Io odio fare la spesa. Odio fare anche un milione di altre cose che hanno a che fare con la gestione della casa, ma verso la spesa nutro un odio particolarmente feroce e profondo. Trovo che gironzolare per gli scaffali senza sapere che cosa comprare o, peggio ancora, percorrere chilometri e chilometri tra pelati e surgelati in cerca di idee per la cena sia una gran perdita di tempo. Inoltra, bisogna aggiungere, che essendo un’abitudinaria, ma di quelle della peggior specie eh, difficilmente mi arrischio nella pericolosa arte del riportare a casa prodotti nuovi e mai provati. Sono una di quelle che in un supermercato ci entra facendo partire il cronometro e, nel giro di dieci minuti, pretende di comprare tutto quello che serve, all’intera famiglia, per una settimana con il risultato di dimenticare sempre qualcosa e dover tornare quasi ogni giorno a fare la tanta odiata spesa.
Se però di base la mia spesa funziona così, devo dire che c’è stato un periodo, lontano lontano anche nella mia memoria, in cui ordinare un etto di crudo al banco è stato praticamente il mio unico contatto con la società civile. E adulta.
Appena partorito, per circa sei mesi, ho avuto, diciamo così, un periodo no, in cui non volevo sentire e vedere nessuno, né mi sentivo pronta per mostrarmi al mondo in questo nuovo ruolo. Quello che facevo, in sostanza, era restare a casa, cercando di sopravvivere, perché uscire mi faceva davvero troppa paura. Unico svago concessomi il supermercato sotto casa. In quei momenti io non facevo la spesa, ma le prove generali per quando avrei trovato il coraggio, qualche mese dopo, di infagottare il pargolo e affrontare il mondo con lui. Da mamma. Mi aggiravo tra gli scaffali dopo essermi a malapena tolta il pigiama, con un sguardo di sicuro poco attraente e una cera che se m’avesse vista Tim Burton sarei diventata la sua musa, a caccia di gente con la quale avere un contatto umano che non fosse un cambio del pannolino. E no, non ho imparato a fare la spesa, nel carrello buttavo cose a caso anche in quel periodo, però ho capito come si faceva a respirare. Di nuovo.
E per la spesa come faccio vi chiederete? Per capire quali prodotti scegliere e per avere sempre a portata di mano liste da condividere con chi vive con te o con gli amici, invitati a cena? Un aiuto arriva dal mondo digitale e si chiama Grocerest: un’app che permette di leggere le recensioni ed esprimere le preferenze su oltre 140.000 prodotti di largo consumo; in pratica, tutti quelli che compongono il carrello della spesa.
Come funziona Grocerest?
Dopo aver scaricato l’app sul proprio smartphone, si potrà cercare il prodotto di interesse e facendo una scansione del codice a barre, sarà possibile trovare le valutazioni di chi l’ha già provato. I prodotti potranno essere recensiti attraverso un voto da 1 a 5 e si potranno suddividere tra i “preferiti”, quelli “da evitare” e quelli “da provare”. L’app permette inoltre di creare liste della spesa contenenti sia prodotti generici che prodotti specifici che potranno essere condivise con familiari o amici per permettere così ad ognuno di aggiungere o “spuntare” un articolo comprato, sapendo sempre cosa manca e cosa è già stato preso e anche da chi è stato acquistato.
L’idea che sta detro a Grocerest è quella di incentivare le persone a scegliere i prodotti in maniera consapevole, fornendo uno strumento di conoscenza reale, basato su opinioni sincere e disinteressate, per andare oltre alla pubblicità, al prezzo e alle abitudini. E per rendere la spesa un’esperienza alla portata di tutti: anche mia!
Post in collaborazione con Grocerest
2 Commenti
se non ti piace fare la spesa…..falla online e fattela consegnare a casa! Il servizio lo fa carrefour, con 2 modalità o consegna a casa su appuntamento (gratis se spesa >70 €) oppure indichi l’orario in cui passi a ritirare la spesa e la trovi già fatta, tutto imbustato e insacchettato: arrivi, dici il tuo nome, ti portano il carrello, paghi e vai. Io non metto piede in un supermercato da 1 anno ormai…. (PS commento non sponsorizzato da nessuno, semplicemente è un ottimo servizio, comodo, gratuito, e le buone idee vanno premiate!)
Ciao Alessandra, il problema è che a Perugia non credo ci sia disponibile questo tipo di servizio. Devo informarmi, lo farò. Grazie 🙂