Le interviste

L’Italy for kids di Sara Dania

Mappe illustrate delle maggiori città italiane. Questa l’idea che sta dietro ad Italy for Kids , la casa editrice che nasce da un’intuizione di Sara Dania e Donata Piva e che insegna ai più piccoli a viaggiare (anche nella propria città). Ma Sara Dania (www.saradania.com) non è solo un editore, è una mamma che, in qualità di blogger ha precorso i tempi.

Sara, sei stata una mamma blogger antesignana. Quanto ha inciso nel tuo percorso professionale?

Mi sono sempre occupata di contenuti per il web, lavorando prima in un grande portale e poi in una casa editrice. Il blog è nato in un contesto molto diverso da quello attuale e rispecchiava la mia voglia di condividere segnalazioni e temi che trovavo interessanti e che – allora – non erano molto trattati online. Quando ho scelto la libera professione, avere un blog mi ha certamente avvantaggiato nel dialogo con alcuni clienti interessati al “mondo mamme”, mi ha offerto occasioni davvero divertenti e mi ha permesso di entrare in contatto con persone e realtà umanamente e lavorativamente importanti. D’altra parte, è stato a volte difficile difendere, a fronte della visibilità del blog, altre competenze professionali derivanti dalla mia esperienza. Sono stati anni intensi, in cui nel mondo dei contenuti e della comunicazione online si sono introdotti nuovi aspetti, variabili, parametri. È stato interessante seguire questo processo da un punto di vista privilegiato fin qui e sarà senza dubbio stimolante continuare a farlo.

La maternità, invece, ha segnato una inversione di tendenza o ti ha dato una spinta in più?

La maternità è solo l’inizio di un percorso da costruire ogni giorno, e questa è la parte bella e difficile allo stesso tempo. Nel mio caso, mi ha sicuramente dato lo slancio per portare avanti delle scelte lavorative che forse diversamente non avrei intrapreso.

Come concili le due cose?

Per quanto sia difficile per una persona come me, ho realizzato in questi anni che l’unico modo per conciliare è essere tolleranti, flessibili e indulgenti. O almeno provarci. Credo sia anche importante darsi degli obbiettivi plausibili, imporsi una sana disciplina e imparare a dire dei “no” senza rimpianti. Lavorare in modo indipendente, infine, rende difficile in alcune occasioni separare l’ambito lavorativo da quello familiare. È importante esserne consapevoli e mantenersi vigili su questo aspetto.

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Da blogger a editore. Come nasce Italy for kids? Dopo Milano, Torino e Roma cosa bolle in pentola?

L’idea di ItalyForKids – la casa editrice che racconta le città italiane ai bambini attraverso mappe illustrate – nasce dall’esperienza di genitore, da un’intuizione editoriale e dal desiderio di intraprendere un percorso imprenditoriale. Se non avessimo avuto bambini e se non ci piacesse viaggiare io e Donata – la mia socia – non avremmo avuto l’idea. Ma sono gli anni di esperienza professionale ad aver fatto sì che questa “idea” sia ora disponibile in libreria. La pentola è in continua ebollizione ma è presto per anticipare nuove destinazioni: al momento vogliamo concentrarci sul lancio della Mappa di Roma che è stata una bella sfida.

Domanda di rito: capita anche a te di sentirti una pessima madre a volte?

Non credo sia possibile per un genitore contemporaneo sentirsi sempre soddisfatto. Siamo tutti sottoposti a modelli e aspettative così alti e così vari che fanno sentire tutti inadeguati, prima o poi. C’è l’accudimento tout court, lo sviluppo cognitivo, quello emotivo, la socialità, la salute, l’alimentazione, lo sport… Qualsiasi ambito, riserva delle “sfide” genitoriali per cui spesso non siamo preparati. A volte, nemmeno sappiamo che dovremmo essere preparati. A me piace il concetto di Winnicot della madre sufficiente buona, che implica un certo grado di frustrazione anche per il bambino. E mi piace anche il “Do your best and don’t worry” di una vecchia canzone di Morrissey perché credo davvero che più del proprio meglio non si possa fare.

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