Alla fine ho ceduto anch’io. Per settimane ho scacciato l’impulso di scrivere un post che avesse a che fare con le 50 sfumature di frustate che, per inciso, non ho né letto, né visto. Ma, evidentemente, non sono abbastanza integra da reggere a tutta questa pressione.
Sculacciate di qua, braccia ammanettate di là, chilometri e chilometri di lenzuola che anche se li utilizzi per arrotolarteli intorno agli occhi e alle orecchie non puoi fare a meno di vedere e sentire. Che poi lungi da me non volere né vedere, né sentire. Figurati. Orgogliosamente vi dico che io e le mie amiche abbiamo rielaborato la questione a modo nostro. Come? Con una bella chat di gruppo su WhattsApp. Sì, una di quelle che ti distrai cinque minuti e ti ritrovi 68 notifiche di cazzate. Cose del tipo: “Beh, io a Mr. Grey gliel’avrei data anche per molto meno di un giro in elicottero”.
Dai, su, confessate che una chat con le vostre amiche ce l’avete anche voi. Una di quelle scurrili, scurrili che ogni volta che la leggete i colleghi vi beccano a sghignazzare. Che se pensi che ti possano rubare il cellulare rabbrividisci solo per quelle conversazioni.
Storie di chat vissuta (e se resto senza amiche ve lo dico, eh)
Una di quelle che vengono aperte per commentare un film o per organizzare una cena e poi diventano indispensabile ogni volta che vi dovete preparare per un appuntamento o dopo una litigata epocale col vostro Coinquilino. Una di quelle con le quali chiamate aiuto in situazioni di panico estremo come: “Ragazze, capelli bianchi in vista mi faccio rossa?” o “Ho visto la sua ex. Col cappotto peserà si e no 45 chili“. Oppure: “O mi passate a trovare oggi pomeriggio o appendo il figlio fuori dalla finestra“.
Dai, una di quelle chat che diventano indispensabili in casi di estremo disagio sociale. Come quella volta che hai rivisto nella sala d’aspetto della pediatra la tipa con cui un ex della tua amica l’ha cornificata. Incinta del secondo figlio. O come quando la suocera a Natale ti regala un set di piatti e bicchieri e tu hai il bisogno impellente di gridare: “Perché“.
Una di quella che se la chiami “RAZZO D’ACCIAIO” (scritto tutto in maiuscolo) e invece di tenere il tuo smartphone ben nascosto in tasca, lo sventoli sotto al naso della persona che stai intervistando, alla domanda: “Perché quella chat si chiama così” non puoi che rispondere: “Perché sono una cogliona“.
2 Commenti
Premetto che l’idea di andare al cinema era molto lontana e di non aver nemmeno sfiorato la copertina di quei libri alla Feltrinelli, ma un martedì sera qualunque ti ritrovi a mangiare quelle 5000Kcal da Old Wild West con le tue amiche e tra una chiacchiera e 10 pettegolezzi, qualcuno propone “Tanto fuori sta diluviando, andiamoci a vedere un film!” (all’interno del megasuperstore c’è anche il cinema).
Le programmazioni rimaste da vedere erano diverse h.21:45 50 sfumature ,h 22:45 50 sfumature. Ci lasciamo convincere tra un messaggio e l’altro sul gruppo whataspp con le altre amiche in erasmus sparse nel mondo e prendiamo i biglietti. Nell’attesa, inizio a cercare recensioni sul film e news sugli attori, ma non so come mi ritrovo su questa pagina. http://www.roarmagazine.it/cinema/50-sfumature-di-grigio-film-recensione.html (Immaginate 3 amiche sedute sulle poltroncine rosse fuori dalla sala circondate da tante coppiette che si scambiano effusioni come se non ci fosse un domani). Inizio a leggere ad alta voce. (Vi lascio tempo per dare un’occhiata al link e capirete quante risate ci siamo potute fare)
Posti in alto e centrali. Sala stracolma. Non ricordavo una sala così piena da “Vacanze di Natale 2000” con Boldi e De Sica. Ogni frase letta ricollegava alle scene del film ed era un continuo ridere. Fotografavamo scene e commentavamo in tempo reale su whatspp, immaginavamo le facce dei “fidanzatini” che per San Valentino avevano regalato una misera rosa rossa e nello stesso momento c’era Mr.Grey che portava la sfigata in giro con il suo jet privato, le regalava l’auto nuova, e si ritrovava sul tavola della cucina il MacPro nuovo di zecca perchè il suo era casualmente e accidentalmente “fuori uso”.
Inutile dirvi che quel pomeriggio ero passata dal parrucchiere per sistemarmi la frangia e (a mia insaputa) caso vuole che http://www.film.it/typo3temp/pics/88c1bcbb2f.jpg
mi hai fatto venire voglia di andare al cinema!