Blog

Non sono una mamma ad alto contatto. E ora me ne pento

Non sono stata una mamma ad alto contatto. Non ho allattato a lungo, ho usato pochissimo la fascia (ché ogni volta temevo di strozzarmi o, peggio ancora, di strozzare Pit), sono tornata al lavoro dopo soli, miseri, quattro mesi dal parto.

Siamo partiti, io e il Coinquilino, per un weekend da soli la prima volta quando Pit aveva sei mesi. Poi sono partita da sola, un anno dopo. Lavoro full time, vedo Pietro la sera, quando rientro a casa stanca e piena di pensieri. A volte lavoro dopo cena. Se penso ad una cena fuori in relax, il mio primo pensiero va ai nonni e alla speranza che ho che tengano il nipote anche fuori dal mio orario di lavoro.

All’inizio ho vissuto tutto questo come fosse un mio diritto sacrosanto, pensando che anch’io sono cresciuta (felicemente) con i miei nonni. Non ho mai visto Pit soffrire o lamentarsi perché io non c’ero e questa cosa mi ha sempre tranquillizzata.

Poi è iniziato l’asilo, sono iniziati i dubbi e le mille paranoie che ogni giorno mi accompagnano. So quasi certamente che Pietro vorrebbe la sua mamma con lui più spesso, che la vorrebbe meno incazzata, meno nervosa, meno concentrata sul lavoro. Che vorrebbe che giocasse con lui perdendo tempo che io, invece, penso di non aver mai. Lo so perché è diventato, all’improvviso, irragionevole, capriccioso e prepotente. Impaziente. Non ascolta quando provo, con calma, a spiegargli perché questo sì e quello no. Non aspetta quando vuole qualcosa.

Non posso, però, non notare la differenza con bambini della sua età che hanno (o hanno avuto nel primo anno di vita) mamme più presenti di me, mamme che non solo hanno tenuto il loro figlio molto vicino a lungo, ma che hanno passato tanto tempo ad iniziare a instaurare un rapporto con lui. Non posso far finta di niente e liquidare la questione dicendo che: “mio figlio è un piccolo teppista“. Non posso ignorare il fatto che delle azioni, della crescita e in parte del carattere (dell’indole no, però) sono solo io a dover rispondere. E probabilmente la mia mancanza di alto contatto.

Ma non è vero che me ne pento. Non avrei potuto fare altrimenti, non farei altrimenti se tornassi indietro. Mi è chiaro però che quello che un figlio è, o fa, per il suo primo lungo periodo di vita è appannaggio di una madre. Nel bene e nel male. Che io non voglio sottrarmi alla mia responsabilità.

Voglio pensare di poter rimediare anche se non so bene come.

Di sicuro voglio dire che ho piena consapevolezza, ogni volta che al ristorante Pit tirerà il panino dell’hamburger al vicino o inizierà ad urlare e a battere i pugni a terra, che non posso prendermela con nessun altro se non con me stessa.

 

Precedenti Successivi

Potrebbe Interessarti:

75 Commenti

  • Rispondi vanja 10 Marzo 2015 alle 10:47

    Cara Lucrezia, io credo che la tua analisi sia in parte giusta e in parte troppo severa con te stessa.
    La tua scelta è stata una necessità, una tua libera decisione e giustamente ora ti trovi a fare i conti con alcuni comportamenti che il piccolo Pit ha. Sicuramente la presenza materna nei primissimi anni di vita del piccolo è fondamentale, ma non colpevolizzarti oltre misura.
    La società moderna richiede molto alle donne (e mamme) lavoratrici, è un segno (giusto o meno, quello è opinabile) del cambiamento dei tempi.
    Tu non devi pensare di poter rimediare, nulla è irrimediabile! Lo devi fare e basta, vedrai che potrai cambiare molte piccole cose!
    Sono molto fiduciosa per te.
    Un abbraccio!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 10:59

      Grazie. Spero che sia come dici tu anche se una gran parte di colpa è giusto che io me la prenda

  • Rispondi valentina 10 Marzo 2015 alle 11:10

    Secondo me ti stai facendo paranoie per nulla e scusa la franchezza.
    Non sta Pit arrivando alla soglia dei 2 anni, conosciuti anche come TERRIBLE TWO?
    Non fare confronti con le altre mamme, che non sai come sono i loro figli a casa… magari 10 volte peggio di Pit, o assecondati in ogni cosa e quindi per nulla autonomi.
    Vai tranquilla. Una mamma serena di ciò che fa è una buona mamma. E’ inutile passare tanto tempo coi propri figli, se poi la testa è su altro.
    C’è chi sta molto bene e a suo agio a casa coi figli, chi no. Secondo te io da che parte sto? 🙂

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 11:22

      eheheh. sì, me lo sono sempre detta anch’io ma ora mi sembra proprio sfuggito al controllo e mi vien da pensare che, probabilmente, non percepisce la mia autorità proprio perché mi ha vista troppo assente

      • Rispondi valentina 10 Marzo 2015 alle 12:15

        ma va là! non credo proprio, sai? in ogni caso chiedi alle maestre di Pit, vedrai che sapranno darti qualche indicazione…

        • Ceraunavodka
          Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 12:32

          Pit da settembre è andato all’asilo sì e no due mesi 🙁

          • valentina 10 Marzo 2015 alle 16:20

            Ahia! E’ stato così tanto male? In ogni caso continuo a ritenere sia una fase e non una “risposta” a una tua presunta assenza.
            Se no cosa avrei dovuto pensare io, con una figlia che fino all’altro ieri cercava papà e solo papà? Del tipo che mi schivava al mio ingresso per salutare il padre?

          • Ceraunavodka
            Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 16:47

            eheheh… sarà che a te ti vede più spesso? E poi è una bimba, si sa che le femminucce abbiano un debole per i papà

  • Rispondi Ica 10 Marzo 2015 alle 11:27

    concordo con Vanja, forse ti stai colpevolizzando troppo (anche se so che è difficile non farlo – capisco).
    ovvio che siamo resposabili in quanto mamme, ma come dici giustamente “non avresti potuto fare altrimenti” perché ognuna ha il suo modo di essere mamma, non puoi essere diversa da come sei ma sicuramente sei in tempo per rimediare, dedicando lui quell’anticchietta in più di tempo di cui ha bisogno per stare con la mamma. e comunque (anche lì Vanja ha ragione) il mondo del lavoro può essere spietato con le mamme. ti abbraccio forte, forza e coraggio!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 11:36

      Già non è semplice. Non lo è affatto. Ricambio l’abbraccio!

