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Il sonno vale bene una Birkin

Pensavo alle ore di sonno perse in queste ultime tre notti. E a tutte quelle che perderò e al fatto che un giorno il nano me ne dovrà essere debitore. E allora pensavo pure che dovrò iniziare presto a condividere con lui le mie letture quotidiane di Vogue, parlare con lui di nuove tendenze e colori di stagione e iniziare a scrivere la letterina che a 15anni invierà lui, di sua sponte, alla Sozzani (che tanto Lei si conserva bene e fra 15anni sarà ancora al suo posto), a cercarmi una casetta a Milano e a pensare a cosa mettere per accompagnare Pietro al lavoro il suo primo giorno quando diventerà, a 24 anni, caporedattore moda di Vogue Italia.

Già mi vedo, una bella donna sulla cinquantina (anno più, anno meno) in Chanel, perle alle orecchie e la Birkin in mano (io non volevo ma mio figlio ha insistito così tanto per farmi un regaluccio con il suo primo stipendio) seduta in prima fila durante la settimana della moda di Parigi intenta a dialogare amichevolmente con Anna, Franca e Emmanuelle, stringere la mano a Karl e a Giorgio e invitare a cena Giselle e colleghe e nascondere il burro anche dentro il concentrato di carote, fingere modestia quando mi diranno che con mio figlio ho fatto un ottimo lavoro e che dietro ogni buon caporedattore c’è sempre una grande mamma.

E, allora, io amerò essere mamma.

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4 Commenti

  • Rispondi Elisa 10 Ottobre 2013 alle 12:13

    E se diventasse caporedattore di sport illustrated e a pranzo ti ci porta la nazionale di nuoto maschile?
    Non è meglio di 4 sgallettate taglia 38?!

    • Rispondi Lucrezia 10 Ottobre 2013 alle 14:07

      prospettiva interessante. Il problema è che a 50anni (anno più anno meno) mi torneranno più utili gli Chanel che i dorsali dei pallanuotisti.

      che però non guastano mai, eh

  • Rispondi Francesca 15 Ottobre 2013 alle 15:04

    Lucrezia sei fantastica! (sono sicura che lo sei anche come mamma 😉

    • Rispondi Lucrezia 15 Ottobre 2013 alle 15:09

      Io un po’ meno comunque grazie 🙂

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