“Pietro scendi dal divano“.
Sorriso sornione.
“Pietro ho detto scendi. Subito“.
Sorriso a otto denti mentre si avvicina al bracciolo per salirci su.
“Pietro mi arrabbio. Scendi“.
Scende.
Risale.
“Pietro, cosa di preciso non hai capito? Ti ho detto di non salire in piedi lì, se cadi ti fai male“.
Scende.
Risale.
Mi avvicino con aria minacciosa e lo tiro giù con poca grazia.
Sculacciata.
Broncio. Suo.
Due lacrime (mentre io mi trattengo dall’abbracciarlo).
“Mammmmaaaaaaaa“.
Mi viene incontro tendendomi le braccia e tirando baci come se, per noi due, non ci fosse un domani.
Solo per dire che sono spacciata.
9 Commenti
Lo vivo quotidianamente con la mia seconda figlia… e finisco sempre spacciata e… bavosamente sbaciucchiata!!! 🙂
poverette noi
La sordità selettiva..
mamma mia che rabbia, tutti quei no al vento e poi quando ti arrabbi lui ti ripaga così con lacrime e affetto.
E tu ti senti una schifezza.
Ma il processo dev’essere proprio questo? Io mi chiedo sempre se c’è un’altro metodo… (oltre al fatto che scopra autonomamente i limiti della fisica…)
Ah, se c’è io non lo conosco. E se qualcuno all’ascolto ne conosce uno di efficace, io sono tutta orecchi
Già neanche io 🙁
Che teneri…
paraculi si dice 🙂
io dopo aver perso la voce a forza di urlacci ed essermi sentita cacca tot volte al giorno per lo sguardo strappalacrime che ne seguiva ho deciso di lasciargli sperimentare autonomamente le leggi della fisica.
Risultato: è caduto, si è fatto male….ed ha deciso che è divertente!
Solo io potevo avere un figlio masochista…
Ecco benissimo. Un abbraccio alle tue coronarie