  • Rispondi Gianna 10 Marzo 2015 alle 11:33

    Quanto ti capisco Lucrezia, ho vissuto e vivo i tuoi stessi sensi di colpa e le tue paure. Però piano piano con il passare degli anni ho capito e mi hanno fatto capire (maestre, pediatra, amiche) che non è la quantità ma la qualità del tempo che trascorri con il tuo bambino. Purtroppo i ritmi, le esigenze dell’oggi, sappiamo bene quali sono e per noi mamme lavoratrici full time, non è per niente facile. però colpevolizzarci non serve a niente, i bimbi se ne rendono conto e allora se ne approfittano davvero, loro percepiscono benissimo i nostri sensi di colpa. Anche io tornando indietro rifarei tutto quello che ho fatto, però a volte ci penso a come sarebbe bello passare intere giornate con i miei bambini e dedicarmi a loro a tempo pieno … ma poi forse sarei stressata ugualmente e non apprezzerei i miei bambini. Quanto tempo ha Pit? perché quando si avvicinano ai due anni, c’è la fase dei ‘terribili due’, che devasta qualsiasi mamma. Una specie di aperitivo dell’adolescenza, così mi diceva la pediatra!
    Lucrezia, sai cosa? per il tuo Pit, tu sei la mamma migliore che avrebbe potuto avere, e lui lo sa!!! siamo noi che dobbiamo convincerci di questo!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 11:38

      Esattamente 23 mesi. Il problema è che io so benissimo che non riuscirei a passare tutto il tempo a casa, senza lavorare. Ma so anche che i bambini hanno bisogno di essere condotti per mano, con pazienza e amore. E spesso mi rendo conto, invece, di lasciarlo fare, da solo, per pigrizia, per stanchezza. E questo mi fa sentire davvero, davvero pessima

  • Rispondi Laura 10 Marzo 2015 alle 11:39

    sai quante volte mi sono fatta lo stesso discorso mentalmente????
    anche io sono tornata al lavoro che la Nana aveva 5 mesi lasciandola nelle amorevoli mani della nonna e del suo babbo…ne avevo bisogno…avevo bisogno di non trovarmi per 24 ore al giorno con una nanerottola a cui non sapevo che cosa far fare…
    Margherita è comunque di indole una bambina tranquilla, ma appena ho le mie settimane full di lavoro e pensieri diventa irrequieta e capricciosa e mi accorgo subito di quanto assorba il mio malumore e la mia non voglia di staccare dal mio mondo per immergermi nel suo…
    Solo una sana discussione con L. mi ha sbattuto in faccia questa cosa che io sapevo ma che non dicevo ad alta voce…sto imparando quindi a lasciare fuori dalla porta di casa il mio mondo, a volte ci riesco a volte no e da lì determino anche le mie nottate insonni o meno…:)
    forza e coraggio che la consapevolezza e la miglior arma per migliorare…

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 11:57

      Mi dispiace non averti abbracciato dal vivo. Davvero c’erano troppe cose da fare in 24 ore ma spero (ri)capiti presto!

  • Rispondi Mammanontiarrabbiare 10 Marzo 2015 alle 11:46

    Lucrezia cara, colpevolizzati il giusto, come ognuna di noi dovrebbe fare quotidianamente.
    Ma così è troppo ^_^ i figli hanno indole, intorno ai 3 anni INIZIANO a formare il carattere e no, non sei più tu-madre il centro del loro mondo, iniziano i confronti con altri ch’essi siano le maestre o i compagnio i parenti dei compagni che fanno parte del suo quotidiano di oggi.
    Sono una mamma ad altissimo contatto, cresco i miei figli sola che il marito è sempre fuori per lavoro (grazie al Cielo sennò senza il suo lavoro non potremmo vivere, non mi sto mica lamentando sia chiaro) e sono casalinga (non signora, casalinga, ci tengo a precisare che mi faccio un bel sederino anche io, non vado in palestra, estetiste, aperitivi con le amiche); il nostro progetto familiare ha previsto questo ma non è scelta migliore o peggiore di una mamma lavoratrice fuori casa.
    Mamma ad alto contatto, sempre presente, bene anche i miei figli a 3 anni hanno tirato fuori il carattere! E per fortuna! Da psicologa infantile mancata ti assicuro che è il loro naturale sviluppo a volere che tirino fuori le unghiette, che reagiscano alle esperienze che la vita gli pone avanti naturalmente, e no non è facile essere buttati là nel mondo sociale e ognuno gestisce come può sta cosa ^_^
    Sei una mamma che sa mettersi in discussione, basta, sei una brava mamma; e sì i figli da noi apprendono tantissimo, dai comportamenti, imitano, vale più come ci comportiamo che quel che diciamo a volte.
    Stai tranquilla, rassicura tuo figlio, seguilo in questo passo come hai fatto per gliatri e sii serena, la tua serenità sarà la tua arma per essere sempre una mamma migliore.

    Aline

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 11:56

      Io ammiro la sicurezza di alcune persone, la tua consapevolezza. Io spesso, troppo spesso, mi sento ancora più figlia che madre e mi convinco di aver ben poco da trasmettere ad un figlio. Magari non è così, magari è solo una trappola per autocommiserarsi, ma capita. E capita spesso.

      • Rispondi Mammanontiarrabbiare 10 Marzo 2015 alle 12:39

        Capita quando i figli, per cui ti prodighi tanto – e non intendo economicamente – fanno come glie pare e ti chiedi dove hai sbagliato. Capita spessissimo anche a me, specie con la prima che mi fa stuccare certi chiodi!!! Ma fai bene a parlarne, noi proviamo a ridimensionare la cosa, a fartela vedere da un’angolatura diversa, cioè tu ci metti l’anima ma loro sono sempre personcine in tutto e per tutto e sono bambini e come tali devono comportarsi e no, non nascono imparati e apprendere ogni giorno qualcosa sul ‘come si vive’ cacchio è dura! Fortuna poi te lo dimentichi e ti ritrovi con tutti quegli insegnamenti che non sai nemmeno quando sono diventati tuoi 🙂
        Se il tuo lavoro è per te fonte di soddisfazione mantienilo, in barba a chi dice che per essere una buona madre si deve stare a filare la calza (pensa a me dicono il contrario, solo perché sto a casa chiaro), pensaci ma ascolta solo te; a me per molto tempo mi hanno fatto sentire mezza sbagliata per la mia scelta ma no, a noi va bene così. L’importante è che tu sia sicura della TUA scelta di lavorare o no fuori casa, non ti lasciar fuorviare da chi non la pensa come te. Tanto per gli altri se tuo figlio non è sempre educatissimo e dentro gli schemi (e vorrei vedere quale bambino ogni tanto, o spesso, non ne combina una delle sue) è solo colpa tua, o perché non ci stai abbastanza o perché ci stai troppo. Ti ripeto, i miei li seguo da sempre e come tutti fanno scenate, capricci, mi fanno a volte sentire in imbarazzo, mi rispondono a tono nel contrasto, lei lo scorso anno entrando a scuola si è trasformata in Tyson, e potrei continuare per ore. E ancora io, io che sto sempre con loro, anche io mi sento dire “mamma stai con noi?” perché ci sono ma faccio altro e pure io a volte penso “ma sto sempre qui, ma non sono proprio capace di crescere sti figli, guarda che fanno”. Fidati di te, dai importanza, valore, e supporto al tuo modo di essere madre. Le pessime madri esistono davvero e no non sono quelle come te. Ciao bella…ad onor del vero, giusto stamani uno sfogo analogo l’ho avuto con la fioraia e lei mi ha ridimensionato le marachelle di mia figlia 😉
        Bacio

    • Rispondi Ica 10 Marzo 2015 alle 12:02

      che bel messaggio Aline!

