Molto spesso l’ansia mi sopraffà. Non un’ansia positiva, quella che ti prende quando hai tanto da fare, da dire. La mia è un’ansia cattiva, paralizzante. Un’ansia che mi chiude lo stomaco, mi blocca il cervello.Vedo catastrofi ovunque. Tutto è iniziato guidando. Io ho sempre guidato molto, fatto chilometri e chilometri per stare poche ore con le persone che amavo, per bermi un bicchiere di vino con le amiche, guardare una mostra, ascoltare un concerto. Guidare non è mai stato un limite, semmai un’avventura. Poi sono rimasta incinta e ho iniziato a lasciare guidare il mio Coinquilino. Sempre più spesso. Per comodità, per praticità, per il fatto che abbiamo il seggiolino di Pit solo nella sua macchina. Ora, quando guido, assumo quella postura da sciura, quella con la schiena dritta, dritta e stringo il volante così forte che le nocche mi diventano bianche. Mi capita, mentre guido, di fare pensieri brutti. E di bloccarmi se vedo un passante sul ciglio della strada per la paura che stia per buttarsi sotto la mia macchina. O per l’ansia che mi cada un albero in testa.
Mi capita di svegliarmi nel cuore della notte e controllare che gli altri siano vivi. Poi mi rimetto giù, e aspetto, convinta che da lì a poco avrò un infarto. Inizio a chiamare compulsivamente la mia famiglia per sapere se stanno tutti bene mentre il collo mi si riempie di chiazze rosse. Infilo la chiave nella toppa di casa sapendo che di sicuro troverò un ladro morto ammazzato nella vasca da bagno (che non ho). Per non parlare della paura illogica che mi prende, quando sono in mezzo alla gente, di un imminente attacco terroristico.
E via discorrendo. Sono paranoica. Ho paura della morte. Ho paura di stare male. Ho paura di cadere. Ma soprattutto ho paura che cada qualcuno che amo.
Non so come sia successo. Per un lungo periodo della mia vita mi ripetevo, non nascondendo un lieve senso di onnipotenza, che non c’era niente che mi spaventava. E vivevo di conseguenza. Mai uno stop, mai una resa. L’importante era avere l’acceleratore premuto. E poi? E poi mi sono trasformata in un’ombra che ha paura anche della sua ombra.
Sento di gente che si ammala. Ogni volta che torno al mio Paese mio nonno mi racconta di qualche suo amico, che mi ha fatto pure lui un po’ da nonno, non c’è più. E questo succede sempre più spesso. E io ogni volta ne sono atterrita.
Dicono che i figli ti regalino il presente. Che ti facciano capire appieno il suo significato. E invece io, dopo Pit, vivo con l’angoscia del futuro. Di non averne mai abbastanza. Ho il cervello pieno di catastrofi che si nascondono dietro la porta. Che quella della metro si chiuda troppo presto. O troppo tardi.
Non so che cosa voglia dire tutto questo. Forse è il prezzo da pagare per non essere più soli. Per sentirsi amati.
O forse ho solo bisogno di un bravo strizzacervelli.
19 Commenti
Intanto sappi, e lo sai, che non sei la sola. Ci sono anche io per esempio. Pensieri ossessivi che in certi periodi mi devastano. In genere mi vengono quando sono più stressata psicologicamente, quando so che devo lasciarmi andare a qualche sentimento. Vado nel pallone! Lo strizzacervelli potrebbe aiutarti, altrimenti ci sono dei libri specifici, che io ho divorato, che possono aiutari. se vuoi mi puoi scrivere privatamente, sarò felice di aiutarti. Intanto pensa sempre che quei pensieri non sono reali, ma sono solo paure e che come vengono, così se ne andranno…tranquilla…
Sì, ti scrivo. I pensieri se ne andranno pure ma mi stanno riempiendo pancia e testa
Lo so, sono terribili, per chi li vive sono devastanti. Se li racconti agli altri possono sembrare “normali preoccupazioni”. A noi invece non fanno respirare e non danno spazio ad altri pensieri, a nessun altro pensiero più positivo. Ma siamo noi stessi che alimentiamo questi pensieri ossessivi. E noi stessi dobbiamo sapere eliminarli e ci si può riuscire, ci vuole tempo, ma si riesce. magari no, non si riescono ad eliminare, ma si possono gestire e prenderli come uno scherzetto del nostro cervello. 😉
accidenti come ti capisco. Più sono stanca e stressata (cioè sempre) e peggio è…
La meditazione e lo yoga mi aiutavano ma negli ultimi anni non riesco più a essere costante.
se trovi una soluzione faccelo sapere che mi sa che siamo in tante!
