Blog

Cinque cose che odio davvero tanto dell’essere mamma

Lo shopping. Ho un limite, cioè ho tanti limiti, ma uno che riguarda lo shopping della creatura: non mi raccapezzo con le taglie. Anni e anni di shopping da sola, con le amiche, con la mamma, la nonna  e la sorella e niente, se mi trovo in un negozio di bambini mi trasformo in una disadattata dello shopping. Non riesco mai a valutare la reale utilità di quello che prendo in mano, se lo metterà, se è abbastanza grande o se durerà. Poi, ad un certo punto, stanca, chiudo gli occhi ed arraffo roba, sperando di beccare qualcosa della sua taglia. Puntualmente sbaglio.

Giocare. Mio figlio ha tre anni, da due gioca solo con i supereroi. O a fare il supereroe. L’alternativa è quella di guardare cartoni che hanno come protagonisti i supereroi. E il mio non è solo un problema di monotematicità: è proprio che non ci trovo niente di divertente a farmi prendere a calci e pugni da un essere alto 60 centimetri. A dirla tutta mi annoiavo da morire anche quando si trattava di costruire la torre di cubi cinquanta volte una dietro all’altra. Andrà meglio crescendo. A proposito, con cosa giocano i maschi cresciuti?

Il sonno. Odio il fatto che il mio sonno sia cambiato, che sì, si dorme, ma sempre con un occhio aperto o comunque mai più profondamente come succedeva prima di essere mamme. Quando si entrava in quello stato comatoso dal quale si usciva dieci, undici, a volte dodici ore dopo, a volte una settimana dopo. La verità è che dopo un figlio si dorme, sì, ma si smette di farlo in maniera pienamente rilassata. Soprattutto quando te lo ritrovi nel tuo letto e non fa altro che metterti le mani in faccia per tutta la notte. O infilarti i piedi nel pigiama. O tirarti via tutte le coperte.

La borsa. Quando si esce. Ogni volta che si esce. Dover pensare prima ad avere la scorta di latte, poi la pappa, poi il pannolino, ora il cambio nel caso non si ricordi di fare la pipì al posto giusto. E ancora i giochi,  i puzzle, gli album da colorare. L’esito è sempre lo stesso, io che devo uscire con una valigia al seguito nella quale, puntualmente, non trovo mai niente quando mi serve qualcosa. Ho anche pensato di comprare uno zainetto a Pit, per renderlo indipendente, ma niente: è sempre troppo piccolo per contenere tutto il necessario.

I consigli. Non richiesti. Perché mi sento quasi di dar ragione alla mia amica ministra Beatrice. Sembra che diventare madri sia un affare di stato, nel senso che tutti i cittadini del nostro stesso Paese, ma anche degli altri, dopo che hai figliato, acquistino il diritto di impicciarsi delle ovaie tue. E del fatto che allatti. O non allatti. Che lo hai svezzato con il metodo tradizionale. O che, non si sa bene perché, sei talmente stronza che hai deciso di non regalare a tuo figlio la gioia di un fratellino. E a tutti gli altri quella di poter mettere bocca nuovamente nelle tue cose.

 

 

 

Precedenti Successivi

Potrebbe Interessarti:

14 Commenti

  • Rispondi Lisa 13 Ottobre 2016 alle 12:10

    Sempre Io. Sempre Lisa. “Commentatrice” seriale durante la pausa caffè. Sul fatto di sembrare disadattati per lo shopping del pupomi sento di raccontare questo aneddoto che spero possa unire le anime di persone simili. E’ mio marito quasi sempre a comprare il latte, non per eccessiva divisione di compiti ma per comodità e orari compatibili. Una sera decido di passarci io appena rientrata dal lavoro, e quindi quotidianamente nel mood “cacchio vado di fretta”. Entro e non ricordo più quel maledetto numeretto che sta sul cartone, il latte 3 ,o il 4, oh mio dio. Entro sicura di me e chiedo il 3 alla ragazza e lei di rimando mi risponde “Veramente tuo figlio mangia il 4 da sei mesi e forse più”. Dopo un battibecco di 10 minuti, in cui la mia convinzione man mano scivolava fuori dal negozio, lei gentilmente mi fa notare che in genere passa mio marito, che lei ricorda tutto dei suoi clienti, ma dimentica spesso le cose per i suoi bambini, perchè anche lei ha giornate pesanti ed è normale che capiti. Pensare che la mamma di fronte è sicuramente meglio noi. Sbagliato. Abbandonare le convinzioni e riderci su. Giustissimo.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 13 Ottobre 2016 alle 12:23

      Brava, mi sembra un bellissimo aneddoto… se riesco lo racconto anche di là, su fb 😉

  • Rispondi gemma 13 Ottobre 2016 alle 12:10

    Oh guarda che se mi incontri con le mostriciattole a seguito io al massimo ti dico: Non fare il secondo.
    Sto facendo una mia personale campagna di sensilizzazione al figlio unico.
    Che due sono troppi

  • Rispondi Barbarella 13 Ottobre 2016 alle 12:37

    Concordo su shopping. Io, oltre un bambino di 7 anni, ho anche una maledetta 11enne che non ne vuole sapere di acquisti e sudo ogni volta che A. le scelgo qualcosa io che le fa schifo e B. viene con me a scegliere lei. In tutti i casi per me è il martirio. Non vedo l’ora onestamente che vadano a comprarsi tutto da soli.