    • Rispondi Silvana - Una mamma green 10 Marzo 2015 alle 16:16

      Esperienza simile, per me che lavoro da casa…

  • Rispondi Vale@beroad 10 Marzo 2015 alle 12:21

    Sono i TERRIBLE TWO, confermo! ci sono passata anch’io con il grande ed ora la piccola comincia a fare cose PAZZE. E’ una fase, passa, ti giuro che passa! Bisogna solo armarsi di tanta (ma tanta) pazienza!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 12:33

      Ma tipo passa quando?

      • Rispondi anna 10 Marzo 2015 alle 16:02

        Ehhh bella domanda! Ema ha superato i tre anni e mezzo, i piedi puntati e le sfuriate ci sm sempre ma in modo diverso dai terribile two. Forse anche io ho impara cosa fare in certe occasioni anche se non sempre sortisce l’effetto sperato. Purtroppo o x fortuna è il suo carattere, è ostinato e perseverante. A me e suo papà sta incanalare questi pregi (difetti? ). E io lavoro part time quindi lui mi ha spesso accanto e anche mio marito al pom è spesso cn lui. Fai tesoro di quello che ti ha detto Aline. E prova a perdonarti un po’ (che detto da me che vivo cn i sensi di colpa costanti anche x le influenze che si prende…!!!). Anna

        • Ceraunavodka
          Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 16:21

          sembra facile ma (come sai) non lo è. Comunque grazie.

      • Rispondi Vale@beroad 11 Marzo 2015 alle 10:53

        ehm… qualche mese? un anno? Dipende dal bambino e da come ci si approccia. Posso solo dirti che con i TRE arriva la svolta, ma davvero eh!
        Ti consiglio di leggere questo libro: http://www.roberto-albani-pediatra.it/content/come-parlare-ai-nostri-figli
        L’ha scritto il pediatra dei miei figli che per me è un guru, mi da sempre degli ottimi consigli su come affrontare le varie difficoltà comportamentali tipiche di ogni fase.
        Ciao! Forza e coraggio!
        Vale

  • Rispondi elenag 10 Marzo 2015 alle 12:53

    Michelangelo al ristorante ha tirato il lego direttamente in testa a me, così giusto per non creare fraintendimenti sulle responsabilità 😀 Quello che provo a fare è un training autogeno tanto potente che mi permetta nel tempo che sto con lui almeno di avere la testa libera + una strategia oculata su come tenere il polso della situazione con i bambini (al momento fallimentare) tramite blogs!

  • Rispondi cate 10 Marzo 2015 alle 14:03

    Quanto ti capisco, cara!! Io ho allattato solo un mese e mezzo…ho smesso perché avevo ormai pochissimo latte. Il pediatra mi aveva consigliato di continuare con l’allattamento misto (tipo pesa prima e dopo la poppata per vedere quanto aveva bevuto e poi integrare con il biberon)…ho retto una settimana, stavo diventando scema (immagina la scena di un microbo che piange in piena notte e io, ormai con le lacrime agli occhi, che cerco di pesarlo e lui che continua a piangere affamato)….ho detto basta! crescerà, come sono cresciuta io del resto, anche senza il mio latte e sono passata al latte in polvere. All’epoca (mio figlio oggi ha 20 mesi) non potevo ammetterlo ma la verità è che è stata una liberazione. Nascosta dietro la fatalità sono stata sollevata dal poter condividere con il papà l’allattamento notturno e , oggi lo ammetto, altrettanto sollevata di potermi godere lo spritz estivo che tanto amo e, neanche a dirlo, dopo due settimane avevo ricominciato a fumare (all’inizio di nascosto come non ho fatto neanche a sedici anni … patetico lo so… ma tant’è!) e, peggio del peggio, sono rientrata al lavoro full time quando aveva tre mesi e mezzo (anche se in questo caso morivo dentro ma non avevo molta scelta con lavoro precario e contratto in scadenza …)
    Oggi mio figlio non è perfetto, non dorme nel suo lettino tutta la notte, si mangia le unghie (avete mai sentito di un bimbo così piccolo che si mangia le unghie??? ditemi di si, vi prego!) e tende anche a volte a essere un po’ manesco … che poi è la cosa che più mi preoccupa e che ho difficoltà a gestire….
    Ma è un bimbo felice, magrolino ma veloce e ben sviluppato, socievole e sorridente , indipendente e abituato a stare con tutti.
    Tutto questo per dirti che ci faremmo sempre un sacco di paranoie su quello che facciamo bene o male per loro, che ci sentiremo sempre meno brave di quella mamma del piano di sopra il cui bambino di due mesi di più sa già riconoscere tutti i numeri fino a 10, dorme dalle 7 di sera alle 9 del mattino e mangia tutti i giorni verdure diverse, rigorosamente bio, fresche e di stagione (che poi sono certa che anche lei, ogni tanto si sente pessima come tutte noi!).
    E quindi tutti sbaglieremo, tutte perderemo la pazienza, rientreremo stanche….
    Io ho scoperto da poco di aspettare, questa volta per caso, il nostro secondo fagiolino …. sono terrorizzata, in ansia su come gestire il primo nano (se adesso si mangia le unghie quando nasce il fratellino cosa si farà, le canne??) e in preda a crisi di astinenza da nicotina ma se mi fermo un momento a pensare sul serio so che, con un po’ di autoironia, immaginazione, amore, flessibilità e taaanta pazienza ce la potremmo fare!!
    non c’è una soluzione per tutti, non può esserci, c’è solo la consapevolezza di fare il meglio che in quello momento si può fare … e tentare di limitare i danni permanenti!!!!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 15:43

      Grazie, mi sollevi davvero. Ti faccio tanti auguri pur capendo l’ansia che ti opprime. Ne avrei pure io ma sei in gambissima, da quello che scrivi, e te la caverai alla grande. In più, si sa, il secondo figlio placa il primo, no?

