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Freelance o dipendente. Cos’è meglio per una mamma?

C’è chi nasce freelance, chi sa inventarsi, vendersi, promuoversi. E chi invece si sente più tagliata per la vita ordinata da dipendente. E’ vero, non sempre si può scegliere ma questi sono tempi strani che sempre più spesso mi fanno incontrare persone che alla precarietà del contrattino hanno preferito la libertà di lavorare da casa ad un progetto proprio: “tanto resta lo stipendio misero ma almeno lavoro per me“. Chiaramente parlo di gente che da dipendente non si vedeva realizzata, o almeno non del tutto, chi dal punto di vista economico chi da quello della gratificazione professionale.

Io non nasco freelance, troppa poca autostima per vendermi bene e costanza a tratti per impegnarmi anche quando i risultati non arrivano. Però ho sempre guardato con occhi innamorati a questo tipo di approccio al lavoro, pensarmi freelance mi diverte e mi mette voglia di fare, di più e meglio. Allo stesso tempo mi spaventa pensare che potrei trovarmi per settimane, magari mesi senza nessun lavoro da fare. E quindi ci penso.

Ci penso anche perché ho la possibilità di lavorare in una redazione part time (ne avevo già parlato qui) e di avere del tempo da poter spendere per altri lavori. Ci penso e ci sto provando, partendo proprio dal blog grazie al quale ho sviluppato altre collaborazione e che è esso stesso un lavoro in fatto di tempo e energia. Ci penso e ci sto provando quando non sono in redazione, da casa dunque il che significa avere il Nano con me approfittando già dell’aiuto della Santanonna per l’altra parte della giornata quella in cui, per tutti, lavoro.

Perché lavorando “da casa” non sempre è facile essere presi sul serio, né dire no quando qualche tua amica ti passa a trovare o finire quello che stai scrivendo di scrivere prima di iniziare a pelare verdure per il brodo di tuo figlio (che lavorare da casa ti permette di godere fino in fondo, pure troppo per me). Poi c’è tuo figlio al quale vallo un po’ a spiegare che la mamma sta lavorando quindi ti prego lasciala un po’ in pace. Un’oretta di concentrazione, non un minuto di più. Con un bambino piccolo gli unici momenti buoni per lavorare sono quelli in cui dorme la cosa spesso è rara. 

Allora si potrebbe mandarlo al nido, oppure lasciarlo con qualcuno di fiducia se si ha un ufficio proprio dal quale lavorare ma spesso queste due soluzioni non sono conciliabili per il rapporto guadagno/spesa.

Insomma io non ho ancora capito cosa devo fare e soprattutto come farlo però magari se mi raccontate le vostre esperienze di mamme che lavorano, o che ci provano, mi aiutate a chiarire qualche punto.

Voi uscite di casa per andare a lavorare? O siete freelance? E, in questo caso, come conciliate lavoro e figlio sotto lo stesso tetto?

Sono proprio curiosa di saperlo.

 

PhotoA metà tra freelance e dipendente: quest’anno sopra la mia scrivania c’è un calendario che mi sono stampata da sola

 

 

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16 Commenti

  • Rispondi Mamma Piky 10 Gennaio 2014 alle 19:21

    Rigorosamente fuori casa anche se per i primi mesi della piccola ci ho provato a creare un ufficio in casa ma lavorare non si può. Mi distraeva tutto ed alternavo lavoro con cura dei figli e della casa, in pratica non combinavo nulla. Anche quando veniva mia madre e si occupava di loro era impossibile: io ero a casa e loro sempre intorno.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 10 Gennaio 2014 alle 19:41

      Anch’io pensa che si debba uscire da casa, anche per riprendere dei ritmi umani. Il problema è che da freelance non sempre si dispone di uno spazio dove poter liberare a meno di sborsare cifre importanti per l’affitto di un ufficio…