    I consigli. Basta sono piena. Ieri mia madre mi ha perfino detto che ho un figlio orso che non saluta nessuno. e mi consiglia di invogliarlo a salutare quando incontra persone. Allora premettiamo che c’ho una certa età quindi credo che in quanto ad educazione si possa far poco oramai, ma poi io sono espansiva e socievole, lui NO, e anche se in questi anni non ho resistito alla tentazione di suggerirgli di sorridere alle persone e salutare trovo che debba proseguire con la sua personalità seguendo la sua strada, così come io vorrei proseguire sulla mia strada di mamma senza sentire i consigli di mia madre. E scusate lo sfogo…troppo fresca la cosa.

    Per il sonno possiamo dire solo che migliorerà. Coraggio. Non sarà MAI come prima ma migliora dai.

    A proposito il gioco dei maschietti più grandi? tanto elettronico: wii nintendo computer tablet ecc ma il mio anche pazzo per Lego. Molti temi classici da nerd Mario Bros, Star Wars ecc, ma ancora tanti supereroi attenzione!!
    Io ho sempre pensato, amando da piccola il mini mondo delle Barbie, che avrei giocato tanto con mia figlia. Invece gliene ho comprato tante, di ogni specie e foggia. Ma niente: ha sempre giocato sola. La sola idea di inventare con lei una storia mi annoiava. Mi sento in colpa. Ma è la verità.

    E la borsa, con gli anni vira in mucchio di zaini e contenitori separati che “dovrebbero” gestire loro. Ma di fatto…Io la mattina ho l’ingresso affollato di 2 zaini scuola, cartellette disegno, 2 zainetti per sport pomeridiano e buste accessori inclusi più vistosi. Poi mucchio vestiti da mettere e merende. Tutto preparato dalla mamma, mica da loro.

    ciao. Sei sempre molto brava ad esprimere emozioni

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 13 Ottobre 2016 alle 17:59

      Grazie… e grazie per l’elettronica che mi dà speranza (un po’ meno gli zaini che ti affollano l’ingresso, sigh)

  • Rispondi Nia 13 Ottobre 2016 alle 14:19

    Sottoscrivo tutto, o quasi, io per lo shopping bimbi sono un asso, ho problemi con il mio. I giochi no, non ce la posso fare, a me piace leggere i libretti, fare puzzle, memory e disegni. Con le costruzioni sono impedita, e poi devo competere con il padre che è quello creativo.
    Per la borsa ho risolto. In macchina tengo una borsa a testa che abbia sempre un cambio completo e una felpa in più, nella mia borsetta le macchinette che vanno bene per tutti e due, una penna c’è sempre e se butta male gli do il metro a nastro, e una mezz’ora gli passa facile.
    Per i consigli uso la tecnica “annuisci che dura meno”
    Concordo con Gemma, sul figlio unico.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 13 Ottobre 2016 alle 17:57

      “Annuisci che dura meno” è la tattica perfetta 🙂

      • Rispondi serena 27 Ottobre 2016 alle 14:39

        “Annuisci e dagli ragione” è fantastico, funziona bene anche con i miei due mostrini, tranne che poi il seienne si ricorda TUTTO e mi dice “ma tu avevi detto” si'” quando io ti ho chiesto:l’ennesima macchinina, il gelato prima di cena, la partita alla wii dopo cena, il quarto carine animato di seguito, le caramelle etc etc etc

        • Ceraunavodka
          Rispondi Ceraunavodka 27 Ottobre 2016 alle 15:39

          Eh eh… già la loro prodigiosa memoria di ferro, tra le cose che odio.

  • Rispondi emanuela 14 Ottobre 2016 alle 17:05

    Una cosa che odio dell’essere mamma/genitore è l’incapacità degli amici (genitori a loro volta) di parlare di atro oltre che dei propri figli o di quelli degli altri. Odio la monotematicità dell’essere genitore. Bastaaaaaa!

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 17 Ottobre 2016 alle 13:08

      Hai ragione. Abbasso la monotematicità dell’essere genitore.

  • Rispondi Verde 1 Febbraio 2017 alle 20:36

    Per lo shopping io ho risolto comprando tutto su internet. In realtà ormai compro qualsiasi cosa online, compresa la spesa del supermercato. La vita è troppo breve per sprecarla in un negozio con i bimbi urlanti al seguito.

    • Ceraunavodka
      Rispondi Ceraunavodka 1 Febbraio 2017 alle 21:31

      Hai ragione, ma online il problema delle taglie si amplifica ancora di più.

    Lascia un Commento