      • Rispondi cate 10 Marzo 2015 alle 16:30

        hehe, speriamo!! finisco con una citazione non proprio intellettuale!! essendo della stessa generazione sono sicura che ti parlo di Monica e Chandler pensi subito come me ad un bel appartamento colorato di New York. Ebbene, quando cercano di adottare un bambino Monica ha paura di essere una pessima madre perché ha avuto una madre pessimissima. E Chandler, dopo averle detto che lei non sarà mai come sua madre, le da una risposta geniale: “Don’t worry honey, we will just lovingly screw him up in our own special way!” (che si potrebbe tradurre così: “Non ti preoccupare tesoro, lo rovineremo con amore in un modo tutto nostro!”

        • Ceraunavodka
          Rispondi Ceraunavodka 10 Marzo 2015 alle 16:50

          è bellissima. ora cerco la puntata e la carico sulla pagina del blog 😉

          • Cate 25 Maggio 2016 alle 16:42

            Ed eccomi un anno dopo! Con una figlia di 8 mesi in più e un nuovo lavoro che mi tiene lontana tutto il giorno…senza cantare vittoria, ne ha di tempo per seguire l’esempio di quel delinquente del fratello (no, non si è placato con la nascita della sorella….per niente!!) Confermo tutto quanto sopra! La mia piccola principessa dorme tuta la notte, ma proprio tutta senza svegliarsi mai, nel suo lettino in camera sua mentre il grande che ha ricevuto il triplo di attenzioni ancora si infila in mezzo a noi! Non ha nessun rituale della nanna, mi vede poco ma è felice, serena che quasi penso a volte di non meritarla! Insomma, grazie per aver ritirato fuori questo post, l’alto contatto non fa per me…ma l’amore sì

          • Ceraunavodka
            Ceraunavodka 25 Maggio 2016 alle 22:31

            Brava, che bella cosa che scrivi. Davvero. Grazie a te e un abbraccio.

  • Rispondi Silvana - Una mamma green 10 Marzo 2015 alle 14:48

    Mamme “a basso contatto”, ecco la vostra salvatrice: ho allattato per un anno e mezzo, dormiamo tutti insieme in un letto a tre piazze, uso la fascia e il marsupio ergonomico, le uniche notti lontana da mio figlio sono state quelle in ospedale, per partorire sua sorella. Ho lavorato entrambe le volte fino al giorno del parto, e col primo figlio ripreso dopo appena un mese, ma sempre da casa. Preparato pappe e somministrato pranzi e conciliato ninne quasi ogni santissimo giorno da quando è nato, volentieri e per livera scelta, ma con tanta fatica.

    Ebbene? Il mio duenne è esattamente come i vostri. Irrequieto, irragionevole, testardo e prepotente. Tanto che la descrizione di Pit gli calza a pennello. Io, come voi, mi interrogo con tormento sulle mie responsabilità. E io, come voi, mi rispondo che, in ogni caso, sono stata la sola madre che potevo essere. Non è sempre e solo copa nostra (e spero che una secondogenita placida ed equilibrata possa darmene la definitiva conferma).

  • Rispondi barbara 10 Marzo 2015 alle 21:13

    Senti, io ho due figli di 1 e 3 anni, allattati a richiesta per mesi e mesi, cosleeping a palla, etcetc…tirano il cibo pure loro, sono insofferenti alle spiegazioni, vorrebbero una mamma piu presente e desiderosa di stare con loro (faccio pure il part time…). io ogni tanto credo, con tutto sto benedetto contatto ( libera scelta mia eh) di essermeli incatenati addosso fino alla maturitá..

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Marzo 2015 alle 9:44

      mah, che ti dico. un po’ mi consolate ma sempre pessima mi sento!

  • Rispondi Marta - Dindalon 10 Marzo 2015 alle 23:33

    Il fatto che tu ti metta in discussione è positivo, parti da questo. Se hai fatto determinate scelte era perché così ti sentivi di fare in quel momento e, come già ti hanno detto altre persone prima di me, non è detto che dipenda da quello, piuttosto da un insieme di cose. Un consiglio che provo a suggerirti e di dimostrarti comprensiva e paziente con i suoi momenti critici, stargli accanto anche quando manifesta le sue emozioni negative, che non significa necessariamente accettarle, ma solo comprenderle, che è diverso. Ritagliati dei momenti solo per voi due, magari al parco, dove potete giocare, correre e ridere insieme! Lo apprezzerà. È ancora piccino, hai tutto il tempo per “rimediare” a questo senso di colpa!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Marzo 2015 alle 9:59

      sì, hai ragione. non sarà facile ma ci proverò. Grazie

  • Rispondi Laura 11 Marzo 2015 alle 1:01

    Mi unisco al coro e aggiungo, quanto ti capisco!!!! Proprio in questi giorni osservavo mio figlio alla soglia dei 2 anni, chiedendomi se sbaglio qualcosa, se sono troppo fredda, troppo impegnata sul lavoro, troppo occupata mentalmente con altro, troppo isterica e frettolosa. Lo sono sicuramente ma forse chi sceglie di lavorare, anche da casa (perché io lavoro da casa), inevitabilmente deve fare i conti con tutto questo. E’ difficile gestire figli, lavoro, impegni e quando ci sono, relazioni di coppia. Io mi sento in colpa anche perché con il mio lui non è funzionata e sinceramente per me è una liberazione rimanere finalmente sola. Boh, non lo so se sbagliamo, forse in parte sì, è inutile fingere o giustificarsi sempre… ma in parte no, perché dobbiamo assolutamente pensare a noi stesse e trasmettere il valore del lavoro e dell’ambizione personale ai nostri figli. Non siamo perfette e viviamo in una società che non ci sostiene e nel mio caso, nemmeno il mio (ormai ex) compagno, sempre pronto a rimproverarmi per ogni dimenticanza. Ma dobbiamo tenere duro, senza dubbio il ruolo delle mamme di oggi è cambiato e comporta nuovi problemi, nuovi ostacoli, nuovi difetti. Meno chiocce, più distratte. Va bene così, le prossime faranno meglio!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Marzo 2015 alle 10:01

      sì, dico solo, come sottolinei giustamente tu, che una parte di colpa c’è per forza. come molte cose in noi non funzionano a causa dei nostri genitori. Credo sia impossibile pensare il contrario.

