Che il tempo si trova sempre me lo ha insegnato mio figlio. Da quando sono mamma ho meno tempo libero. Ad essere precisi ho meno tempo libero da dedicare a me perché, se è vero che sul tempo libero è il lavoro ad incidere, sul fatto di potermelo dedicare, sulla possibilità di pensare solo a me stessa e a quello che mi piace davvero fare invece, incidono i figli.
Quando ero incinta un mio amico che sarebbe diventato padre anche lui da lì a poco mi disse che sì, certo che era spaventato, che lo era almeno quanto me ma che aveva deciso di rinunciare al proprio egoismo perché era quello il momento giusto per farlo.
Io al mio egoismo non ho mai rinunciato del tutto.
Continuo a fare cose che mi piacciono, che spesso non includono la presenza della prole e lo faccio molto spesso sentendomi in colpa, altre volte dicendo che ne va della mia sopravvivenza. Altre ancora lo faccio cercando di controbilanciare con del tempo (e delle cose) da mamma, esclusivamente da mamma, indossando un bel sorriso anche se a me di compleanni e parchi giochi non frega nulla. Ma nulla, eh.
Ma frega a lui, lo rende felice e tanto basta.
Di base però, non importa se si sta parlando del tempo per l’estetista o per giocare ai rigori nel giardino di casa o con le costruzioni, le macchinine o le bambole. Quel che importa è che ho smesso di pensare di non aver tempo. Il tempo si trova a patto che ci si renda disponibili a fermarsi, a rallentare e a capire per cosa ci serve quel tempo. Quali sono le nostre priorità.
E le nostre persone… quelle per (e con) le quali davvero vale la pena di spendere il nostro prezioso, benedetto, inafferrabile tempo.
(Che rallentando si vive meglio è la terza delle #DieciCoseCheAvevoDimenticato. Banale? Sì, forse lo è ma io vi “sfido” a ricordarvene più spesso. O almeno a provarci.)
Nessun Commento