Blog

La colpa è delle mamme. O forse no.

Conosco mamme di figli maschi (e pure di figlie femmine, eh) che per i loro figli fanno cose che voi umani… Parlo di figli grandi, eh, figli che sono ragazzi, quasi uomini e che hanno il pranzo pronto. Sempre. E pure la cena. E la colazione anche. Le lavatrici caricate, le magliette stirate, il letto rifatto, la divisa da calcetto profumata e pulita il giorno dopo della partita.

Sono mamme che hanno lasciati liberi di vagare per le strade del mondo uomini che, poverini, senza le loro mamme si sentono persi. Che senza l’amatriciana delle loro madri, si sa, moriranno di fame. O, alla peggio, si accontenteranno di quello che gli presenteranno le donne che hanno sposato. Donne che per loro lavano i piatti, preparano il caffè e tirano fuori il bucato sempre fresco.

Mogli che ti dicono che tu, che accanto hai un uomo normale, non invertebrato, né cerebroleso, semplicemente normale, che si da da fare perché sa che la sopravvivenza in casa è appannaggio di entrambi i sessi, sei fortunata. E invece no, care mie moglie, noi non siamo fortunate, semplicemente siamo donne che hanno chiarito che i ruoli, in casa, non ci sono. Almeno quando si tratta di caricare la lavatrice.

Potete farlo anche voi, giuro. Se volete. Anzi, ve lo dico, dovreste. Soprattutto se siete madri. Sì, dovreste farlo se vi pesa non avere nessun aiuto in casa, dovreste farlo perché nessuno ha deciso che alcune mansioni sono solo compito vostro. Dovreste farlo perché i vostri figli si meritano molto di più della cena pronta in tavola. Sempre puntuale. Sempre secondo i loro desideri. Si meritano di sapere, fin da subito, che l’unica verità che c’è, la sia può scovare nella collaborazione. Si meritano di capire che un uomo, ai fornelli, ci può stare tranquillamente. Con naturalezza.

Che io lo so che volte questo è solo un modo per sentirsi indispensabili, uno dei tanti. Però è un modo contorto, che va a discapito dell’indipendenza altrui. Io non sarò la regina della casa, ma mio figlio, di certo, e non solo per merito mio ma anche del padre, non crescerà pensando che le donne hanno il dovere portare la cena in tavola. Calda.

E di questo ne sono felice.

Precedenti Successivi

Potrebbe Interessarti:

13 Commenti

  • Rispondi Serena 22 Aprile 2016 alle 12:16

    novanta minuti di applausi 😉

  • Rispondi Nadia 22 Aprile 2016 alle 13:22

    Bellissimo post!ci penso anche io quando mi ritrovo a parlare con chi trova del tutto normale, uomini e donne, stare ancora a casa di mamma e papà fino a oltre i 40….ma dico io: un po di amor proprio! Non si va via di casa solo se ci si sposa….a una certa età (che per me è anche alta, già verso i 22/23 anni) si esce e si costruisce la propria vita! E che cavolo! Tra l’altro in qualunque altra nazione è’ assurdo che non si faccia….io sono a mamma di una bimba di 2 anni e mezzo (tra l’altro vivo a Perugia e ti seguo sempre volentieri!) molto indipendente già dalla nascita e penso che avere un figlio maschio sia una grossa responsabilità in questo senso! Quindi ben vengono le mamme e i papà che insegnano a tutti i propri figli che bisogna camminare con le proprie gambe e ragionare con la propria testa!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 25 Aprile 2016 alle 21:33

      Speriamo di essere all’altezza. E di incontrarci presto 🙂

  • Rispondi Nadia 26 Aprile 2016 alle 12:18

    Il tuo post mi ha fatto ricordare una discussione avuta con i miei suoceri mentre ero incinta di mio figlio. Mia suocera mi disse: “Eh… se avevi la femminuccia, ti poteva aiutare con le faccende di casa e farti compagnia”. Le ho risposto stizzita: “Se voglio compagnia, mi prendo un cane. E comunque, a mio figlio insegnerò a lavare piatti, fare il bucato e pulirsi il sedere. Ho il terrore che diventi un mammone inutile a cui tutto e dovuto. Altrimenti, quale ragazza se lo piglia???”. E calò il silenzio scomodo… 🙂
    Seguo da tanto il tuo blog, ma è la prima volta che commento. Anch’io sono una mamma che lavora tantissimo e che ama il suo lavoro (faccio la ricercatrice). Non è facile conciliare tutto con un bimbo di un’anno che ama il co-sleeping. Ma io e mio marito siamo una squadra. Non abbiamo l’aiuto dei nonni (siamo all’estero), e siamo sempre stanchi, ma finora sembra che il nostro nano stia crescendo bene e felice.
    E comunque sia, appena finito il liceo, deve studiare da fuori sede da qualche parte!!!
    Saluti da Zurigo!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 26 Aprile 2016 alle 21:23