  • Rispondi Connie 11 Marzo 2015 alle 9:54

    Ciao ! Io ho 3 bambini di 7-5-3 anni.. e non so’ bene come definirmi..
    Non ho allattato..la prima non si attaccava ed ho dovuto tirare il latte, con gli altri 2 ho tirato il latte di proposito .. Ho lavorato fino all’ultimo giorno di gravidanza e ripreso dopo 2 settimane ..
    I miei bambini non hanno fatto il nido grazie ad una nonna presente che me li ha tenuti sempre..
    Lavoro in proprio, e questo mi permette di gestirmi bene, li porto io a scuola e sempre io li vado a prendere..ma sono sempre attaccata al iphone, ipad ..spesso lavoro nel week end.. ma cerco di esserci.
    Facciamo tante cose insieme,ed abbiamo i nostri rituali irrununciabili.. i bambini sono molto fisici con me .. la mattina li prendo uno ad uno dal letto (oddio con la piu’ grande inizia a minare il mio equilibrio) li porto in “braccio” a fare colazione.. la sera favole (ad ognuno leggo un pezzettino di libro) e molti baci.. i week end sono sempre per loro (tranne quando appunto lavoro)..e spesso me li ritrovo nel lettone la mattina per le coccole..
    I bambini sono sereni, felici.. ma ognuno ha la sua indole .. alcuni sono piu’ tranquilli altri piu’ biricchini ! Quindi penso che al di la’ di tutto ..il tuo bambino sia cosi’ per indole, non per tue mancanze !
    E poi, siamo mamme..donne.. lavoratrici..ma soprattutto siamo umane .. il possibile gia’ lo facciamo, per i miracoli Citofonare Padre Eterno.
    Bacio
    .

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Marzo 2015 alle 11:48

      Sì, penso assolutamente che l’indole abbia la sua parte. Probabilmente il mio è, semplicemente, senso di colpa per il non esserci troppo. E voglia di far bene anche se, a volte, non capisco proprio come. Grazie comunque

  • Rispondi mela 11 Marzo 2015 alle 10:46

    Sai cosa
    Ognuna è la madre che riesce a essere e non c’entra il tipo di contatto, se si ha allattato o no,se si ha mandato presto il figlio al nido,se lo si lascia dai nonni.
    Posso però darti uno spunto che non è una critica ma una riflessione spero costruttiva?

    Dal tuo blog è sempre emerso, o almeno è quello che è arrivato a me, un grandissimo fastidio verso tuo figlio che ti ha privata della tua libertà.
    Sei sempre scocciata verso di lui, seccata, e penso che sia questa la discriminante, non il fatto che passi poco tempo con lui: ma il fatto che anche quel poco tempo sia per te una gran rottura.
    E questo a lui lo passi, già è nella fase dei terribile two come ti hanno detto, in cui c’è l’affermazione del sé e dei limiti, ma in più lui ha da parte tua un rigetto che lo spinge quindi a manifestare ancor più il suo bisogno di essere considerato “mamma guardami, mamma vivimi, mamma dammi limiti, mamma cresci con me”

    Finché non farai pace con la consapevolezza che essere madre è una dicotomia lacerante tra amore e fastidio non ne uscirai mai.

    Più ti leggo più mi convinco che tu abbia assoluto bisogno di un supporto di psicoterapia per accettare tutte le ambivalenze della vita da genitore , e non ti nascondo che provo sempre un profondo fastidio quando ci sono post di vanteria sull’essere pessima mamma, perché non si è pessime se si esce a cena o si va in viaggio da soli o si ha voglia ogni tanto di non avere figli tra i piedi. Si è pessime se non si ha voglia di crescere un figlio e ci si fa alibi della stanchezza per non alzare un dito educativamente parlando.

    Io non ho mai letto piacere tuo nell’avere un figlio, ed è terribile, terribile per la sofferenza che tu provi e che deriva dal non avere ancora accettato le inevitabili parziali catene: ma è solo quando le si accetta, quando si accetta che una mamma non è solo occhi stellati felice di sparire nella voragine dell’angelo del focolare, quando si accetta che si può insieme amare e non sopportare, che le catene si spezzano e noi troviamo l’equilibrio per essere serene rendendo sereni i nostri figli.

    Anche io lavoro, anche a me piacerebbe quando finisco avere momenti per me invece di dovermi sempre occupare di mio figlio, però mi concentro sul piacere che do a lui e di conseguenza incamero piacere ed energia e riesco a concedermi senza sensi di colpa le mie settimanali serate da sola.

    Un abbraccio

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Marzo 2015 alle 11:43

      Hai ragione, di sicuro, sul fatto che probabilmente il mio disagio nasce dal fatto di non aver accettato del tutto la mia nuova condizione. Non è vero però che io non ci stia provando, né che la mia, al riguardo dell’essere pessima, è vanteria. Anzi, ho sempre scritto che la cosa fondamentale è comprendere che nessuna è madre allo stesso modo. Per il momento questo è il mio. Credo di aver fatto molto dall’inizio. Di sicuro, ancora spesso, mi capita di pensare alla libertà che non ho più. Ma, ripeto, su questo non posso far molto di più.

      • Rispondi cate 12 Marzo 2015 alle 12:30

        posso spezzare una lancia in favore di Lucrezia? Cara, ti parlo da amica perché ti leggo quasi dal primo post e avendo un figlio di tre mesi più piccolo di Pit, siamo in qualche modo evolute insieme. Allora, io che ho cercato il mio nanetto per due anni, compreso un lacerante aborto spontaneo, l’esperienza più brutta della mia vita, devo ammettere che anche io ho provato fastidio nei tuoi confronti all’inizio. Mi dicevo, c’è chi cerca un figlio disperatamente e lei, che in fondo ha la mia età, parla come se fosse una maledizione. Con il tempo però ho capito. Primo: non siamo tutte uguali e alcuni preferiscono esorcizzare la fatica e la paura di non farcela ingigantendo gli aspetti negativi e credo che è questo che fa Lucrezia (e lo fai bene cara, mi fai sempre morire dalle risate, dicendo ad alta voce quello che tutte abbiamo pensato senza dirlo, in parte per paura di giudizio, in parte semplicemente perché gli aspetti positivi alla fine superano quelli negativi, il ché non significa che non esistono). E non è vero che non traspare l’amore per tuo figlio dai tuoi post. E’ semplicemente un blog divertente in cui leggere tutti gli aspetti che nessun’altro racconta della maternità!! Non credo che Lucrezia e Pit non si facciamo le sessioni di coccole che tutte noi abbiamo con i nostri cuccioli ma che forse lei li consideri aspetti privati, non è quello il senso del blog… sbaglio Lucrezia? un abbraccio!