  • Rispondi francesca 10 Gennaio 2014 alle 20:11

    tema caliente! Posso solo raccontarti la mia esperienza: fin da prima della nascita di Marc ho lavorato da casa perché abbiamo un’azienda agricola, marito e soci nel campo, io all’amministrazione (e in cucina). Quando è nato il bimbo tutto bene all’inizio, dormiva tutto il tempo, nella fascia, mentre stavo al pc, poi stava sul tappeto ai miei piedi…bene bene….ma più cresceva e più la cosa diventava difficile, perché dormiva meno, dovevo cucinare per lui un po’ prima perché noi prima delle 3 non ci mettevamo a tavola, poi giocare, poi tirava giù i libri, si avventurava per le scale….a 15 mesi ho detto basta, stop, dalla nonna o asilo. Ero arrivata a rifare fatture tre volte, dimenticarmi completamente di leggere le email … il mio compagno non voleva tenerlo nel campo perché era pericoloso e poi perché lavorava…ah, ed io no? Quindi a 15 mesi, che è più che tardivo, l’ho mandato dalla tagesmutter, anche solo 3 ore al mattino ma fondamentali per trovare un attimo di concentrazione.
    Da settembre abbiamo un negozio a valencia e vado solo al mattino (nel pomeriggio va un socio, eh bé) e che dire: molta autonomia, planning perfetto, al pomeriggio senza sensi di colpa posso dedicarmi al figlio e alla casa e a me stessa, però chiaro: no vacanze (ho lavorato il 24 dic e il 27 fino al 31 e poi il 2 ero già là), assoluta attenzione a tutti i particolari, ordini, scandenze, pagamenti, contatto con i clienti e il lavoro di amministrazione sia dell’azienda che dl negozio, che cmq sono la stessa cosa, fatture di qua, pagamenti di là….

    Preferisco stare fuori di casa e mettermi a piangere un po’ solo il sabato pomeriggio quando devo spazzare e fare le lavatrici, ma sto tirando fuori tutta la mia collezione di scarpe che lavorando il casa, stavano là a fare la muffa proprio! Ehehe!!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Gennaio 2014 alle 13:20

      Beh, che dire? Massima stima per avercela fatta e per essere riuscita ad organizzarti al meglio.

  • Rispondi francesca 10 Gennaio 2014 alle 20:13

    E comunque valuta il co-working, oramai vanno abbastanza di moda e non è come affittare un intero ufficio no? E si smezzano tante spese come internet, stampanti e scrivanie, perché puoi non andare tutti i giorni! Un mio amico informatico solo per sconfiggere la noia di stare in casa tutto il giorno, ha scelto questa alternativa!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Gennaio 2014 alle 13:22

      Sì, nel mio ufficio c’è spazio anche per quello ma resta il fatto che lavorando mezza giornata e lasciando il figlio alla nonna, la restante parte, quella che dedico a cose mie, non avrei comunque nessuno al quale lasciare il Nano… e comunque i costi ci sono e prima di fare il “grande” passo dovrei trovare un buon numero di clienti.

  • Rispondi Laura 10 Gennaio 2014 alle 21:33

    urca…come ho già scritto…è un argomento di cui ho parlato giusto oggi con una mia collega. Sono una fortunata detentrice di un tempo indeterminato…ma con la maternità sto rimettendo tutto in discussione…sto ripensando a sogni nel cassetto che sono lì da parecchio e l’unica cosa che penso è che vorrei riappropriarmi del tempo…del mio tempo…e di quello che vorrei passare con mia figlia …

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 11 Gennaio 2014 alle 13:23

      Il tempo è prezioso ma il tempo indeterminato pure 🙂

      • Rispondi laura 12 Gennaio 2014 alle 18:01

        eh i know…

  • Rispondi Barbara 12 Gennaio 2014 alle 22:29

    Diciamo chi al momento per soddisfare sia il lato economico che la gratificazione professionale io sono un pó lavoratrice dipendente, un pó freelance e indubbiamente sono una mamma…con l’annesso casino che comportano tutte queste cose insieme! D’istino direi senza dubbio freelance tutta la vita, peró con una scrivania fuori da casa! Mi piace fare molte cose diverse, e in realtà non so se questo è un bene perché, in questo modo, invece di focalizzarmi su una cosa sola, divido le mie energie su diversi progetti. Anzi, forse mi è impossibile concentrarmi su una cosa sola per volta, mi sembra di essere incompleta, anche se poi mi ritrovo sempre a maledirmi perchè non mi basta mai il tempo!
    Comunque alla fine credo che l’importante sia trovare un equilibrio dentro se stesse per essere donne felici, che poi è l’unico modo per essere anche mamme felici e comunicare ai nani (o alle pippi) sentimenti positivi. E sono convinta anche di un’altra cosa: tu stai facendo un ottimo lavoro e sapresti venderti benissimo! Per ora tieni duro…il nano crescerà più in fretta di quanto tu possa pensare! Bacini

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 13 Gennaio 2014 alle 10:28

      in realtà sei tu quella che ha la figlia che vuole organizzare sfilate di moda: hai centrato l’obiettivo trasmettendole tutta la tua energia, creatività e positività.

