Le interviste

Domitilla Ferrari: “Per mia figlia? La migliore pessima madre”

Per gli habitué della rete non ha bisogno di presentazioni. Domitilla Ferrari lavora nel digital di una grande casa editrice e, oltre ad essere presente ed attiva su (praticamente) tutti i social, da dieci anni ha un blog molto seguito. Da qualche mese in libreria c’è il suo libro “Due gradi e mezzo di separazione. Come il networking facilita la circolazione delle idee (e fa girare l’economia)” nel quale sostiene a gran voce (e scusate se mi autocito) Internet è opportunità solo quando si capisce che dietro ad esso c’è una rete di persone e che, la sua vera forza, sta nella condivisione sincera.

Oltre a tutto questo Domitilla è anche una mamma, la migliore per la sua Diamara. Ce ne parla in questa bella mammintervista schietta e sincera.

Maternità e lavoro: come concilia Domitilla Ferrari?

Solo grazie a Maurizio. Quando una donna si lamenta del marito e di quanto poco fa a casa di solito rispondo che nessuno l’ha obbligata a renderlo padre.

Com’è cambiato il tuo approccio al lavoro dopo essere diventata mamma?

Essere mamma è un impegno. E quando si ha un altro impegno oltre al lavoro si tende a sprecare meno tempo, a ottimizzare le cose.

E con l’essere donna?

Non so come rispondere. Davvero. Ecco, a parte qualche chilo in più, che avrei forse preso comunque con gli anni, non mi vedo diversa. Non ho cambiato abitudini, tempi. Sono diventata mamma a 35 anni, magari ero già… cresciuta.

Le mamme blogger sono sempre di più. Da esperta di networking e social che consiglio dai a chi vorrebbe far diventare il proprio blog un lavoro?

Sono convinta che avere un blog non sia un lavoro, né un’opportunità se non di visibilità. Ma per quella bastano anche Twitter o Instagram. Avere un blog permette di avere un po’ più di spazio per scrivere di ciò che ci interessa (ma che spesso non interessa agli altri così come crediamo).

Mi racconti una tua giornata tipo tra organizzazione casalinga e lavoro?

Quando mi chiedono come si gestiscono i commenti online porto un esempio, il post in cui ho raccontato la mia giornata tipo chiedendo se fossi una brava mamma. Ecco, nei commenti mi pare si tenda per il no.
Sicura che vuoi che ci riprovi?
Mi sveglio alle 7 o giù di lì. Mi preparo e preparo la colazione mentre si sveglia anche Maurizio. Dopo aver apparecchiato svegliamo anche Diamara. Facciamo colazione. Poi usciamo. Spesso insieme, ma a volte no perché io non sono mai pronta per tempo. È Maurizio ad accompagnarla a scuola prima di andare al lavoro. Io poi vado a prendere il treno, spesso in ritardo più di me, per andare in ufficio. L’estate scorsa ho superato il test di ammissione in Bocconi dove sto frequentando un MBA, un Master in Business Administration che termina nel 2015 e che spesso – tra lezioni e esami – mi occupa tre sere alla settimana e tutta la giornata di sabato. Quindi sì, per tre sere alla settimana non ci sono per cena, ma anche quando ci sono è raro che sia io a mettere a letto Diamara. Quest’anno, poi, sono stata molto in giro anche per la promozione del libro. Ma c’è un trucco per tutto: è la tata, sempre la stessa da anni, ad andare a prendere Diamara a scuola; non abbiamo nonni nei paraggi, ma mia mamma viene a stare da noi ogni anno a dicembre e va via dopo qualche mese; la spesa la facciamo online; abbiamo entrambi un lavoro che ci permette un orario abbastanza flessibile e quindi anche di far colazione tutti insieme quasi ogni giorno.

Proprio da questo blog è partito un coming out di gruppo tra mamme che hanno deciso di condividere quel sentimento di inadeguatezza che spesso ci accomuna. Ti senti anche tu un po’ pessima madre a volte?

Io sono una pessima madre. Non mi piace leggere le storie, mi annoio a vedere due volte lo stesso cartone animato, al parchetto da sola con mia figlia ci sarò andata una volta nella vita o forse nemmeno. Ma non ho sensi di inadeguatezza, né di colpa. Diamara come tutti i bambini fa un sacco di cose belle e divertenti: in estate va dai nonni, prima al mare e poi in montagna, in inverno frequenta la Piccola Scuola di Circo di Milano e ha chiesto di fare un corso di ballo (non danza, ballo sì). Quando sta fuori tutto il giorno col papà, magari perché devo studiare, torna e mi dice che sono la mamma migliore. Sì, solo la mamma migliore, senza paragoni. In senso assoluto.

Domanda di rito: in fondo, in fondo un po’ la vodka manca anche a te?

Ehm…

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8 Commenti

  • Rispondi Uescivà 1 Settembre 2014 alle 10:19

    che bella!!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 1 Settembre 2014 alle 10:32

      Mi è piaciuta molto la sua schiettezza, in effetti. Un bell’esempio, vero?

  • Rispondi gab 1 Settembre 2014 alle 12:11

    siamo tutte pessime, ma madri migliori, nella misura in cui bastiamo ai nostri figli…è tutto in relazione a quello che costruiamo…chi ci può dire che non facciamo abbastanza o che facciamo troppo?
    Bella questa intervista. 😉

  • Rispondi Lorenza 2 Settembre 2014 alle 20:10

    Schietta diretta e senza troppi fronzoli. Mi sa che vado a leggermi il suo blog! Grazie per la dritta

  • Rispondi mammaonweb 26 Settembre 2014 alle 12:48

    Bellissima intervista! Complimenti a te e a Domitilla!

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