        • Ceraunavodka
          Rispondi Ceraunavodka 12 Marzo 2015 alle 12:39

          Ti ringrazio molto. Soprattutto perché mi parli di quel fastidio di cui ho letto in alcune che però non me ne hanno parlato apertamente (e parlo di persone che conosco in carne ed ossa, fuori dal blog). Mi rendo conto benissimo che per molte un figlio è un traguardo senza eguali, non tutti vivono questo desiderio allo stesso modo. Quello che ho sempre detto è che io questo desiderio non l’avevo proprio. E pago questa cosa con i miei feroci sensi di colpa che mi accompagnano ogni giorno. La mia vita, però, seppur non perfetta a me piaceva com’era e Pit l’ha stravolta. Non parlo di meglio o di peggio ma di stravolgimento. Ci sono cose che mi mancano tremendamente, pur amando Pit, l’amore non c’entra proprio, non sempre riempie i vuoti che abbiamo, e l’ho scritto. Non pretendo di essere capita e consolata, anche se poi lo avete pure fatto benissimo, ma quello che ho scritto è, semplicemente, quello che ho vissuto. Mi dispiace solo se il mio modo “leggero” di parlare di alcuni temi può aver urtato la sensibilità di chi vive l’assenza di un figlio come una grande dolore. Ti abbraccio

          • cate 12 Marzo 2015 alle 13:22

            be, sai è più facile parlarne nascosta dietro uno schermo che a voce! è chiaro. rischio di andare forse un po’ fuori tema ma si parla talmente poco di aborto spontaneo e delle conseguenze devastanti che lascia dietro di se…spesso il dolore impedisce letteralmente il concepimento per mesi e mesi e sale la paura e la frustrazione… Non hai idea dei sensi di colpa che provavo quando mi si gelava il sangue alla notizia della gravidanza di una collega o peggio amica. Una delle mie migliori amiche è rimasta incinta il mese stesso in cui a smesso la pillola…volevo essere felice per lei ma non ci riuscivo proprio e mi odiavo per questo. una cugina che è rimasta incinta poco prima di natale e si lamentava che non poteva bere e mangiare crudi (cosa che poi ho prontamente fatto anch’io il natale in cui aspettavo il nano) e io rosicavo e mi odiavo per questo…
            quindi se non te lo dicono le persone in carne ed ossa è perché si tratta di una sconfitta prima di tutto personale, nel profondo del proprio essere donna, prima ancora che mamma, diventa una vera e propria ossessione che non si può condividere con nessuno. è per questo che fioriscono i forum, che all’epoca ho frequentato anch’io, perché non potevo neanche più angosciare in quel modo mio marito o le mie amiche ma da qualche parte dovevo pur sfogare la frustrazione.
            scusami sono andata decisamente fuori tema… 🙂

          • Ceraunavodka
            Ceraunavodka 12 Marzo 2015 alle 15:43

            figurati. provo a capire quello che dici, non ci riesco appieno perché io non l’ho vissuto, ma mi dispiace sinceramente per tutte le persone che non riescono ad ottenere quello che desiderano. Questo però non significa che tutte desideriamo le stesse cose, e io provo a dire questo. Semplicemente!

  • Rispondi lucreziapericolleghi 11 Marzo 2015 alle 12:45

    Mo ti dico la mia perché sto post capito proprio a fagiolo!Michela,26 mesi,non dice una parola.Manco mamma.Nemmeno una sillaba.Vado dalla foniatra,per scrupolo.Organizzo incontro con le maestre del nido,sempre per scrupolo e tutti cosa mi dicono?”Signora,lei la deve lasciare un po’stare sta criatura…..”.Devi sapere che io convivo coi sensi di colpa di lavorare ogni giorno fino alle 17 e di tornare a casa stanca.E allora non mi prendo mai un momento per me e,dopo il lavoro,mi metto in cameretta con lei e giochiamo a 100 mila cose.Il risultato sai qual’è allo stato attuale?Che c’ho una figlia iperattiva,che non gioca da.sola manco un minuto,che pretende che tu sia un’inventrice pagliaccio,che fa capricci e che non dice una parola!!!Ma uno che deve fare?!?!?!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Marzo 2015 alle 15:14

      eheheheh… beh, in effetti, se la metti così 🙂

  • Rispondi francesca 11 Marzo 2015 alle 13:06

    Ciao Lucrezia,
    il tuo post mi ha fatto riflettere molto su i miei 5 anni da mamma e sul come ogni mamma/donna sia diversa e meno male!! Ero una donna aperitivi/vacanze con le amiche/fuori tutte le sere e questo anche dopo il matrimonio. Poi verso i 32 anni ho cominciato a desiderare fortemente un figlio e per arrivarci ho dovuto superare mille ostacoli, tra operazioni, aborti, ecc. poi a 35 anni è successo il miracolo ed è finalmente nato Michele. Una felicità immensa unita a mille difficoltà. Poi al momento di rientrare al lavoro (Michele aveva 6 mesi) vengo carinamente lasciata a casa, come succede ad un sacco di donne precarie in questo paese. Sul momento non ne faccio un dramma e, d’accordo con mio marito, che per lavoro non c’è mai e passa periodi lunghissimi anche fuori Italia, decido di dedicarmi a Michele completamente. Ho sempre amato stare con i bambini, ho una pazienza infinita, sono molto creativa e m’invento mille giochi per intrattenerlo. La cosa che mi ha pesato di più è la solitudine, peggiorata dal fatto di non avere una famiglia vicino. Anche per questo quando mio figlio compie un’anno decido di aprire un blog e lì mi si apre un mondo….riesco a conoscere un sacco di mamme ed è bello condividere problemi e felicità, avere qualcuno con cui sfogarsi. Il lavoro però mi manca terribilmente e le provo tutte per ricominciare. Alla fine trovo solo cose gratuite o sottopagate. E tutt’ora non ho un lavoro, faccio mille cose (tutte gratis) mi sono rimessa a studiare e ovviamente mi occupo di mio figlio. Sono talmente pazza che ne desidero addirittura un’altro (che però non arriva ma questa è un’altra storia) Quello che mi auguro è che a mio figlio rimanga qualcosa di tutto questo tempo passato insieme. Io di questo nostro tempo mi sento piena perché ho la consapevolezza che non tornerà più e lo vivo come un regalo bellissimo che la vita mi ha fatto. Mi auguro di ritrovare la mia strada che vada oltre l’essere mamma e che una delle tante passioni che ho possa sfociare un un lavoro. Da mamma a tempo pieno posso dire che ho tanti sensi di colpa verso me stessa e che ho voglia di riprendere in mano la mia vita. Piano, piano, con grande fatica ci sto provando.
    Conclusione di tutto ciò?? in fondo siamo tutte delle pessime/ottime madri;-))

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Marzo 2015 alle 15:18

      Grazie,io ti auguro davvero di trovare la tua strada, di farti appagare anche come donna da un lavoro o da una semplice passione. Intanto la tua consapevolezza mi sembra già un grande obiettivo raggiunto.