Io pensavo di stare impazzendo in solitudine a dire il vero
Credo sia il prezzo da pagare, perché anche io divento paranoica a volte.
Sai un pensiero assurdo che mi viene in mente ora che sono di nuovo incinta? Che prima o dopo la nascita di questo, muoia il primo! Sará che sta diventando sempre piú bello Ricky, sará che ho sempre paura di non meritarmi tutto questo.. ma intanto faccio un sacco di brutti pensieri. sigh
sì, lo so, capita anche a me. E a volte questi pensieri sono così forti che sembrano reali.
Quando trovi uno “strizza” bravo passami il nome ! Io sono sempre stata una fatalista ..vivevo il momento che tanto magari il giorno dopo sarei finita sotto un autobus ..pazienza era quel dovev succedere .Da quando sono rimasta incinta vivo anche io l’ansia della disgrazia .. per la serie che ora devo sapere orari e tragitto di quel maledetto autobus killer .io credo sia perché adesso abbiamo così tanto da perdere
.se poi lo strizza da suggerimenti migliori ..intanto un abbraccio
se lo trovo ti passo il numero 😉
L’ansia a periodi paralizzante è mia compagna di viaggio da sempre. Dopo che sn mamma mi paralizza di più in certi momenti…soprattutto q.do lui sta male. Mettici che da che lui aveva 9 mesi è stato un susseguirsi di malattie dei nonni, prima mio suocero poi mio papà, concluse non bene purtroppo. Io sto andando dalla psicologa (e ho cmq mantenuto la mia fede, a volte a fatica lo ammetto…ma c’è e per fortuna me la tengo stretta) chi lo sa mi dice che non capisce perché ci vado…perché appaio cmq equilibrata e abbastanza tranquilla a parte i miei scazzi perenni.
Infatti credo che ognuno debba trovare la sua strada, il segreto del proprio equilibrio. Il problema è trovarlo 🙂
ti capisco, ho avuto il mio periodo super paranoico anch’io… un pò passa un pò impari a conviverci, vedrai!
dici eh. speram cocchina 🙂
Leggere questo post è stato come leggere i miei pensieri scritti da qualcun’altro…
Non è che i titoli dei libri che consigliavano nei messaggi precedenti si possono pubblicare qui?
sì, consigliate, consigliate
Mi ritrovo perfettamente nelle tue parole. Sono una chela parola paranoia non l’aveva mai letta neanche nel vocabolario e quando è nato mio figlio immaginavo le peggio tragedie. Non l’ho mai detto neanche a mio marito ma quando lui aveva tre-quattro mesi sono dovuta rientrare in ufficio rientravo dal lavoro, svoltavo l’angolo sotto casa e mi immaginavo sempre di trovare un’ambulanza al portone e una mini barellina in uscita. Risultato entravo sempre in casa con il groppo in gola…. ora va meglio ma ogni tanto gli scenari spatter mi assalgono….credo che hai ragione, è il prezzo da pagare per il tanto amore!!! E intanto penso a quando sbuffavo per le telefonate notturne di mio padre!!
è la classica ruota che gira, ainoi
restando in tema, mi sono sentita vecchissima l’altra sera guardando un film degli anni novanta in cui un padre aspetta il figlio sedicenne in finestra alle tre di notte smadonnando…all’epoca dell’uscita del film io praticamente ero quel figlio….l’altro giorno ho provato una grande simpatia per il padre …. sigh!!
Che brutto, la loro adolescenza sara devastante. D-E-V-A-S-T-A-N-T-E