Vorrei avere la certezza di sapere che, un giorno, sarò in grado di lasciare mio figlio libero di scegliere. Di inseguire i suoi sogni che saranno sempre i suoi e non i miei. Di avere la forza di togliermi dalle balle quando sarà il momento. Vorrei essere capace di educarlo al meglio, insegnargli cosa è giusto e cosa è sbagliato, dargli gli strumenti per ragionare con la propria testa, per affrontare i momenti più tosti.
Poi, però, al momento opportuno vorrei essere in grado di mettermi da parte.
Vorrei essere in grado di non ostacolare mai la sua libertà, di scegliere o di fare. Vorrei essere in grado di amare al tal punto da dire, con il sorriso stampato in faccia, parti figlio mio, vai lontano da me, esplora il mondo, torna solo quando hai fatto il pieno di vita.
Vorrei ricordarmi che mio figlio non sono io e io non ho bisogno dei suoi sogni per realizzarmi. Che i miei obiettivi me li sono cuciti addosso da sola e lui deve avere la possibilità di fare altrettanto con i suoi di obiettivi.
Di poter cantare. Di poter dipingere. Di poter cucinare. Di poter amare una donna. O un uomo. Se è quello che vorrà.
Vorrei essere in grado di crescerlo con la consapevolezza che io sarò accanto a lui se ne avrà bisogno, ma che la mia vita non è lui. Non solo. E con la certezza che se mi dirà di lasciarlo fare, da solo, perché è così che vuol fare, io lo capirò.
Vorrei seguire i suoi interessi senza essere d’intralcio, mettendogli a disposizione il mio sapere, ma senza sovrapporlo al suo anche perché non escludo che, un giorno, sarà lui ad avere qualcosa da insegnarmi. Perché, sappilo figlio mio, non sempre il più anziano è il più saggio. Né sempre la ragione è dalla parte dei genitori. Fino ad un certo punto sì, lo è, ma poi forse sarai tu, figlio mio, ad aprirmi gli occhi, nuovamente, a cambiare la mia visione su alcune cose.
Chissà.
Forse sarai tu quello veramente realizzato in famiglia, te lo auguro, ma non vorrei mai che la mia realizzazione si sovrapponesse alla tua. Anzi, sappilo, non sarà così. Io diventerò vecchia, ma continuerò a fare le mie cose, a scrivere le mie sensazioni, a rincorrere, a volte acciuffandoli, i miei obiettivi.
Camminiamo insieme, figlio mio, per mano fin quando vorrai, ma su strade parallele. Io e tuo padre lo stiamo facendo, senza sovrapporci e non vorremo mai essere di intralcio al tuo percorso.
Quindi, nel caso invadessimo la tua corsia, tu bonariamente diccelo. Se ti proporremo di fare cose che non hai voglia di fare, se ti indicheremo una scuola, una lettura, una disciplina con troppa convinzione, con troppo fervore, con troppa autorità, tu diccelo. Non permettere che il mio esempio diventi un’imposizione. Realizza i tuoi sogni, provaci fino in fondo, ma prima accertati che quelli siano proprio i tuoi sogni.
E di nessun altro.
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6 Commenti
Tra gli articoli più belli..secondo me!!
love 🙂
Ti leggo di tanto in tanto…
Ho un bimbo di un anno e questo articolo mi ha emozionata.
Grazie.
Grazie, un abbraccio.
❤ bellissime parole!!
Grazie 🙂