Blog

Giudicare le altre (madri) per assolvere se stesse

Qual è il modo giusto di vivere la maternità? Ma soprattutto, c’è un modo più giusto degli altri per viverla?Quante volte ce lo siamo chiesto? Quante volte abbiamo giudicato gli altri genitori per il loro modo di comportarsi, magari molto diverso dal nostro? Quante volte abbiamo preso ad esempio le altre madri per spiegare quello che noi non saremo mai diventate?

E ancora, nonostante tutto questo, quante volte siamo venute meno ai nostri solenni giuramenti su quello che non avremmo mai fatto quando saremmo diventate madri?

Le nostre sentenze su cos’è giusto e cosa sbagliato. Per i figli degli altri. Nelle case degli altri. In un’intimità che non è nostra. Che ne sappiamo noi di quanto far dormire un neonato nel proprio letto possa incidere nell’equilibrio di un uomo e una donna che non siamo noi e il nostro compagno? Che ne sappiamo delle reali necessità di una famiglia, che non è la nostra, di dover lavorare padre e madre in egual misura, per portare a casa uno stipendio che sia dignitoso? Quanto realmente conosciamo dell’esperienza di una madre che ha deciso di non allattare e che magari racconta di depressione, ansia e malessere?

Io ho sparato sentenze sul mondo fino ad una manciata di anni fa. Poi sono diventata mamma ed ho smesso. E non l’ho fatto perché sono improvvisamente diventata “buona”, illuminata o matura, ma perché sono la prima ad avere una grandissima smania di essere “assolta” come madre, appunto.

Io non giudico voi, voi non giudicate me. Lo faccio nella speranza che funzioni. Lo faccio cercando di non incappare nel grossolano sbaglio, nel quale è facile inciampare, di puntare il dito verso quelli che ci appaiono come errori degli altri per distogliere l’attenzione dai nostri. Quelle piccole disattenzioni, quelle nostre piccole imperfezioni dalle quali noi, per prime, non riusciamo a levare lo sguardo.

E quello che non mi spiego è proprio questo. Perché siamo disposte a passare sopra a tanti gravi errori commessi come donne e nessuna di noi è può soprassedere nemmeno sulla più piccola disattenzione, o leggerezza, commessa come madre?

Perché si tende sempre a pensare che nell’attimo in cui si diventa madri si acquisiscano immediatamente tutte le risposte? E un lieve sentore di perfezione?

Non parlo di cattive madri, di gesti sciagurati, di un credo che porta ad affamare un bambino piccolissimo, parlo di quella sopravvivenza con la quale ogni donna, quando diventa mamma, deve trovarsi a fare i conti. Quella stanchezza che trasforma tanti no in alcuni sì. Cose che vengono giudicate ogni giorno. Da altre madri. Ugualmente stanche, affannate, dubbiose.

Smaniose di essere assolte, come se spettasse alle altre madri il giudizio (o meno) di colpevolezza.

La verità è che questo giudizio non spetta alle altre, ma ahimè, a noi stesse. E non so cosa sia peggio.

Precedenti Successivi

Potrebbe Interessarti:

4 Commenti

  • Rispondi Priscilla 1 Febbraio 2017 alle 11:56

    Post profondo che tocca un nervo scoperto: ogni madre è profondamente insicura e quindi fallibile. Ogni madre ha bisogno di sapere che sta facendo la cosa giusta. Ogni madre si specchia nei comportamenti delle altre madri. Di conseguenza se non coincidono con il tuo, le strade sono molte: bisogna rimettersi in discussione, capire se si sta sbagliando e agire di conseguenza. Se sono certa del mio errore, posso perdonarmi e andare avanti. Posso anche dire a me stessa che in realtà non sono io a commettere un errore, ma sono le altre che sbagliano. O posso semplicemente riconoscere che esistono mille modi per essere madre, non necessariamente uno più corretto di un altro. Ognuno deve trovare quello che per la propria famiglia va bene.
    Personalmente noto che questa consapevolezza c’è quando i figli sono sui tre quattro anni, non prima.
    Forse perché proprio i primi anni sono i più difficili, i più stancanti e pensare che siano le altre a sbagliare è un pò un mezzo di autodifesa e di sopravvivenza.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 1 Febbraio 2017 alle 12:23

      sì, hai ragione, crescendo loro, si diventa più clementi verso noi stesse. Ma quello dell’insicurezza è un momento dal quale, secondo me, non si può prescindere.

  • Rispondi Patty 1 Febbraio 2017 alle 12:08

    Ooooh si…. eccome se è successo pure a me!!!
    Ora quando mi frulla per la mente qualche commento su altre mamme cerco subito di pensare ad altro, me lo impongo proprio!
    Io invece, per certi sbagli col primo figlio ancora non mi sono assolta del tutto!
    (ma ce la farò…)

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 1 Febbraio 2017 alle 12:22

      credo che sia in assoluto la parte più difficile dell’intera maternità, assolversi intendo.

    Lascia un Commento