Quanto manca. E tutte le cantilene che accompagneranno i vari spostamenti. O le richieste di cibo. O di bagno. O di giochi. Un figlio troverà sempre il modo di lamentarsi: lo fa quando è a casa, figuratevi quando è in giro. Beh, voi ignoratele le sue cantilene, lasciatelo annoiare vostro figlio. Solo così imparerà a guardare fuori dal finestrino e a lasciarsi incantare da tutto quel che c’è là fuori.
L’organizzazione che spacca il minuto. Vostra. Quel bisogno di avere sempre tutto sotto controllo, di programmare, ponderare, scegliere con cautela, vagliare tutte le possibili variabili e dirette conseguenze delle stesse. Avete presente quella necessità pungente di scrivere nero su bianco la tabella di marcia vostra e dei vostri familiari per, diciamo, i prossimi sei mesi? Ecco, io sì. E lo sapete qual è stato il (micro) viaggio che Pit ricorda più spesso e durante il quale si è divertito di più? L’unico nato da un imprevisto. E che rimarrà per sempre impresso nel mio cuoricino.
Le abitudini. Quelle che trasformano tutte le vostre giornate in perfetti incastri di alta ingegneria del problem solving. Quelle che vi hanno fatto arrivare alla vigilia delle vostre ferie talmente stressate da non aver più voglia di partire. E con un bisogno assoluto di vacanza. Allora godetevela questa vacanza. Dimenticatevi dell’orologio e della routine perché, ve lo giro, saltare un riposino pomeridiano non ha mai ucciso nessun bambino.
La paura di sperimentare. Di volare, ad esempio. O di mangiare al thai. O di mollare il passeggino e camminare a piedi più del solito. E sì, è vero, da piccolissimi i bimbi magari non potranno ancora assaggiare il pollo Tandoori, ma un po’ d’acqua bollente per scaldare il biberon la troverete anche al ristorante indiano. Ai bambini piace sperimentare e, a volte, il nuovo può diventare un vero spasso anche per i grandi.
La scarsa capacità di adattamento all’imprevisto. Sempre vostra. Perché viaggiare con in bambini è più difficile che viaggiare tra adulti certo, ma non neghiamolo, anche tra coppie di viaggiatori esperti può nascere un litigio per cosa è meglio vedere o su come impiegare il proprio tempo durante la vacanza. O per una gastroenterite acuta che cambierà di parecchio i vostri piani. Succede. Con un’incidenza maggiore se si viaggia con la prole. Il segreto, però, è partire preparati e convincersi, già prima della partenza, che niente andrà come si era deciso, anzi. Gli itinerari verranno stravolti, gli appuntamenti saltati e la tabella di marcia mai rispettata. Ma un bimbo piccolo vi ricorderà la meraviglia che c’è dietro la scoperta di un posto mai visto. Vi ricorderà con che occhi, privi di preconcetti, andrebbe affrontato ogni singolo viaggio, vicino o lontano che sia.
Viaggiare con i bambini non è quasi mai facile. Però è un’esperienza unica. Poi, oh, se avete i nonni a cui lasciarli e riuscite a farvi un viaggetto da soli beh, ecco, io di sicuro farò il tifo per voi.
In foto la mia espressione molto rilassata prima del decollo del primo volo di Pit, qualche anno fa.
8 Commenti
….nel mio caso quello che “rovina” le vacanze è il papà…la bimba piccola ed l’adolescente sono sempre bravissimi
Da non credere!
ahahahah… sì, ci credo 😉
o come mi ritrovo in quegli elenchi malefici per gestire tutto!!
a dire la verità ero un po’ cosi anche quando viaggiavo da sola, con gli amici. E adesso che ho figli che partono senza di me mi capita di fare elenchi per loro, check list di ogni tipo, e deleghe che nemmeno dovessero andare al consolato. Da morir dal ridere.
E sempre per ricordare vicissitudini con il sorriso, un bel po’ di anni fa facevo la spola tra Roma e Milano per laurearmi con piccola di pochi mesi e mi è capitato di rimanere in volo per un’ora causa temporale con lei dolorante per otite e orecchie chiuse e di doverla allattare al mio posticino per placare le urla disperate. Un vero incubo.
Eh sì, ci credo. Fosse capitato a me probabilmente non avrei più preso un aereo per l’angoscia. Brava tu!
Un po’ di quella meravigliosa leggerezza che aiuta a rendere tutto più bello…
Esatto (della quale però troppo spesso ci dimentichiamo)
psoto che io sono maniaca del controllo con un “leggero” disturbo ossessivo compulsivo che cerco di tenere a bada, faccio solo presente che i bambini possono mangiare qualunque cibo eccetto l’alcool: gli unici limiti sono quelli imposti dal loro gusto personale, ma assolutamente le spezie non sono vietate (tranne il sale che va moderato per tutti)! mio figlio, ad esempio (ma noi abbiamo fatto autosvezzamento), a 7 mesi andava pazzo epr il riso al curry e il pollo alla senape e in generale ha semrpe amato molto il cibo piccante 😉
Brava tu… e poi vuoi mettere la bontà del riso al curry???