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L’amore (difficile) ai tempi dei social network

Diciamocelo, le relazioni sentimentali ai tempi dei social network sono un gran casino. E non venitemi a dire che oggi è di gran lunga più facile conoscere (inteso come portarsi a letto) gente a caso.Perché sì, è vero, l’approccio è decisamente semplificato, magari sono anche disposta a pensare che grazie all’abbattimento delle barriere social sia possibile spingersi a conquistare vette mai neppure pensate prima, però ci sono tre aspetti che non sottovaluterei.

Prima questione. Partiamo da un dato certo: non tutte le relazioni sono relazioni stabili e ufficiali e non sto qua a tediarvi con l’elenco delle possibili variabili. Poniamo il caso più semplice, quello del lui e lei che escono insieme un paio di volte, si sentono, si frequentano e poi lui, all’improvviso inizia a dimostrare, diciamo, perplessità sull’argomento “coppia”. Insomma una di quelle storie di non sei tu sono io, ma forse per stasera, dato che è sabato e sono le due di notte, facciamo che sei la donna della mia vita tanto tempo per sparire di nuovo c’è e ci penseremo domani. Insomma cose così. Metteteci magari che lui è un discreto manzo con un debole per le donne e che lei abbia una lievissima predisposizione alla gelosia isterica. Cose normali. Di tutti i giorni.

Dicevamo.

Mettiamo il caso che, dopo un’assidua frequentazione, lui sparisca senza dare risposte. Tu che fai? Le risposte te le vai a cercare su Facebook, ovviamente.

E quindi via, inizia il calvario, dopo aver pregato in aramaico antico che le impostazioni sulla privacy giochino a tuo favore, del passare in rassegna tutti i profili delle sue amiche donne e delle amiche delle amiche, mandando a memoria le loro generalità di tutte, incrociare i like suoi con quelli di tutte le donne che passano per la sua bacheca, screenshottare i commenti alle foto delle altre per commentarli insieme alle tue amiche, accedere con il profilo delle tue amiche laddove, sfiga vuole, che tu non abbia il soggetto in questione come amica. E ad ogni like una stilettata. Ti convinci che è lei la donna che te l’ha portato via. E favoleggi. E sfogli album. E inizia la gara a chicelhapiùlungo tra me e lei a suon di selfie e post acidi perché, prima o poi, nel post acido ci cadiamo tutte e sentiteamme, meglio il post acido che l’sms fintamente distaccato del tipo state proprio bene tu e la biondina.

E niente, farsi male su Facebook è un’arte. Io ci ho perso il sonno, ma in compenso ho guadagnato una certa fama nell’ambiente e se un’amica ha dubbi sul suo uomo, state certe, è da me che passa per un consulto.

Seconda questione. Sui social è più facile “connettersi“. Quanti like mettete “ad cazzum” sotto foto di persone delle quali non vi frega una beata minchia? Quante volte avete scritto “bella” o “bello” senza nessun reale interesse? Quanto spesso avete risposto in maniera lievemente provocante a qualcuno pur non volendo farvi “sdraiare” da quel qualcuno (in questo caso parlo alle donne perché non esistono uomini che non vogliano “sdraiare” qualcuno)? Io l’ho fatto tante, tante, tante volte. E solo in una piccolissima parte di queste azioni c’era un fine altro.

Ecco, se lo fa (e me accorgo) la persona con la quale “sono in relazione” la tragedia è dietro l’angolo. Chi ce l’ha la lucidità di svuotare le parole del proprio peso e le azioni della propria malizia? Io no.

Per questo solitamente preferisco non guardare.

Terza questione. Nulla è per sempre, tanto meno lo sono le relazioni. Mi arrivano, da destra e da sinistra, storie finite che sia l’uno che l’altro vivrebbero davvero molto meglio se non ci fossero i (maledetti) social network. Nessuno (NESSUNO) quando lascia o viene lasciato fa l’unica cosa veramente saggia da fare: BLOCCARE l’altro. No, se vieni lasciata sei disposta a sorbirti tutto il fotoromanzo via Facebook della sua nuova relazione, pur di non dare a vedere che io non ho bisogno di bloccarlo per dimenticarmi di lui.

Su, non venitemi a raccontare balle, io quando vedo l’ex delle medie felicemente sposato ancora mi chiedo che cos’è che ha lei che io non ho, figuriamoci con gli ultimi. Figuriamoci se la tua è stata una storia importante, con una convivenza magari, con promesse di una certa rilevanza. Figuriamoci se dopo sei mesi dalla rottura, lui te lo ritrovi in vacanza alle Seychelles (ma non odiava il mare?) con una donna dal caschetto perfetto, tutta tacchi e gonna inguinale (ma non amava le donne acqua e sapone) che da lì a poco sposerà e che lo renderà padre di una meravigliosa squadra di calcetto (ma non voleva godersi la sua libertà?). Su, spiare il proprio ex su Facebook è un diritto sacrosanto di ogni donna, concedetemelo, un diritto che spesso non fa bene né a noi, né al nostro “rientro in società”.

Quindi donne, se siete state lasciate, fate una cosa: rossetto rosso e altro giro di giostra, che a stalkerare l’amante dei vostri ex ci penso io. O al limite la vostra amica del cuore.

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2 Commenti

  • Rispondi nia 2 Febbraio 2017 alle 22:23

    Allora non sono pazza

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