  • Rispondi Lorenza 11 Marzo 2015 alle 19:54

    Lucrezia cara, io credo che tu abbia solo bisogno di alleggerirti un po’. L’autocritica fa bene, porsi domande anche, cercare di capire perché i nostri figli siano come sono anche. Ma fa anche bene a volte solo lasciar perdere tutto e seguire l’onda. Se tendenzialmente non sei una mamma che si mette per terra tutto il giorno a giocare non significa che Pit sia isterico per quello. Significa che forse devi cercare delle nuove modalità per stare insieme a lui.
    Non so, qualunque cosa mi viene in mente da scriverti mi sembra sciocca perché credo che ogni mamma sia diversa, per fortuna, e che ogni mamma avrebbe bisogno di un consiglio su misura. Io per esempio mi dico quasi tutti i giorni che il lavoro che stiamo facendo con Ludovico sia tutto sommato buono, perché è un bambino educato, indipendente, socievole, fantasioso e sempre sorridente. Poi arriva la tegola in testa e mi chiedo se non sono una madre degenere, visto che a 6 mesi andava al nido, che a 1anno e mezzo dormiva già in camera da solo, visto che ogni volta che posso lasciarlo alla nonna anche solo per fare la spesa lo faccio o che fa i capricci per qualunque cosa con tanto di scenata in cui si sdraia per terra. il punto è che io sono questa, entrambe le madri: quella attenta all’educazione e quella che se cade si rialza da solo. Si tratta di trovare l’equilibrio, e non è semplice, e io non l’ho ancora trovato, e chissà se mai lo troverò! Però ne sono consapevole, e cerco di accettare tutti i momenti che arrivano.
    Come avrai capito da tutti i commenti delle altre ragazze, siamo tutte alle prese con i sensi di colpa, e tutte ci sentiamo almeno una volta al giorno una pessima madre. Non credo che cambi molto tra “mamma ad alto contatto” o meno.

    Ti abbraccio.. e spero di aver scritto qualcosa di comprensibile.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Marzo 2015 alle 21:27

      Hai scritto chiarissimamente. Il problema, infatti, leggendovi, credo che derivi proprio da una mia non accettazione che ha radici molto più profonde. Il non accettarmi con madre è solo la punta dell’iceberg. Devo lavorare sulla mia autostima, sulla mia consapevolezza. E da questo punto di vista non mi sembra affatto di fare passi in avanti.

      • Rispondi Lorenza 12 Marzo 2015 alle 13:23

        Sapere e più che altro ammettere, riconoscere e dire ad alta voce che un problema esiste è il primo passo, quello più complicato. Da qui in avanti puoi solo fare passi avanti! E sono anche convinta che Pit é una risorsa preziosa per questo cammino verso una maggiore autostima. (Parlo io che oggi ho l’autostima di un mollusco….)

  • Rispondi mammaalcubo 12 Marzo 2015 alle 12:10

    Mi accodo alle altre e mi iscrivo al club delle pessime madri, anche se cerco di non darlo a vedere.
    Quello che ho capito in questi otto anni da mamma sia grazie al primo arrivato inaspettatamente, sia grazie al secondo che ha un carattere moooolto forte, è che mamme si diventa strada facendo e non si finisce mai di imparare. Ho capito anche che ogni bambino ha un suo carattere e lo manifesta molto prima di quanto noi ce lo aspettiamo!
    Ognuna di noi ha i suoi punti deboli, ci facciamo domande, ci sentiamo in colpa, a volte facciamo scelte di cui poi ci pentiamo o a cui attribuiamo conseguenze secondo la nostra logica. Ma ci proviamo, cerchiamo di essere la migliore mamma possibile per i nostri figli.
    Anche io ho allattato poco e non ho mai portato fasce nè praticato il co-sleeping, ma non credo che sia questo a fare la differenza nell’amore che ci sto mettendo per crescerli. Sicuramente ho sbagliato e sbaglierò ancora molte cose, ma quello che mi fa sperare ed essere serena è vederli felici e sorprendermi di quanta bellezza abbiano dentro.
    Fatti una bella corazza fino ai tre anni e mezzo – quattro, sarai messa a dura prova più e più volte ma a un certo punto lo vedrai sbocciare da un momento all’altro. Facci sapere 😉

  • Rispondi chiara 12 Marzo 2015 alle 13:44

    hi hi hi mia figlia era tremenda, mordeva, non dormiva mai e giù mille paranoie educative , esistenziali e bla bla bla….. alla fine era intollerante al lattosio ah ah ah!!!!!! Tolto il latte è diventata Biancaneve!!!!
    Comunque consolati, io ho 4 figli, sempre fatto part time per scelta, cfiera di stare molto tempo con i miei figli e….ho un maschio terribbbbbbile!!!! (ma magari sono le adenoidi ;-))))))

  • Rispondi VALO 12 Marzo 2015 alle 22:10

    Cara Lucrezia, ho scoperto da poco il tuo blog, mi sono tanto divertita a leggere i tuoi post e ho da subito sentito di far parte del club delle pessime madri.
    La mia terrorista domestica si chiama Giulia, è una dolcissima bambina e tra alti e bassi sto ancora cercando di capire come fare ad amarla e aiutarla a crescere come merita.
    Giulia l’abbiamo cercata e aspettata, ma di sicuro, almeno per quanto mi riguarda, ho imparato ad amarla giorno dopo giorno, senza aver provato un colpo di fulmine il giorno della sua nascita.
    Sono anch’io una mamma che lavora, che dopo pochi mesi dal parto ha smesso di allattarla, non senza provare un certo senso liberazione dalla puzza di rigurgiti e di bava. Quando ho ricominciato a lavorare e Giulia ha iniziato a frequentare il nido, mi sentivo in colpa, ma allo stesso tempo ero contenta di rientrare nella vita attiva, dopo aver vissuto in un limbo dove il solo imperativo era essere una madre perfetta.
    In tutto questo tempo sono stata spesso stressata e angosciata per paura di non riuscire a fare le cose nel modo giusto, di non anticipare le situazioni o di non saperle gestire.
    E il mio stress Giulia l’ha sempre assorbito.E’ sempre stata agitata, fin da molto piccola, a volte nervosa e ora, alla soglia dei due anni, anche ribelle, disobbediente e irragionevole.
    Soprattutto quando io vado di corsa o sono altrove con la testa.
    Se tiro il freno e le dedico tempo e attenzione, lei mi ripaga con i suoi sorrisi e con quelle carezze appiccicose che adoro.
    Una pediatra un giorno mi ha detto che i neonati sono come spugne, come fogli bianchi.
    Devo dunque dedurre che deve aver cercato ispirazione da me o che il fatto di non aver saputo sempre essere all’altezza di questo nuovo ruolo di madre perfetta, abbia avuto delle conseguenze sul carattere della mia bambina.
    A volte capire mia figlia non è semplice, anche perché in casa parliamo tre lingue e al nido Giulia ne deve gestire una quarta (abitiamo in Lussemburgo, con la bimba parliamo in italiano e in portoghese e in casa la lingua ufficiale è il francese e al nido il lussemburghese) il risultato è che a quasi due anni dice tre parole in croce e anche se tutti mi ripetono che questa situazione rappresenta un enorme opportunità per il suo futuro, io percepisco la sua rabbia e la sua frustrazione per le difficoltà di espressione che vive ogni giorno e mi fa male non sapere come aiutarla.
    Insomma l’elenco dei “se avessi fatto”, “se avessi detto”, “se fossi stata meno stressata” è lungo, ma poi penso che i genitori non si scelgono e i figli neppure e cercherò’ di fare del mio meglio e che ad un certo punto dovrò’ accettarmi come madre esattamente come sono.
    Giulia credo l’abbia fatto prima di me.
    Un abbraccio forte.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 13 Marzo 2015 alle 10:23

