Non ci sono verità che siano vere per tutte le mamme. Credo che sia questa l’unica verità che la maternità ha. E anche l’insegnamento più grande che la maternità mi ha trasmesso.
La maternità è un percorso a due, qualcosa che oggi ci esalta e domani ci fa sentire terribilmente stanche e fallite un po’ come ogni rapporto. Un po’ come la vita.
Mi riferisco ai principi, all’educazione, a tutto quello che credevamo fosse giustissimo o sbagliatissimo e che invece oggi troviamo giusto o sbagliato all’occorrenza.
Io ero una priva di sfumature: una nazista del così o cosà. Nessuna via di mezzo, nessun compromesso. Solo scale di valori determinate da un controllo maniacale della mia razionalità. Poi sono diventata madre e ho vissuto il rapporto più profondo della mia vita, non a livello d’intensità che sai quanti “invaghimenti” adolescenziali mi hanno fatto perdere letteralmente la testa, ma più sconvolgente, profondo.
Un rapporto che ti inchioda alle tue responsabilità e per questo, perché non puoi scappare, ti obbliga a scendere a compromessi. Con te stessa e le tue convinzioni.
E a scoprire che non c’è nessuna verità, nessuna scelta, nessuna presa di posizione che non può essere cambiata se è così che ti senti ora. Se le cose sono cambiate a tal punto che il nostro benessere e quello dei nostri figli non può più legarsi a quella verità. Perché si cambia e si cresce, non solo come donne ma anche come madri.
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