Blog

La felicità è un esercizio: bisogna solo imparare a farci caso

La felicità è un esercizio. E in piccola parte anche un’attitudine.

Se l’ho capito lo devo alla mia propensione alla negatività, al mio vedere il bicchiere sempre vuoto, a pensare che “se l’ho fatto io, allora non è di sicuro un granché”. Anche la negatività è un’attitudine, lo è avere una visione sempre peggiorativa delle cose e dei nostri traguardi. Di chi ci sta intorno e dei luoghi che viviamo e frequentiamo.

Il sorriso è un’attitudine: alleggerire, “disinnescare”, riportare tutto ad una dimensione di relativismo lo è.

Dalle attitudini è vero, purtroppo, non si fugge ma è vero anche che le attitudini si educano e per questo sostengo che quello della felicità è un esercizio. Che si può imparare. Perché dire in assoluto che non si è felici, che tutto sta andando storto, che la nostra vita è una vera catastrofe non è la verità. Ognuno ha i suoi piccoli (o grandi) momenti di benessere. Più o meno lunghi. Più o meno intensi. Però li abbiamo tutti e ricordarcene quando tutto sembra andare a rotoli è un modo per aiutarsi.

Per trovare la forza di tirare il fiato e ripartire.

La negatività attira negatività, ve lo dice l’erede naturale del pessimismo cosmico, e l’atteggiamento signori miei, aiuta. Ah, se aiuta. Partire vincenti o almeno non pensare al fallimento ancor prima di iniziare ci regala una marcia in più per provare raggiungere i nostri obiettivi. Sapete qual è la vera parte difficile? Capire quali sono i nostri obiettivi di felicità senza i quali, però, non è giusto dire che non siamo felici.

Pensiamo a cosa ci fa stare bene, ricordiamoci di quel piccolo attimo in cui il mondo, per noi, poteva anche fermarsi, restare immutato e sorridiamo: perché ricordarsi di quando si è stati felici è la miglior medicina contro i brutti pensieri.

Ecco, tra le #DieciCoseCheAvevoDimenticato c’è che quando siamo felici dovremmo ricordarci di farci caso.

Precedenti Successivi

Potrebbe Interessarti:

Nessun Commento

Lascia un Commento