Oggi sono 9 + 9. Nove mesi del nano più nove mesi di inquilino nella panza, diciottomesiintutto. In cui tutto è cambiato. Proprio tanto, in maniera tanto radicale quanto inaspettata che se mi distraggo un attimo e intorno a me cercano quella che è diventata mamma, io mi guardo intorno per vedere chi è la malcapitata.
E’ (faccio una digressione per scrivere che lo so che la è va accentata e non apostrofata ma su wordpress non riesco a capire come si inserisce la è maiuscola, ci tengo proprio tanto che si sappia) stata dura, è dura. Però un po’ meno di prima.
Per lo meno, ora, quando guardo il Nano mi si riempie talmente il cuore d’amore (non chiedetemi com’è successo perché io proprio non lo so) che lo scazzo mi passa. Per un momento, eh, solo per un momento ché poi ricomincio subito a pensare a quanto mi manchino i tacchi, la vodka e i venerdì sera con le amiche. Però, ecco, un po’ di cose da quando ogni domenica mattina era no o da quando ogni mattina era no in generale, sono migliorate (e ora io lo so che la maledizione di chi tira un sospiro e pensa che il peggio è passato si abbatterà su di me, alla peggio domani cancello il post).
Sarà che Pietro è più interattivo, sarà che quelle guanciotte morbide e puzzolose creano dipendenza però io mi sento un po’ meno pessima madre. Almeno finché stasera non parlerò al telefono con la mia mamma!
12 Commenti
io e te separate alla nascita.il mio nano ha due anni e mezzo, ma ancora adesso lo scazzo mi assale.per quanto lo adori e lo ami.anna
Secondo me è proprio una cosa dalla quale non ci si salva. Passa il tempo e magari aumenta quello che va da uno scazzo all’altro ma, prima o poi, uno scazzo arriverà 🙂
a me dicono di non fare un secondo (non che per il momento l’idea mi sfiori) ma io con i miei tempi e modi non mi sento una cattiva mamma…
che c’entra non preparo manicaretti e riassetto in continuo ma riesco a fare tante cose insieme e quando sto con lui sono con lui davvero…
ma gli scazzi arrivano sempre…
non so qual è la tua storia, io questa maternità non la desideravo proprio e ci ho messo un po’ ad accettare che tante cose sarebbero cambiate. Ora le cose stanno iniziando a quadrare anche se non sempre è facile e non sempre la voglia di indipendenza riesce a starsene al suo posto.
La questione dei secondi è spinosa. A me i figli unici come concetto non piacciono ma solo l’idea di fare un altro figlio mi provoca svenimento.
Ciao! Felice di avere scoperto, stamane, il tuo blog.
Niche per me è dura, Mario( 10 mesi e 1 settimana) è arrivato nella mia vita senza che lo desiderassi, tant’ è che- lo ammetto- speravo di perderlo.
È NATO con un mese d’ anticipo, rispetto al previsto, e quindi ho avuto anche il trauma di vederlo in UTIN per un mese.. Quando è arrivato a casa, niente visite( quindi,niente compagnia per me) perchè dovevamo tutelarlo.. Insomma, confesso che l’ ho detestato.
Ora ne sono innamorata, anche se resto fondamentalmente una Donna che non ha accettato la maternità.. Infatti, sono additata come una mamma incosciente( per via dell’ autosvezzamento- non avevo intenzione di preparare pappette nauseabonde-, della rilassatezza con cui gli lascio fare tutte Le esperienze, dei troppi giocattoli che gli ho comprato- quasi a risarcirlo-)
Un abbraccio da una mamma assolutamente imperfetta
Mi viene voglia di abbracciarti. Davvero.
oh che belle che siamo: tutte imperfette ma scintillanti di vita e passione.
io ho gnomo: lo amo e lo odio a intervalli quasi regolari.
ci sono giorni in cui mi chiama “mamamma, mamamma” e si attacca ai miei pantaloni e io mi sento dio in terra. altri giorni in cui lo fa e io mi guardo in giro nella speranza che ci sia qualcun altro che se lo voglia prendere in braccio. (non c’è mai nessuno)
e io ho anche sofferto di una dolorosa e odiosa depressione post partum, quindi me lo ricordo cosa vuol dire “volerlo ma non volerlo”.
comunque mi dicono fonti autorevoli (gente studiata eh) che più si va avanti, più momenti belli ci sono e meno fatica si fa.
guai a chi osa sfatarmi sto mito, mi ci sto aggrappando con tutta me stessa.
me l’hanno detto anche a me. ma c’era pure chi mi diceva che non appena avessi visto mio figlio, il mio cuore si sarebbe sciolto. però sono fiduciosa.
🙂 grazie..
Questo post e i relativi commenti sono meglio della psicoterapia di gruppo. Io a giorni sforno la seconda e me la sto facendo sotto al pensiero di come ne gestiro’ due con così poca differenza di età…per il momento mi nascondo dietro un ‘ what will be, will be’. Un abbraccio a tutte voi, grandi Donne!
Ps se scopri come si mette la E accentata, me lo dici per favore?
Ho letto. Sei una donna coraggiosa. Scherzo, a me i figli unici non piacciono. Mi piacerebbe che il nano avesse un fratellino o una sorellina un giorno. Ma probabilmente lo convincerò che avere un amico di penna può andar bene lo stesso.
per la e accentata mi hanno detto di tener premuto alt+212. Ma, sinceramente, io non ci sono riuscita. Prova e fammi sapere 🙂