1. Costruire torri di cubi. O di costruzioni. E poi distruggerle. E poi costruire di nuovo torri altissime e pericolanti. Per poi distruggerle.
Per poi costruirle di nuovo, e di nuovo, e di nuovo ancora… verso l’infinito e oltre. Da sottolineare, però, che la parte divertente, cioè quella della distruzione, che ha il potere di far sganasciare ogni volta, ma proprio sempre eh, vostro figlio, beh quella tocca a lui. Voi dovete solo raccogliere e (ri)costruire. Raccogliere e (ri)costruire. Raccogliere e (ri)costruire. Raccogliere e (ri)costruire. Raccogliere e (ri)costruire. Insomma, ci siamo capiti.
2. Lo slime e similia. Tutta quella roba, cioè, smaccatamente blob che fa bella mostra di sé in qualsiasi edicola che si rispetti. Tutta quella roba, cioè, che a te genera un ribrezzo intenso, che parte dallo stomaco, e con la quale tuo figlio ti minaccerà, avvicinatotela pericolosamente al viso per percularti come solo lui è in grado di fare.
3. Contare le macchine che passano. E trovare le forme alle nuvole. E chi vede prima un camion groooosso. E poi gli aerei, le moto e i treni. Vediamo se fuori dal finestrino troviamo gli elfi, i folletti, gli gnomi e le tigri. Che è una roba di una noia mortale, ma fatto in auto è pur sempre meglio del: “Quanto manca, mamma?“.
4. Facciamo a chi arriva prima. Che è una cosa che non mi diverte affatto perché sottintende che quello che arriva prima è sempre quello piccolo e non io. Perché altrimenti quello piccolo non si divertirebbe. E a me perdere non diverte. Affatto.
5. I video ipnotici in cui si scartano cose. Sì, quei video lì. Quelli in cui adulti e bambini, ma principalmente adulti, scartano ovini kinder, uova di Pasqua, pacchi sorpresa e che lentamente, ma molto, molto, molto lentamente, ne mostrano il contenuto. Composto per lo più da roba che tuo figlio ti chiederà per Natale. O per il compleanno. O perché, semplicemente, ha capito di avere estrema necessità dell’ennesimo supereroe in formato tascabile.
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