I legàmi mi spaventano. Per tanto tempo sono fuggita, tra una storia-disastro e l’altra, abbassando gli occhi e dichiarandomi, ad alta voce, non impegnata. Mi fanno paura perché so che ai legàmi mi abituo facilmente, mi faccio avvolgere pian piano da quell’abbraccio finché il baricentro non si sposta e diventa doppio. Un solo baricentro in due, gambe corte e pesanti. E di nuovo la paura di restare sola.
La verità è che quando sei sola non hai più paura di essere sola. Nella tua solitudine diventi forte, l’indipendenza è la bandiera sotto la quale ti fai bella prima di uscire e la realizzazione di te stessa l’unico obiettivo. A me i lègami spaventano perché so che legandomi questa forza la perdo. È come se perdessi smalto. Di sicuro quell’energia di prendere e partire anche se sono sola. Di guidare perché tanto c’è qualcuno che lo fa per me.
Quando sono lègata è come se mi impegnassi solo al settanta per cento. Come se non dessi il meglio di me.
Per questo i legàmi mi spaventano. Solo che questa volta so che la soluzione non è fuggire. La soluzione è imparare di nuovo a fare bene da sola. Tornare a guidare.
Anche per questo domani sarò a Torino da sola. Vado per presentare “Manuale di sopravvivenza per pessime madri” ma anche per provare a far pace con quel trenta per cento che sono due anni che non mi parla più. Se qualcuna di voi distrattamente verso le 18 passa per Piazza San Carlo mi trova là. Mi trova anche dopo le 18, eh. Per svariati aperitivi, eh.
3 Commenti
mi hai fatto riflettere…. e ho capito che mi succede una cosa simile, solo che non me ne rendevo conto!
Però non fare come me che rifletto, capisco e lascio tutto così com’è
bisogna lavorarci su! assolutamente!