Quelle che ti fanno decidere così, all’improvviso perché quando ti prende la voglia di andare non riesci più a dire di no.
E chissenefrega se hai sonno, se è difficile, sconsigliato. Sconveniente.
Anzi, meglio se sconveniente. Talvolta.
E segui la frenesia. Ti senti un po’ stupida magari, ma sai che è proprio di quello che hai bisogno.
Quelle che ti fanno dire di sì ad un invito, ché anche se sei mamma puoi prendere tuo figlio e restare a dormire fuori (tanto il Coinquilino non c’è), accampata in divani letto amici perché poi, il giorno dopo, sai che ti prenderai un caffè, e tutte le chiacchiere, in pigiama con le tue amiche di sempre.
Come non facevi da tempo.
E torni a casa il giorno dopo acciaccata e felice, tu, zingara nonostante tutto.
*Nel dialetto fiorentino il termine zingarata sta ad indicare una beffa o comunque uno scherzo condotti con un certo spirito anticonformistico e goliardico (cfr. Devoto-Oli – Dizionario della Lingua Italiana – Le Monnier), ma il termine assume anche il significato di gita breve, spensierata, casuale e poco costosa dalla vita quotidiana.
6 Commenti
brava!! viva le zingarate!!! se non ci fossero queste piccole valvole di sfogo ci sarebbe da impazzire!!! maledetta routine!! ho letto il tuo blog Tutto!!! da 13 mesi….età del mio topo!!..presente ! perfetta Pessima Madre!!!
bentrovata allora. Ti abbraccio
Le serate migliori!!! 😀
quelle della serie: “esco a bermi una cosetta”…
adoro le zingarate, mi sento zingara, ma non trovo mie simili 🙁
ma dici mamme zingare? perché in quel caso è cercare fuori dalla cerchia mammosa 🙂