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I miei Mondiali

Spagna ’82. Io ero una solo un micro cuore nella pancia di mia mamma che, giovanissima e altrettanto spaventata, si era appena sposata.

Messico ’86. Avevo tre anni. Il mio incubo era l’asilo. Ma soprattutto stare lontana dalla mia mamma per più di due ore. In effetti credo che i miei (attuali) disagi da abbandono siano imputabili proprio a quel periodo.

Italia ’90. Piccola e paffutta settenne ricordo esattamente l’euforia delle “notti magiche” al paesello. Mi ricordo che avevo un paio di ballerine dorate, che le indossavo la sera di Italia-Argentina, in piazza, seduta sopra mio padre che, nell’euforia del gol di Schillaci, mi sollevò facendomene perdere una. E poi quei musi, quella tristezza per il sogno italiano infranto che non avevano bisogno di spiegazioni nemmeno per una bambina di sette anni.

Usa ’94. Undici anni. Ricordo solo che la sera della finale ero di nuovo in piazza. E guardavo i “ragazzi grandi”, il Mondiale quell’anno era il loro, bandiere, magliette, cori, abbracci durante i rigori e poi lacrime. Io li guardavo e volevo essere grande anch’io.

Francia ’98. Come sopra. Con la differenza che quando Di Biagio prese quella maledetta traversa io ero ad una specie di campo estivo. E avevo la febbre.

Corea del Sud-Giappone ’02. Il mio incubo quell’anno si chiamava esame di maturità tanto che Byron Moreno a confronto mi era sembrato Cappuccetto Rosso. Il giorno dopo della partita con la Corea mi aspettava la prima prova, quella meno pericolosa a dire il vero, il tema di italiano. Estate meravigliosa quella, ma dopo il quindici di luglio.

Germania ’06. Questo è stato il mio mondiale. E l’esito poco c’entra. Single da poco, ventitré anni, magra, sfrontata, senza paura. Un crescendo di emozioni. Partite viste un po’ qua e un po’ là, un concerto di quelli seri nel mezzo, la mia macchina verde trasformata in macchina tricolore per la sera della finale. Quella sensazione meravigliosa di poter ottenere tutto quello che volevo. E di godermela fino alla fine.

Sudafrica ’10. Dopo essermela goduta per quattro anni, ho continuato a godermela per un po’. Non grazie a quella Nazionale, è chiaro, ma un motivo per festeggiare riuscivo comunque a trovarlo. Campavo servendo cocktail e spesso, mi dico, che avrei fatto bene a non smettere. Il giornalismo era dietro l’angolo, sarebbe arrivato qualche mese dopo, spazzando via tanta spensieratezza. Correvo dietro a gente improbabile che mi faceva innamorare tanto più era stronza e sfuggente. Tanto, poi, c’erano le amiche.

Brasile ’14. Mi servirà una baby sitter.

 

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14 Commenti

  • Rispondi Silvana - Una mamma green 12 Giugno 2014 alle 11:43

    Che tuffo nel passato, un’idea bellissima. Se mi autorizzi quasi quasi faccio lo stesso anche io, attribuendoti la maternità (a-hem) del tutto. Devo solo trovare un po’ di coraggio, chiaro.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 12 Giugno 2014 alle 11:53

      Certo che ti autorizzo.

      E ricorda, maternità o no, dietro l’angolo c’è sempre qualcuno pronto a dire che hai copiato 😉

  • Rispondi Laura 12 Giugno 2014 alle 11:57

    ahahahah…geniale…se vuoi faccio una gita lunga a perugia e faccio da baby sitter visto che i mondiali non li guardo….

  • Rispondi rina 12 Giugno 2014 alle 12:49

    Il motivo dei mondiali 2014 ha un nome: Axel Witsel

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 12 Giugno 2014 alle 13:11

      No, Rina mia. Non abbiamo decisamente gli stessi gusti

  • Rispondi colpoditacco 12 Giugno 2014 alle 13:18

    bello, bello, bello… il tuo mondiale mi è piaciuto! 😀 😀

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 12 Giugno 2014 alle 13:20

      Solo che in quello del 2010 manca la nostra attesa con le interviste.

      Che effettivamente ho fatto un po’ di confusione. Io lavoravo già dall’anno prima. Brava Agne.

      • Rispondi colpoditacco 12 Giugno 2014 alle 13:34

        Sono qui per questo… 😛 cmq sto pensando seriamente di rubarti l’idea… se cito la fonte d’ispirazione lo posso fare? 😀

  • Rispondi Adriana_Ricominciodaquattro 15 Giugno 2014 alle 17:56

    Stessi anni, stessi mondiali, solo un piccolo cambiamento nel mondiale 2006.
    Io quel mondiale l’ho guardato con il mio primo figlio… lacrimuccia .

  • Rispondi Francesca 16 Giugno 2014 alle 20:23

    Allora? Sto aspettando un nuovo post, sono passati 4 giorni 🙂

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 17 Giugno 2014 alle 16:36

      non so nemmeno se sono viva. e con una to do list più lunga di mio figlio. Arrivo, arrivo 🙂

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