Quanti segreti abbiamo seminato negli anni? Non mi riferisco a segreti inconfessabili, a identità nascoste o delitti efferati. Intendo quei pensieri reconditi, i vorrei ma non posso o forse sì.
Mi sono convinta che ognuno di noi conservi una piccola parte “oscura”, un dark side intimo e nascosto che non appartiene a nessuno all’infuori di noi stessi. Mi sono convinta che è normale e che non c’entra nulla con la fiducia, il rispetto o l’amore. Ogni persona ha la sua interiorità che non sempre coincide con la sua esteriorità. Non sempre si è col cuore dove si sta con le gambe.
Perché si vorrebbe essere altrove, perché si vorrebbe viaggiare nel tempo. Perché si vorrebbe, semplicemente, smettere di essere noi stesse.
I segreti di cui parlo per me sono solo questo: ricerca interiore. Curiosità. Voglia di sperimentare e andare oltre ai (propri) confini. Credo che non si possa non avere segreti se davvero ci si interroga su noi stessi e su cosa ci rende felici.
Perché? Perché il punto di partenza è sempre lo stesso: chiedersi se quello che abbiamo, dove siamo, fa davvero per noi e per il nostro star bene.
E si sa, cito Daniele Silvestri: “A domandarti come stai,
si corre sempre un certo rischio.
Il rischio che risponderai
e questo normalmente sai,
non è previsto”
La nona tra le #DieciCoseCheAvevoDimenticato è che i segreti si seminano negli anni. E alcuni, s’impara, è bene lasciarli lì dove sono. Ma non è sempre un male perché sono convinta che è nel chiuso dei propri pensieri, quelli solo nostri, che s’impara veramente a conoscersi.
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