      Brava, ben detto (alla tua suocera), ti faccio un lungo minuto di meritati applausi 🙂

    • Rispondi Marialisa Scatà 28 Aprile 2016 alle 11:16

      Leggo adesso il tuo commento, dopo aver scritto in coda il mio (leggilo se ti va). Quante similitudini e quanto ti capisco! Bellissimo ritrovarsi con storie simili. Anche io sono stata molto all’estero e ti comprendo non sai quanto. Un abbraccio da una semi-simil-sconosciuta 😉

  • Rispondi Marialisa Scatà 28 Aprile 2016 alle 11:13

    ciao. conosco il tuo sito da pochissimo grazie al fatto che ieri sera ti ho ascoltata su radio deejay. sono una mamma imperfettissima e una instancabile lavoratrice. Ho 34 anni, sono ricercatore ad ingegneria, vivevo prima solo di scienza e viaggiavo tantissimo per lavoro, ego gigantesco, narcisismo alle stelle. Ma adesso sono moglie di un marito eccezionale e mamma di uno splendido bimbo di quasi tre anni. Tutti e tre formiamo una squadra, per ogni cosa, per ogni sfida si scende in campo tutti insieme, nessuno gioca da solo. Priorità e punti di vista stravolti ma condivisi. Felicità incontenibile. Si fallisce ogni giorno, perchè imperfetti si sa, in tutte le piccole cose e si cresce insieme, le vittorie sono più sudate, e le soddisfazioni più sentite. Sono in pochi a credermi, ma essere mamma mi fa anche essere una ricercatrice migliore. Grazie. da oggi avrai una quotidiana ammiratrice che ti leggerà!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 28 Aprile 2016 alle 11:15

      Grazie a te che mi racconti questo. A Pit l’abbiamo insegnato, anche noi siamo una squadra. Non sempre è facile, l’egoismo a volte ci frega (e ci frena), ma insieme si può. Un abbraccio.

  • Rispondi Girandola Precaria 28 Aprile 2016 alle 16:12

    Standing ovation.
    Pensavo che le donne “come sono fortunata, mio marito mi sta con il bambino” fossero un’eccezione.
    Non lo sono.

  • Rispondi Michela 28 Aprile 2016 alle 16:28

    ciao, anch’io incuriosita dall’intervista di ieri sera ho sbirciato il tuo blog e sono pienamente d’accordo con quello che hai scritto.
    Io sono una mamma di 4 piccoli pargoli e se non ci fosse collaborazione in casa sarebbe il delirio!!! il grande è un maschio e poi la mia cucciola e le due piccole devastatrici ma non mi è mai passato per la testa di trattare in maniera diversa i miei figli, se ho bisogno di qualcosa glielo chiedo e non esistono cose da maschi o da femmine!
    Mio marito ed io siamo completamente interscambiabili o meglio io gli dico cosa deve fare e lui fa.
    Non so da quanto tempo non stiro, anzi lo so sono poco più di 2 anni (la nascita delle gemelline) eppure siamo ancora vivi…le pulizie di casa quando riesco le faccio ma preferisco passare un po’ di tempo al parco giochi che passare lo strofinaccio sui mobili…
    Il letto? Sempre disfatto…se riuscissi a registrare i commenti di quando entra in casa mia suocere mi farei delle grasse risate!!!!
    Quello che mi frega è la cucina, mio marito dice che dovrebbe esserci un piatto uguale per tutti ma faccio vorrei sempre accontentare tutti così cucino a rate e mille cose diverse per poi a volte sbagliare le quantità e trovarmi senza cena 😉

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 28 Aprile 2016 alle 16:38

      Ben fatto. E la suocera lasciala stare, a meno che non voglia entrare in casa per darti una mano 🙂

    Lascia un Commento