Oggi è il 2 settembre.
Io sono rientrata al lavoro già da due settimane.
Ho fame. E davanti a me solo piatti di riso in bianco e fettine ai ferri.
Le gambe mi fanno male per la corsa, ma domani, se voglio ottenere qualcosa, non potrò riposarmi.
La testa, anche quella mi fa male.
Le idee da concretizzare ci sarebbero, i nuovi progetti ai quali lavorare pure, ma per realizzarli avrei bisogno di avere indietro tutto il tempo che nell’ultimo mese ho passato a bere birra.
Inutile che vi dica che le scadenze sono tutte fissate per fine mese.
Ah, lunedì inizio anche con quella storiella là dell’inserimento al nido.
Cos’è che dicevate su settembre? Quella cosa dei buoni propositi, dell’hop, hop, hop gambe in spalla e vento in poppa? No, perché a me ‘sto settembre già m’avrebbe rotto le palle.
Ché basta veramente poco per capire che la differenza tra l’ottimismo e lo scoramento si racchiude tutta in quella manciata di ore che separano l’uno dal due settembre.
7 Commenti
Ma come!!!!??? Ieri nonostante il tempo di stramelma eri positivissima!!!
Come si dice in questi casi?? Animo, su!
Appunto, la differenza tra l’uno e il due settembre.
O forse sarà solo fame!
mai mettersi a dieta il 1 di settembre…
me lo devo. settembre sarà un mese triplamente duro, ma vuoi mettere indossare quel vestito pre-gravidanza per capodanno :O
allora tifo per te e per il vestito di capodanno!
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w il vestito di capodanno!
oggi pomeriggio non lavoro… se piove e non riesco ad andare a correre inizio 🙂