  • Rispondi Barbara 13 Gennaio 2014 alle 14:50

    Ahahahaha! O forse tutta la mia pazzia! 😉

  • Rispondi elisaMammadiGnomo 15 Gennaio 2014 alle 13:13

    io sono rimasta incinta da disoccupata. lavoravo in un ufficio (me lo facevo piacere ma sognavo altro) ma ci siamo dovuti trasferire in un’altra regione e prima di ricominciare la ricerca di un lavoro, è arrivato gnomo.
    nel frattempo ho fatto amicizie, mi sono un po’ schiarita le idee e il solo pensiero di rientrare in un ufficio iniziava a darmi l’orticaria.
    e quindi io e una mia amica abbiamo fondato un’associazione ricreativa. per ora è solo sulla carta ma speriamo di trovare presto una sede operativa. e allora via con corsi preparto, massaggio infantile, laboratori per bambini, baby shower party, merende e compiti…uno spazio per le famiglie!
    ci riusciremo? non so ma intanto ci proviamo, convinte ed entusiaste.
    a febbraio lo gnomo andrà al nido anche perchè a casa solo con me, un tipo così, si sta annoiando da morire.
    e poi c’è il progetto del blog da riprendere in mano, i mille racconti nel cassetto, i fumetti, la passione per le dolls house da costruire non solo per le nipoti…insomma tutti piani “B” che spero mi eviteranno un rientro in ufficio e magari regaleranno a gnomo una mamma più serena e sorridente.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 15 Gennaio 2014 alle 15:56

      io tifo per te. l’idea dell’associazione amica delle mamme è molto fica. aspetto di sapere che risvolti avrà il progetto così ne potremo parlare anche qua.

      a me l’ufficio come idea non dispiace soprattutto se c’è un buono stipendio a fine mese, ferie, malattie. ma purtroppo raramente le due cose vanno di pari passo.

  • Rispondi enrica 1 Luglio 2016 alle 10:12

    Lavoro da quando ho 16 anni causa brutte vicende familiari e ho sempre saputo che avrei voluto lavorare per “conto mio”, poi nel 2006 grazie ai primi contatti su Myspace (mitico!!! ) a 23 anni ho deciso che aprire la P.I. e diventare Freelance era una cosa figa (ero giovane lo so!!! del significato di Free parliamone) perché il mio sogno era una grande casa-studio-atelier dove vivere facendo il lavoro che amavo!!! Da allora insieme al mio compagno (www.studiopazdesign.it) abbiamo sempre avuto lo Studio in casa e anche oggi con due bimbi (3 anni Elia e 10 mesi Aida) lo spazio per noi è sul soppalco 🙂 perché sto cercando fino all’ultimo (sono pazza lo so!!!) di lavorare anche insieme a loro, Elia va al nido da 3 mesi e comincia la materna a settembre e ormai è un ometto, lo porti in studio e “lavora” anche lui alle sue cose… Aida è una cozza patella, mammona che mi strema e io non ero abituata perché il primo è stato un bimbo perfetto ( sapevo che non sarebbe durata!!!) vive nel marsupio da quando è nata e anche ora con 50 gradi è addosso che russa (ma almeno sono dimagrita)!!! Sono felice di ogni minuto di questa pazza vita da mamma freelance e non la cambierei mai a costo di 1000 rinunce perché il lavoro e quello che gira intorno a lui sarà sempre quello ma i miei cuccioli no, loro spero vivranno mille avventure in giro per il mondo e io voglio custodire ricordi colorati di noi 4 felici quando torneremo in 2 davanti ai computer ma… ammetto che sono stanca stanchissima e di più, dormo pochissimo, e male perché entrambi i pupi di dormire di fila la notte manco se vai a Lourdes, voglio curare il mio Blog, creare Illustrazioni, lanciare un brand con una mia amica, fotografare gli still life, curare i nostri clienti, giocare e ballare appena Elia e Aida mi chiamano, insomma vorrei tempo tempo e ancora tempo. Ho capito però che per la concentrazione necessaria a fare tutto bene è importante che i bimbi non ci siano proprio sempre sempre, quindi sto aspettando con pazienza un altro pò per mandare Aida al nido ( la manderò non prima dei 2 anni quindi l’0anno prossimo) e ci stiamo organizzando per trovare una casa magari più piccola che ci dia la possibilità invece di affittare uno Studio più grande da trasformare in quel luogo magico pieno di creatività che sogno da quando sono piccola (ps. se non si fosse capito la mia carriera da freelance è improntata tutta sul raggiungimento delle cose che mi sono mancate da bambina 😉 )

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 3 Luglio 2016 alle 13:57

      La parte che preferisco è quella del marsupio che ti ha fatta dimagrire 😉

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