– Le patatine. Lui odia il mio modo di mangiare le patatina dal sacchetto, con voracità, facendo panini di dieci patatine alla volta, lasciando cadere briciole ovunque e ungendo qualsiasi cosa. Io, da parte mia, non ci posso fare niente, un pacchetto di patatine mi annebbia la vista e, a dirla tutta, chi le mangia una ad una, delicatamente, mi innervosisce anche un po’.
– I barattolini di omogeneizzato vuoti. Che puntualmente lascio in terrazzo impilandoli in pericolosissime torri traballanti. E che puntualmente cadono quando in terrazzo ci va Lui. La busta per raccogliere il vetro è a due passi, lo so, ma io vado sempre di corsa.
– La carta igienica. No che non la reputi una cosa importante da avere in casa ma io, quando finisce, mi dimentico di ricomprarla. E inizio la migrazione in bagno di: tovaglioli, rotolo di scottex e fazzoletti di vario genere. Per Lui non avere la carta igienica pronta ad aspettarlo in bagno è una vera e propria tragedia. A me fa tanto studentessa universitaria.
– Il dentifricio. Spremo il tubetto a metà. Ogni volta giuro di non farlo più ma poi ci ricasco sempre. E lo faccio anche con quello della maionese. Ora che ho fatto outing Lui sarà contento.
– La porta del bagno. Aperta. Ma abitiamo in 45 mq, tenere le porte aperte dà l’illusione di vivere in uno spazio più ampio.
– Ma tu mi ami? Frase che gli ripeto cento volte al giorno. Senza motivo. Invece del buongiorno mi esce fuori questa roba qua. Io lo so che la colpa è del bisogno di certezze che ho da quando mio papà, a sei mesi, mi ha dimenticata al bar con i suoi amici, è Lui che non capisce che sono una ragazza traumatizzata.
– I calzini. E la maglia del pigiama infilata dentro ai pantaloni, combinati con tutone improbabile che mia nonna al confronto sembra Dita von Teese.
– Il rimandare qualsiasi cosa. Trovo quasi virtuoso procrastinare a poi cose che non mi va di fare ora. Una specie di arte, insomma. Tipo: “C’è da buttare la spazzatura“. “No, no, è inutile fare un viaggio per un sacchetto solo. Aspettiamo di riempire questo, così domani li buttiamo insieme“. La scena si ripeterà tutti i giorni per una settimana almeno.
– Faccio io. Questa è la tipica frase che ripeto ogni volta che il Coinquilino si alza per: avvicinarsi ai fornelli/cambiare il Nano/uscire a fare la spesa/prendere la scopa in mano/apparecchiare/sparecchiare/addormentare il Nano/riempire la lavastoviglie/svuotare la lavastoviglie. Per poi lamentarmi perché: “In casa faccio tutto io“.
(Il decimo punto è invece il motivo per cui sarà Lui a restare single)
– Le notti. Che da nove mesi passo a sentire Lui russare mentre io cerco di riaddormentare il Nano.
P.S. Non è che per caso conoscete gruppi di ascolto per spremitori di tubetti compulsivi?
Grazie ancora una volta alla bravissima Sabrina Ferrero di Burabacio per la bellissima illustrazione!
25 Commenti
c’è qualcosa che non mi è nuovo in questa lista tipo…i barattolini (che ormai son diventati barattoloni) accatastati in ogni dove, a cui cerco di dare una nuova utilità ma che puntualmente vengono dimenticati accanto al bustine del vetro. 🙂
e considera che che io sono riusciti ad utilizzarli pure per fare le bomboniere del Battesimo del Nano 🙂
Diciamo che tu sei mio marito! 🙂 Ma io vi adoro entrambi…
Però sul decimo punto, ahinoi, siamo uguali…
Ho sempre desiderato essere l’uomo ideale di qualche donna. Se tuo, meglio 😉
A parte il dentifricio, faccio lo stesso.
E non comprare la carta igienica davvero sa tanto di periodo universitario…mi fa sentire giovane…non che non lo sia, ho 33 anni. ma mi fa sentire moooolto più giovane!
