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Meno ruote più gusto

Dopo l’acquisto del nuovo passeggino (ebbene sì, mi sono lasciata abbindolare dal fascino di quei trattorini tre ruote che vanno per la maggiore tra le mamme giovani e fèscion) è successa una cosa strana. Ma andiamo con ordine.

La premessa a questa triste storia è che nel periodo della gravidanza io e il Coinquilino non abbiamo fatto praticamente acquisti per il nano in lavorazione, un po’ perché mia sorella ha un bimbo di quattro anni, primo nipote di una folta schiera di nonni e zii che ci ha lasciato in dotazione un bel po’ di cosette da riciclare, un po’ per scelta perché, data la mia confusione esistenziale di quel periodo ho sentito la necessità di prendere le distanze dalla mia condizione di quasi mamma anche evitando gli acquisti compulsavi premaman. Guardavo schifata le altre donne in attesa che si riempivano i carrelli di oggetti dei quali non volevo assolutamente capire il significato. Morale: c’ho un nano vintage e io sto recuperando abbondantemente ora lo shopping perduto.

Ora però, complice anche lo zio generoso, era arrivato il momento di pensionare il vecchio Peg Perego che davvero di strada ne ha fatta tanta. Ci siamo informati, abbiamo letto, cercato, chiesto e l’unica certezza con la quale siamo usciti di casa era che non avremmo comprato un passeggino tre ruote. Appunto! Alla fine non abbiamo resistito un po’ per l’estetica, un po’ per il fatto che il nano, che sul vecchio trabiccolo ci stava poco e di malavoglia, da questo non voleva più scendere, un po’ (scusate la mia profondità d’animo) perché cercando su google “passeggino modelle” ti escono fuori solo gnoccolone che guidano esclusivamente ‘sti cosi qua. Una leggenda metropolitana come quella che alla guida di una Mini ci sono solo fighe di un certo livello: dietro ad un passeggino di questi troverete mamme giovani e magre. E me. Tutto sommato sono anche abbastanza soddisfatta. Il passeggino non passa per la maggior parte delle porte di negozi e locali, non c’è lo spazio dove mettere la borsa del cambio, la cappotta non copre dal sole (ho finalmente capito l’utilità dei foulard animalier che tutte le mamme famose gettano sopra ai passeggini dei propri figli) ma quando lo spingo mi sento magra*. E voi mette.

Comunque da quando abbiamo fatto l’acquisto la cosa strana che mi è successa è che per strada mi fermo a guardare i passeggini degli altri bambini come prima facevo con le borse delle mamme. E nella maggior parte dei casi in giro trovi passeggini fèscionissimi che costano il triplo del nostro (e quanto la mia macchina) e a spingerlo genitori che si lamentano: “che co’ sta crisi”… Insomma, niente di nuovo da queste parti solo che pensare di essermi fatta una cultura in fatto di mezzi di trasporto per nani e che snoccioli pregi e difetti dell’uno o dell’altro come un’anno fa parlavo dell’ultima collezione di Chanel, beh, ecco, mi fa strano. E un po’ mi preoccupa pure. Che mi stia rincoglionendo e mi stia arrendendo al nuovo ruolo? Proprio ora che si torna al lavoro, ad avere una vita sociale, degli interessi, delle persone intorno che parlano invece di frignare (questo stando al film che mi sto raccontando).

No, Lucrezia, non puoi arrenderti proprio ora!

 

*questo sentimento è durato finché non ho visto che lo stesso modello di passeggìno ce l’ha Alessandra Ambrosio sì, quella di Victoria’ s Secret che, quand’era incinta, era così:

incinta ambrosio

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1 Commento

  • Rispondi A.A.A. LIBRO DEL RANOCCHIO QUALCOSA CERCASI | C'era una vodka 16 Ottobre 2013 alle 17:21

    […] vi raccontavo qualche post fa, precisamente qui , nel periodo di lavorazione del nano non ho fatto acquisti di nessun genere né per la mamma (anche […]

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