appiccicosi e piccini che ti fanno pensare a cosa è davvero importante ora, nella tua vita. Di semplicità che basta. Almeno per il tempo di quel momento piccolo, piccolo.

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4 Commenti

  • Rispondi V 26 Ottobre 2016 alle 14:41

    Che bello questo post,grazie! Anche a me è successa la stessa cosa con il mio primo figlio: nessun amore a prima vista, nessun colpo di fulmine, niente di niente! E anch’io giu a sentirmi inadeguata, strana, poco madre in qualche modo…
    Ma poi ho capito che non siamo tutte uguali, che le regole statiche non si adeguano agli esseri umani, che ogni esperienza è a sè.
    Infatti poi con la seconda figlia, vuoi per maggior esperienza, vuoi per ció che avevo già capito di me, vuoi per un parto semplice e quasi indolore, questo benedetto colpo di fulmine c’è stato, e posso dire che è una fortuna, ma solo questo-non una cosa scontata, non una cosa che avviene sempre, solo una grandissima fortuna che ti investe e ti fa sentire adeguata..anche con un neonato urlante e insonne tra le braccia!
    Ma fa sempre bene saperlo, e fa sempre bene ricordare che non è scontato, che l’amore sta nelle piccole cose, nei piccoli dolci momenti preziosi insieme. Baci

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 27 Ottobre 2016 alle 15:38

      In molti mi hanno detto questa cosa del secondo figlio amato, come dire, immediatamente… forse per la diversa consapevolezza, non so. Io credo che non lo scoprirò mai.

  • Rispondi Beatrice 13 Novembre 2016 alle 22:07

    Confermo anche io…prima figlia e nulla..la guardavo e cercavo in me sensazioni che non c’erano. Il rapporto si è creato con il tempo giorno dopo giorno e poi dopo 7 anni il coraggio di ripetere tutto nonostante fossi terrorizzata..ora ringrazio di aver avuto il coraggio perché sì il colpo di fulmine c’è stato e tutto é diverso…questo mi ha aiutato a chiudere una parentesi lasciata aperta e che mi dava dolore e a sentirmi un mamma migliore! Mai dire mi…

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