E cmq secondo me quello che ci farà rimanere single saranno i piagiami e la domanda “Mi ami almeno un pochino?” 🙂
Sicuro. La domanda al primo posto. Al secondo il pigiamone di felpa. Ma averne consapevolezza non basta per farci smettere.
qui siamo un pò diverse… ma anche il mio lui avrebbe i suoi buoni motivi… e forse più di 9…
magari un gioprno faccio una lista…
curiosa di leggere. così da rendermi conto di quanto sono pessima 🙂
Post molto divertente…è la prima volta che ti leggo, ma d’pra in poi non ti perdo di vista!!!
felice di averti fatta sorridere. e di conoscerti.
Belloooo questo post!!!!!! Io sono con te sul tubetto, a volte lo piego proprio a metà, ma ho deciso che è una delle piccole soddisfazioni della vita di cui non voglio privarmi. Il mio nuovo pigiama preferito è di pile e farebbe pezzare anche lo yeti (che poi sarei sempre io, ma questo non gridiamolo troppo). Ormai giro con calzini spaiati perchè sono in arretrato sulle lavatrici e poi se ne buca sempre uno solo per paio. Con la carta igienica invece ho questo problema: inizio un rotolo nuovo quando l’altro è ancora a qualche giro dal traguardo… e facciamo che mi fermo qui. Mio marito non mi tollera 😉 Grazie per i sorrisi!
anch’io inizio il rotolo nuovo quando l’altro è ancora a metà. un altro piacere della vita che non tutti colgono. però mica potevo scriverli tutti, tutti i motivi 😉
ti cerco presto per una collanina che mi ritragga 😉
wow! Ti aspetto volentieri!
Lucre, sei un mito!
(ma immagino che questo te lo ripeta sempre anche il tuo compagno, giusto??)
Baci, lo Zietto.
😉
Non proprio. Ma magari lo pensa 🙂
Baci zietto (che bello che mi leggi)
Come dicono gli attori di Beautiful: “Non essere troppo severa con te stessa!”. Detto tra noi, compensi con una simpatia travolgente e una intelligenza – diciamo – vivace. Baci da una che non elenca né teme più i propri difetti perché, dopo quasi 45 anni di matrimonio, ormai o si è abituato o peggio per lui eheheheh
45 anni??? ma che bravi. Tu più di lui, lo so 🙂
Ragazze, trovo che questi post siano fantastici, sdrammatizzano e mostrano la realtà quotidiana, io non ho figli ma gia credo mi sentirò inadeguata visto che tutt’ora il mio coinquilino è di una precisione che sfiora il maniacale e mi riprende ogni qualvolta manca la carta igienica in bagno e l’ho terminata io!
Vi adoro!
Ti dico la verità, l’idea era di fare un blog per non mamme. Evidentemente non mi è riuscito ma mi fa piacere che anche qualche donna, non ancora mamma, mi legga.
“Faccio io. Questa è la tipica frase che ripeto ogni volta che il Coinquilino si alza per: avvicinarsi ai fornelli/cambiare il Nano/uscire a fare la spesa/prendere la scopa in mano/apparecchiare/sparecchiare/addormentare il Nano/riempire la lavastoviglie/svuotare la lavastoviglie. Per poi lamentarmi perché: “In casa faccio tutto io“.”
Cavolo questa è pura verità, capita in continuazione anche a me con la mia dolce consorte. Ma la domanda è: perché lo fate?
Il perché non lo so. A me credo sia scattata, oltre che la mania del controllo, anche quella di dimostrare, dimostrare, dimostrare. Che poi cosa e a chi ancora me lo sto chiedendo.
le ho tutte tranne gli omogeneizzati perché’ non ci siamo ancora arrivati. sui calzini faccio meglio, a meta’ notte, avendo caldo me li tolgo e li metto sotto il suo cuscino così mi e’ più’ facile trovarli verso le 5 quando ho di nuovo freddo ai piedi. lui non e’ contento e io mi domando perche’
forse dovremmo semplicemente cambiare tipologia di calzini. Il problema è che per me sono sexy quelli con Snoopy o con i Barbapapà: non potrò mai andare d’accordo con un uomo!
Ciao,ti ho trovato per caso perché credevo di essere incinta ed ero in crisi nera. Ho capito che non voglio figli. Mi piace la mia vita. La mia pace. Il mio lavoro e i miei ritmi, la carne al sangue e un buon bicchiere di vino rosso corposo e non mi va di vivere per qualcun altro. Non credo che la maternità sia così magnifica. Il gioco non vale la candela. Anche nel mio caso, l’unica persona di cui mi frega qualche cosa sono io.
E io non credo ci sia davvero nulla di male in quello che scrivi, anzi.