      E quando sarai riuscita finalmente ad accettarti come madre, poi magari, spiegami come si fa. Ti mando un caro (e stretto) abbraccio

  • Rispondi Voodoo_DoLLy 13 Marzo 2015 alle 11:26

    Come ti hanno detto nei commenti precedenti, è una fase dello sviluppo. Anche mio figlio di 22 mesi fa certe sceneggiate che nemmeno Mario Merola! A volte non vuole lavarsi, non vuole la felpa, non vuole uscire o entrare… poi quando gli neghi una cosa o gli dici “aspetta” parte la sirena! Per non parlare di quando si sveglia storto e passa i primi 15 minuti a frignare, vuole il latte no non lo vuole vuole il biscotto no non lo vuole, o quando rovescia il piatto pieno di cibo! Pensa che una volta mi ha tirato addosso la forchetta!!! 😀 😀 😀
    Beh, sai che c’è? Io mi ricordo che i miei nipoti facevano la stessa cosa, chi più chi meno. E anche i miei cuginetti. Non importa l’ alto o basso contatto.
    Se poi questa fase della crescita del tuo bambino è l’ occasione di ripercorrere il passato e di valutare eventuali errori, è un’ altra cosa, tua e solo tua: ma non fare che, per “compensare” presunte colpe passate, all’ improvviso diventi permissiva e appiccicosa, se no rischi di confondere solamente il piccino e di fargli pensare che più fa i capricci più lo assecondi.
    Un bacio a te e al bimbo!

  • Rispondi Sarab 31 Marzo 2015 alle 15:23

    Anche io tendo a colpevolizzarmi per i comportamenti capricciosi dei miei figli in certe situazioni, poi certe volte sembrano degli angioletti ed allora mi dico che forse non sono tanto male.
    Avere due bimbi che hanno pochi minuti di distanza fra loro, poi, mi ha fatto capire che il carattere è quello che conta di più in questi casi, poi ci sono fattori ambientali, quindi su con la vita!!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 31 Marzo 2015 alle 15:29

      Eh, bisognerebbe ricordarsi più spesso di quella cosa che si chiama indole, in effetti!

  • Rispondi Patrizia 27 Giugno 2015 alle 12:18

    Secondo me ti colpevolizzi troppo. Concordo con chi ti dice che i due anni sono un periodo critico per molti bambini e allo stesso tempo non credo, sulla base delle mie conoscenze dirette, che bambino di mamme “ad alto contatto”non facciano ciò che fa tuo figlio. Anzi…devo dire che spesso mi sono trovata di fronte bambini oltremodo viziati (ma ripeto, questo è ciò che ho riscontrato io). Io non sono stata e non sono una mamma ad alto contatto, anche io non avrei potuto perché sono tornata al lavoro dopo 7 mesi dal parto e perché non è un modo di crescere mio figlio che faceva per me. Non mi sono mai pentita. Mio figlio ora ha 14 mesi: come tanti suoi coetanei è vivace, a volte fa i capricci e magari non vuole mangiare…ma è un bambino allegro, sereno, dorme da solo tutta la notte nella sua cameretta, non ha paura del buio, se cade non piange quasi mai, sorride a tutti e gioca con tutti. È indipendente e sicuro e io sono certa che sia indole, ma che sia stata un po brava anche io.

  • Rispondi I 15 Aprile 2016 alle 23:56

    Io quando leggo i blog delle mamme mea culpa che non sono abbastanza mamme, e non vedo mai un riferimento ai padri, ecco, allora vomito.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 16 Aprile 2016 alle 10:08

      Ciao, mi dispiace averti fatto questo effetto, ma il post nello specifico era una riflessione sul mio rapporto con mio figlio, sulle decisioni che hanno riguardato me e mio figlio, delle difficoltà mie e solo mie. Il padre, in questo caso, vive un rapporto totalmente diverso dal mio con nostro figlio, e comunque non mi sembrerebbe giusto parlare di lui in questa sede

  • Rispondi titti spada 5 Aprile 2017 alle 14:23

    Io penso che noi donne mamme dovremmo avere la possibilità di ridurre la nostra attività lavorativa secondo le esigenze del nostro bambino, esigenze che possono variare col passare dei mesi e nei diversi periodi. Io vivo in Francia dove barbaramente ho dovuto lavorare fino al settimo mese e mezzo di gravidanza e dove, ancora piu barabaramente, il congedo di maternità finisce dopo 10 settimane dal parto per il primo figlio. Io sono riuscita a prolungarlo di altri 2 mesi prendendo tutte le ferie e le ore accumulate come recuperi insieme. Trovo incivili e crudeli questi termini di legge. Pero nella legislazione francese c’è di buono che la neo mamma ha sempre la possibilità di chiedere una riduzione della attività lavorativa della percentuale desiderata fino al compimento del secondo anno di età del bambino potendo scegliere cioè di lavorare al 50% oppure al 60% o 70%-80%-90% delle ore totali con relativa riduzione percentuale della retribuzione in base alle esigenze economiche e di accudimento. E una volta fatta la richiesta il datore di lavoro NON PUO RIFIUTARE per legge. Oppure si puo decidere di prendere una aspettativa (non retribuita) senza perdere il proprio posto di lavoro. Io sono tornata a lavorare full time dopo 4 mesi dalla nascita ma col tempo mi sono accorta di aver sbagliato perchè soffrivo molto e sentivo che anche mio figlio soffriva, separati per 10 ore e con solo 3 ore al giorno a disposizione da passare insieme…Quindi ho cominciato a fare i conti e ho intrapreso un percorso di decrescita felice, neanche troppo complicato, e mel giro di due mesi ho fatto domanda di part time. Che bello! tra un po comincero a lavorare al 50%!!!!…non vedo l’ora, rido di sottecchi mentre sono al lavoro pensando al giorno in cui inizierà la mia nuova vita, divisa in maniera più equilibrata tra le mie due grandi passioni: mio figlio e la mia professione e rido pensando a tutte le cose che potro fare con il mio bimbo nei quattro giorni a settimana in cui saro libera e pensando a quanto il mio cucciolo sara felice.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 5 Aprile 2017 alle 16:37

      Di sicuro è una scelta complicata, ma non sempre possibile. Nel senso che non sempre un part time viene concesso alle mamme e quando avviene sì, di sicuro è una bella vittoria!

    Lascia un Commento